Capitolo 49

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La foschia si era dileguata sotto il pallido sole, mentre una leggera nebbia avvolgeva ancora le cime delle montagne e le gocce di brina tremavano sulle punte dei rami.

Gli uomini di Warlow stavano radunando le loro cose tra i fumi dei fuochi appena spenti. Casey uscì dalla tenda. Nevicava adagio. Scorse Kyu in lontananza parlare con il comandante. Come gli andò in contro, il giovane si accorse subito del suo arrivo.

Soffici, i fiocchi di neve si adagiavano su di lui; il volto arrossato; gli occhi lucidi per la notte insonne. La gentilezza dell'uomo non gli avrebbe consentito di dividere il giaciglio con lei, che egoisticamente lo aveva trattenuto, per poi, a un certo punto, farlo allontanare. Di nuovo!

Era la seconda volta che si svegliava da sola. Ma che si aspettava? Il ronin stava solo adempiendo alle sue cortesie rischiando, persino, di ammalarsi rimanendo al gelo.

"Dobbiamo ripartire immediatamente, Casey sama!" disse lui, frenando i suoi pensieri. "Dobbiamo raggiungere Ginza prima che la neve si infittisca e i torrenti si ingrossino." Allungò le mani per sollevarle con premura il cappuccio sul capo e lei lo sbalordì allungando una mano per toccargli la fronte.

"Voi avete la febbre!" affermò allarmata, ma lui le prese la mano con gentilezza e le rivolse un sorriso confortevole.

"Mi sento ancora in forze!"

- Per quanto ancora? - pensò lei non riuscendo a ribattergli.

Il comandante fece sentire la sua presenza. "Miss Bailey, insistendo sulla vostra decisione di non seguirci, vi raccomando di essere prudente con Collins e di raggiungere la nostra nave non appena Owen ve ne darà avviso!"

Lei si corrucciò. "Non ditemi che era scritto nel messaggio!"

"A quanto pare, miss Bailey, Jonathan è impegnato su più fronti e non vuole lasciare nulla al caso, premurandosi per prima cosa sulla vostra incolumità!"

Casey si voltò verso Kyu. "Voi lo sapevate?"

"Hai!"

"Non me lo avete detto! Perché?"

- E' questo il vero motivo per cui vi ho sposata, Casey! Per tenervi un po' di più con me! - ma il pensiero non sfiorò le sue labbra. Sollevò lo sguardo su di lei.

"Per quello che dobbiamo compiere, l'ho ritenuto solo un dettaglio!" fu la risposta fredda che riuscì a fornire, intenzionato a non lasciarsi sovrastare da quell'evidenza da tenere lontana, che, tuttavia, lei fraintese come qualcosa di poco conto per lui.

"Per voi, dunque, è solo ... un dettaglio?" sussurrò lei con sguardo deluso e accigliato.

Aveva davvero frainteso. A quel punto, Kyu non si tirò indietro. Meglio porre un freno a quello che stava accadendo tra loro. Perché qualcosa si stava avverando e lui lo aveva percepito sin dalla prima notte, anzi ancora prima della famigerata sagra del villaggio e ancora ... ancora prima ... sin dal loro primo incontro.

"Naturalmente, gli ordini di Jonathan non si discutono!" ribadì lei, quasi con nervoso sarcasmo. Detto ciò, si accomiatò da Warlow. "Ci vediamo, dunque, a bordo, comandante!" formulò algida non accorgendosi del volto afflitto di Kyu che a quelle parole si era allontanato, lasciandola indietro.

Il comandante chinò il capo. "Fino ad allora, vi auguro buona fortuna, miss Bailey!"

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Per mezza mattina aveva seguito il ronin senza dire una parola. Era cambiato qualcosa. Casey non percepiva più l'atmosfera quasi allegra del primo giorno da sposati. A un tratto, sembrò che il loro matrimonio fosse giunto alla deriva. Che cosa era successo? Forse quella falsa situazione era divenuta insostenibile per Reiji, magari pentendosi di aver compiuto quel passo affrettato più lungo della gamba, desiderando, quindi, che giungesse presto a termine. Era un peso per lui che avrebbe dovuto stare con la sua gente, piuttosto che non deludere il suo migliore amico. E aveva, persino, rinunciato a Kyoko. Si sentì, disgustosamente, ingrata per aver diviso quella coppia. Tuttavia, parecchi aspetti non le apparivano chiari, considerando la dolcezza e la gentilezza con cui lui aveva fatto sentire la sua protezione. Sembrava sincero quando aveva danzato con lei e quella parola sussurrata sembrava avesse un significato profondo, che ancora non aveva svelato. E la notte scorsa, poi, aveva sorriso udendo i battiti frenetici del suo cuore e il tremore del suo corpo quando si strinse a lui per il freddo.

Era anche fuggito, però. Forse si sentiva colpevole verso Kyoko? Si sentì confusa per tutti quei pensieri e rinunciò ad andare oltre. Doveva pensare, innanzitutto, a liberarsi di Helmut, imponendosi di cambiare atteggiamento sin da quel momento. Doveva mostrarsi forte se voleva riuscire nell'impresa di convincere un manipolo di austeri ricconi che anche una donna poteva emanciparsi negli affari degli uomini, per poi prepararsi a lasciare tutta quella vicenda alle spalle, anche se con dolore.

Aggrottò la fronte e strinse le mascelle. Avrebbe svelato al ronin la determinazione dei Bailey e ciò che suo padre le aveva insegnato in anni di studi privati.

La strada proseguì dritta verso il fondovalle. Giunsero ai margini di un torrente che scorreva tra grandi massi levigati e ghiaia splendente. Percorsero la riva fino al punto in cui il flutto apparve lucente e poco profondo.

Poco distante era ormeggiato un punt, un'imbarcazione a fondo piatto con la prua squadrata, utile per percorrere le acque poco profonde. Come vi salirono, Kyu mosse i remi e il natante si mosse, lasciando dietro il suo passaggio un filo d'acqua tremula. Lo sciabordio dei remi accentuava la desolazione nel cuore di Casey, rompendo il silenzio che si era creato.

Percorsero qualche miglio, poi si udì un rombare provenire da una rupe altissima e scoscesa alla loro sinistra, dove l'acqua si rovesciava dal mezzo di una spaccatura, precipitando fuori per le fenditure e scorrendo giù lungo il declivio, per poi scomparire schiumoso in una valle.

Quello spettacolo naturale tolse il fiato alla ragazza. Si ravvide solo quando il punt si fermò. Sostarono ai piedi di un albero per mangiare, ma lo stomaco di lei era chiuso come una pietra e anche Kyu sembrava non mostrare un particolare appetito. Il suo volto si era arrossato ancora di più e il suo respiro era divenuto affannoso.

Casey allungò, istintivamente, una mano per toccargli la fronte, ma lui la bloccò, afferrandole il polso. "Sto bene, Casey sama!" disse con tono cupo. "Sarà meglio riprendere il cammino!"



Nota dell'autrice

Nel prossimo capitolo, Ginza sarà sopraffatta dal fuoco della guerra Boshin

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