Icaro e Dedalo 🍂 (9)

47 5 0
                                    

𝓐𝓽𝓽𝓸 𝓷𝓸𝓷𝓸 🪐

Era tardi.
Nemmeno lui seppe spiegarsi quanto tempo avesse perso là sotto a vagheggiare e a fare promesse vuote a sua moglie.
Era buio pesto e l'enorme villa rimaneva in silenzio alla cadenza lenta dei passi di Gabriel: si stava dirigendo verso le camere da letto, visto che Nathalie non poteva aspettarlo più in ufficio per regalargli la buonanotte l'avrebbe fatto lui stesso...
Era tutto difficile da quando la donna aveva dovuto rinunciare a camminare per la debolezza, ma non voleva perdere quel loro rituale che aveva contribuito a scaldargli quella matassa di ghiaccio che aveva come cuore, trallaltro un rituale che aveva contribuito a renderlo più umano.
Che totale perdita di tempo! Pensava lo stilista afferrando il pomello della porta.
Allora un suono dolce perforò l'aria: era un sospiro da parte della sua segretaria. Gabriel drizzò le orecchie stranendosi e la confusione parve aumentare quando la sentì mormorare qualcosa di incomprensibile.
Rimase bloccato sulla porta, spaventandosi nel sentire il sospiro pesante di qualcun altro: era di un uomo, ne era certo.
Gabriel strinse rabbiosamente il pomello nel pugno rischiando di romperlo o di aprire quella porta, ma tutta la rabbia sfumò quando sentì delle fresche risate che cercavano di mantenersi più silenziose possibili.
Lo stilista prese un respiro profondo, e con grande riluttanza, si allontanò dalla porta imboccando il corridoio che l'avrebbe portato alle sue stanze; più sentiva quelle risate tramutarsi in mormorii e più si dimostrava incline all'omicidio...
Era così strano che Nathalie avesse un uomo? Oppure che desiderasse solo svagarsi?
Preferì di gran lunga continuare a ripetersi quella seconda opzione e con quella precisa parola piuttosto che pensare ad un'alternativa. Si coprì le orecchie con i cuscini come se sentisse rimbombare nella sua testa quelle risate e quei mormorii, con gli occhi sgranati, rossi per la frustrazione e per l'insonnia che l'aveva attaccato.
Era casa sua, non poteva portare un uomo in casa sua! Si ripeteva rigirandosi furiosamente nell'alcova senza un'oncia di pace.
E più ripeteva a vuoto le solite cose più sembrava che queste lo tormentassero...
Sarebbe stata decisamente una lunga notte.

Dall'altro lato di quella parete una corvina giaceva tra le braccia di niente meno che Harry Owen, ad oggi uno degli attori più famosi al mondo: se ne stava rannicchiata con un sorriso in volto, mentre l'uomo la riempiva di carezze sulla pelle nuda, baci sui capelli e parole dolci.
Harry non aveva mai smesso di provare qualcosa per lei, sin dal loro primo incontro... da un po' di tempo pareva che la sua proposta fosse stata finalmente accettata e lui non aveva perso tempo. Ringraziò dentro di sé la benedetta akuma che lo aveva colpito, grazie a quella Nathalie aveva finalmente rotto un silenzio durato anni per chiedergli come stesse e, dopo numerose visite, stanotte era accaduto l'inevitabile.
Harry si sentiva baciato dalla fortuna, non aveva dubbi, anche se la donna con la quale stava condividendo il letto non lo avrebbe mai ricambiato pienamente e lo sapeva.
Ma solo vederla dormire beata tra le sue braccia era un regalo prezioso, a tal punto che quando si alzò per rivestirsi, ormai all'alba, gli ci volle un po' per riuscire a separarsi da lei.
Lei lo guardava con un dolce sorriso sulle labbra mentre spegneva le telecamere della villa con un paio di click dal portatile:
-Hai tre minuti interi da adesso per uscire senza essere visto...-

-Basteranno una manciata di secondi Lily...- Sussurrò l'attore chinandosi sul suo volto per baciarlo con devozione.

-Fa' attenzione...- Sussurrò lei mentre Harry le dedicava un ultimo sguardo d'amore, pronto ad attraversare la porta.
L'attore attraversò il corridoio e scese le scale in fretta, stava proprio per uscire dalla porta principale quando sentì dei tacchetti fare eco sul marmo gelato che riuscirono a congelarlo sul posto.

-Di preciso, da quanto tempo entri in casa mia da sotto il mio naso?
... Harry-
Chiese serio Gabriel, facendo enfasi sull'ultima parola dopo una leggera pausa; stranamente il suo tono non era nemmeno risultato così freddo o arrabbiato come si potesse pensare.
Harry si girò con la vergogna stampata in viso e guardò a terra prima di fissare il magnate negli occhi... Come spieghi ad un amico da tutta la vita che gli sei entrato in casa per dormire con una donna che non ti ama?
E il caso che l'amico fosse proprio Gabriel Agreste non facilita certo le cose.

〔A Storm in a teacup 🍵〕 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora