Dopo aver distrutto a mazzate la maggior parte degli oggetti, di valore e non, presenti nella piccola tana di pietra di Mastro Erbolaio, Demetra, sfinita, si sedette accanto a lui.
<< Ti senti meglio, adesso?>> chiese il coniglio ubriacone.
<< Nemmeno un po'>> rispose lei e aggiunse: << Adesso cosa facciamo? Senza quella pozione, mio padre morirà e tutti i sacrifici fatti finora per tentare di curarlo saranno stati vani. Ed è tutta colpa vostra, dannato coniglio>>.<<Sì, questo l'avevo intuito>> commentò Mastro Erbolaio, pulendosi gli occhiali sulla giacca lercia di polvere e residui di distillato della sera prima.
<< Senti, Demetra, forse potresti semplicemente provare a cercare il Libro in giro e sono sicuro che, prima o poi, verrà fuori. Insomma, quante volte è successo che pensassi di averlo perso per sempre, e poi puntualmente esso ricomparisse dal nulla, e tutto si risolvesse? Magari, stavolta, è solo meno visibile agli occhi, ma cercandolo potremmo trovarlo. Tuttavia, i miei atroci dolori alle dita dei piedi non mi concedono grande mobilità ed inoltre, a parte le poche frattaglie che mi date come pagamento per ogni pozione, in realtà non mi importa granchè della salute di tuo padre. Quindi, insomma, perchè non te lo cerchi da sola, questo benedetto libro? E se lo troverai, verrò certamente a fare la mia pozione per tuo padre, in modo da non dover più sentire le tue lagne>> sentenziò il coniglio, allontanandosi leggermente da Demetra, come preoccupato che potesse colpirlo da un momento all'altro.
In realtà, anche a Mastro Erbolaio importava molto di recuperare il Libro Rosso, ma per motivi che nulla avevano a che vedere con Demetra o con suo padre, e che riguardavano molto di più un'alta collina rocciosa ed una Strega Cattiva che vi dimorava, all'interno di un enorme castello.
La ragazza rifletté per momento su quelle parole, poi si disse che, forse, Mastro Erbolaio non aveva poi tutti i torti; magari, sarebbe bastato cercarlo bene per risolvere il problema.
<< Ma come farò a trovarlo, Mastro Erbolaio? Io non so neppure da dove cominciare a cercarlo, come riconoscerlo, insomma come farò?>> sospirò poi, scoraggiata.
Mastro Erbolaio si guardò intorno con sguardo intenso e riflessivo, continuando a spolverare gli occhiali da una sporcizia che doveva essere millenaria, posando lo sguardo sul bosco che li circondava e sulla circostante fascia di deserto di sabbia e rocce, prive di qualsiasi costruzione, struttura, oggetto, ad eccezione di poche case diroccate, per chilometri e chilometri, sino alla Montagna rocciosa dove dimorava la Strega Cattiva (ma di lei parleremo un'altra volta); infine, riprese:
<< Mia cara ragazza, come vedi qui intorno non c'è altro che povertà, desolazione e, forse, a cercarla bene, un po' di depressione in polvere. Non credo sarà così difficile trovarlo, ancora meno riconoscerlo: è un Libro rosso, proprio rosso intendo dire, hai presente?>> chiese, per accertarsi che la ragazza avesse correttamente individuato il colore esatto.
<< Sì, rosso come il sangue dei capretti che sgozzo quando è festa, ho capito>> soggiunse Demetra, pensierosa.
<< Bene, mi pare che sia tutto chiaro, quindi cosa aspetti? Vai! Ti preparerò una mappa dettagliata della zona ed una bussola da portare con te, così non ti perderai>> la incoraggiò Mastro Erbolaio, ben sapendo che non sarebbe mai riuscita ad usarli.
<< Va bene, Mastro Erbolaio, andrò a cercare il Libro Rosso >> affermò Demetra, decisa.
<< Bene, allora fa' buon viaggio. Addio>> rispose Mastro Erbolaio, senza ulteriori cerimonie.
<< Come addio? Mi dai già per morta?>> sussultò Demetra.
<<No, macché...>> arrossì il coniglio << Sai, è un modo di dire quando qualcuno parte per un lungo viaggio. Ma, se preferisci, dirò soltanto "Arrivederci">>.
<<Sì, meglio>>.
E così, Demetra si avviò alla ricerca del Libro Rosso di Mastro Erbolaio, carica di speranze, ardui obiettivi e di un cestino colmo di mappe incomprensibili e di una bussola malfunzionante.
Era certa che tutto sarebbe andato per il meglio e che suo padre sarebbe sopravvissuto.
Quanto al coniglio, felice di essersi sbarazzato di un simile grattacapo, almeno per un po', rientrò nella sua casa distrutta, gettando un'ultima occhiata a quella contadinotta nerboruta e chiedendosi se mai sarebbe riuscita a recuperare il Libro Rosso, ammesso che esso davvero si trovasse nel bosco incantato o dei suoi dintorni desertici.
In ogni caso, finalmente, poteva godersi un bel bicchiere colmo di distillato alla banana senza alcuna interruzione.
Ma anche questa, come vedremo, non era che una vana speranza.
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Storia di un bosco disincantato e di una strega gnocca che sognava la pensione
Ficción GeneralUna storia che sembra una fiaba ma in fondo non lo è, un racconto creato da personaggi che sembrano riagganciarsi ai soliti clichè, ma che partono per la tangente descrivendo situazioni nuove ed inaspettate. Spero che vi divertiate e che sia di vost...