Ventitré anni. Ventitré anni sono una vita, eppure non mi era parso affatto e, anzi, credevo si trattasse soltanto di una conoscenza occasionale.
«Oh» mi lascio scappare, mentre Hansdieter si rimette la fotocamera a tracolla. Ha uno sguardo sfuggente; più cerco di fissarmici e più me lo nega. Mi devo affidare a Reiner per apprendere qualche altro dettaglio.
«Ci fecero incontrare il giorno in cui arrivò a Dresda. Coloro che lo avevano accolto in Russia e poi condotto in Germania, insieme a loro, erano dei von Hebel. Uno dei fratelli di mio padre, con sua moglie e sua figlia. Però, come dire...» si volta verso di lui, come cercasse un suggerimento, ma Hansdieter non sembra volerci fare questo piacere. Si passa la mano sul fianco, torto come un bastoncino di zucchero anche da alzato. Si affonda le nocche nelle costole, drizzando a scatti la schiena che, per via di quel suo modo di stare curvo, mi era sembrata rachitica. Sotto la marcata arcata sopracciliare i suoi occhi rossi d'insonnia ci scrutano indifferenti.
«Abbiamo stili di vita diversi» ammette, «non ci siamo mai trovati. Lui vive il giorno con le sue chiacchiere, io la notte con i suoi silenzi.»
«Capisco. In fondo anch'io sono un po' come voi...»
Del gobbo di prima non vi è più traccia: la prospettiva di poter rincasare e, verosimilmente, rimettersi sotto le coperte, lo ha animato a tal punto da renderlo agile come un ragazzino nel prendere la porta. Tuttavia, dopo aver preso in mano il cappello che aveva riposto sul mobile giusto in prossimità dell'uscita, si è voltato un'ultima volta e ha rivolto lo sguardo a entrambi. Ha trattenuto la tesa tra le dita, spingendola leggermente all'insù in segno di rispetto o di ringraziamento. Reiner lo ha apprezzato molto e anch'io, nel mio piccolo, sono contenta che una persona così schiva mi abbia dedicato attenzione.
«Ve bene tutto, Reiner, ma dico sul serio... Sei impazzito? Tutti quei soldi!» Esclamo, una volta sola nella stanza insieme a lui.
«Non devi preoccuparti. Era molto che intendevo offrirgli del denaro, ma lui, per orgoglio, rifiutava ogni qual volta mi proponevo di aiutarlo. Ha avuto sfortuna nel perdere la sua famiglia e la sua eredità; sarebbe potuto capitare a me, se mi fossi trovato in Russia. Ma adesso che abbiamo fatto uno scambio onesto, non aveva più motivo di rifiutare.»
È davvero molto gentile da parte sua; non avrei neppure sospettato che dietro al suo zelo ci potesse essere un doppio fine, tuttavia, ora che me lo ha rivelato, ho solo maggiore stima di lui. Per una volta è tutto perfetto; non sono abituata al buono che il destino può riservare agli uomini.
«Allora» riprende, ormai varcate le soglie del padiglione centrale. «Avevi detto di voler fare un tuffo in piscina?»
Accortami del mio errore, ho tentato di rimangiarmi tutto, spiegando che ciò che io intendo per "costume da bagno" è, in realtà, solo uno speciale completo intimo adattato in modo che il contatto con l'acqua non lo sciupi e che, in ogni caso, non avevo mai indossato in pubblico. Ma Reiner, date le premesse, voleva vedermelo indosso a tutti i costi ed è andato a sedersi sul letto, con le braccia molli sopra alle ginocchia e le mani intrecciate, in attesa.
«No» ho provato ancora a mugugnare, nella speranza di dissuaderlo. Lui mi ha rimandata indietro agitando la mano, col gesto di chi vuol scacciare un randagio dal proprio giardino, e ho dovuto per forza avviarmi verso il bagno, di nuovo; questa volta, per restarci e cambiarmi.
Non voleva essere presente per evitare di rovinarsi la sorpresa. Sapeva che, se mi fossi girata, avrebbe avuto l'istinto di sbirciare.
Allora mi sono spogliata e ho indossato il mio bikini maculato. Non ho potuto fare a meno di coprirmi gli occhi davanti allo specchio: il pensiero che possa rivalutare la mia levatura morale, che gli si instilli il dubbio che la mia condotta passata non fosse delle più rette, mi fa esitare. Tuttavia, non perdo la fiducia nella mia inventiva e sono certa che me lo perdonerà, perché, dopo un primo spasmo di gelosia, si ricorderà che non ho occhi che per lui.
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Unsere Schatten - Le nostre ombre
Ficção Histórica[EX CANONE INVERSO - BEHIND ENEMY LINES] Estate, 1942. Alle porte di Auschwitz-Birkenau una ragazzina corre a perdifiato, cercando di sfuggire al suo destino. Cade dal suo scranno dorato; non sa nulla del mondo, tanto più dei bui anni quaranta, un...