Capitolo 14-Sensi di colpa

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Gp del Belgio, 2022

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Gp del Belgio, 2022

Now we got problems
And I don't think we can solve 'em
You made a really deep cut
And baby, now we got bad blood.

Charles

Ero legatissimo al circuito di Spa-Francorchamps, era stata la mia prima vittoria in Formula 1 nel lontano 2019.

Avrei, quindi, voluto trionfare anche in questa gara, invece era stato un altro weekend controproducente.

Ero arrivato sesto e nonostante partissi dal fondo bruciava, perché il mio rivale, partito anche lui dal fondo, era arrivato primo.

Non solo ero partito tra gli ultimi,  avevo avuto vari problemi in gara e avevo ricevuto anche una penalità.

Ergo, di male in peggio.
Il titolo mondiale scappava via lontano da me come Dafne era sfuggita dalle grinfie di Apollo.

Per questo motivo, mi trovavo alla festa post Gp con la fronte corrugata, il mio cocktail stritolato in una mano e lo sguardo attento in cerca dell'unica persona al mondo, che avrebbe potuto strapparmi un sorriso.

Avevo viaggiato tanto, durante la pausa estiva, dalla Sardegna a Ibiza, fino a casa mia, a Monaco.

Cercavo di non pensare troppo al mondo della F1, alla classifica piloti, a Verstappen, alla Ferrari, in questo caos, però, un paio di occhi verde smeraldo si imponevano, prepotenti, a ricordarmi tutto.

E con tutto intendo la serata a Fertőd, in Ungheria, dove io avevo suonato il pianoforte per Elena e avevamo danzato sulle note di un valzer.

Alla fine ci eravamo baciati, il nostro bacio migliore fino a quel momento,  pieno di noi.

A pensarci bene, sentivo ancora il tocco delle sue labbra e le sue mani tra i miei capelli.

La serata era conclusa in una delle lussuose camere del palazzo Esterházy.

Ed era stato lì tra un bacio e l'altro che lei me l'aveva detto.
L'avevo sentita a stento, ma poi le sue parole mi erano rimaste incise sotto la pelle.

《Credo tu mi piaccia seriamente Charles. 》

Sei semplici e sincere parole ed il cuore mi era esploso. Non ero riuscito a risponderle nulla, troppo preso dalla forza di quello che provavo.

Poi, ci eravamo addormentati, stremati, con due sorrisi che avrebbero fatto invidia al mondo.

La mattina dopo, non avevamo avuto tempo di dirci nulla, eravamo in terribile ritardo per i rispettivi aerei.

Allora, ci eravamo separati così, con un bacio fugace nella mia macchina e tante parole non dette.

Alla festa, l'aspettavo da quasi due ore, ma di lei nemmeno l'ombra.
Iniziai a pensare che Lando o la Ferrari ci avesse scoperti e lei avesse perso il tirocinio.

Mi stavo torturando a quell'idea, quando la vidii:
abito in raso beige, guanti abbinati e capelli scuri perfettamente acconciati.

Sembrava una dea, pronta a conquistare il mondo con quel suo sguardo sicuro e altezzoso.

I suoi occhi incontrarono i miei e io non aspettavo altro.
Mi avvicinai, fingendo di voler raggiungere il buffet dietro di lei e mi fermai giusto al suo fianco.

《Buonasera predestinato, quindi ti ricordi di me? 》non era proprio questa l'accoglienza che mi aspettavo da Elena.

《Ciao Elena, perché mai avrei dovuto scordarmi di te? 》scelsi di affrontarla con i piedi di piombo.

《Vedi Charles, io pensavo che tu fossi effettivamente diverso lontano da questo mondo, ho scoperto, però, che così non è. Sei uno stronzo presuntuoso in pista e anche fuori. 》non mi andarono giù le sue parole e incominciò a salirmi la rabbia.

《Non so quale sia esattamente il tuo problema. Ti ho portato a Fertőd per mostrarti chi sono davvero e ora fai così: come se non mi avessi detto che ti piaccio sul serio? 》esplosi anche io, ma Elena non era una che mollava facilmente.

《Il mio problema è proprio quello. In queste settimane, eri perfettamente consapevole di ciò che sento per te e non hai mai provato a rintracciarmi, meglio passare la giornata con i Ferragnez a Ibiza, vero? 》era incazzata a dir poco.

《Non ti ho mica chiesto di sposarmi, Elena. Tra me e te è sempre andata così, ci vedevamo di settimana e in settimana e adesso, solo perché mi hai detto che ti piaccio pretendi di più? 》una volta provocato, ero un fiume in piena pronto a travolgere tutti.

《Hai ragione, probabilmente non ci ho capito niente di quella notte in Ungheria, devo aver frainteso. Scusa, me ne vado. 》la vidii cedere davanti alle mie parole e avrei voluto rimangiarmele una ad una.

Elena si allontanò e fu solo allora che mi accorsi che la nostra scenetta aveva avuto un discreto pubblico.

Accidenti, la nostra discussione mi aveva fatto dimenticare dove fossimo e ora, il nostro litigio non era l'unico problema da affrontare.

Vedevo già la prima pagina del giornale di gossip più famoso di Monaco.

"Charles Leclerc ha una nuova fiamma sconosciuta al grande pubblico. Per il nostro conterraneo le cose, però, non sembrano essersi messe bene, la ragazza è fuggita dopo una litigata furiosa con il pilota di F1 in Belgio. "

Il mio peggiore incubo. Eravamo stati attentissimi e in un attimo, avevamo distrutto tutto.

Decisi di andare via dalla festa, non potevo rischiare domande inoppurtune dai presenti e mi sentivo il cuore pesante.

Capii, appena messo piede fuori da quella sala, che quella pesantezza era dovuta al senso di colpa.

Avevo giocato con Elena per troppo tempo.

Avrei voluto anche io di più come lo voleva lei, ma non avevo capito un fico secco e non l'avevo cercata quando avrei dovuto.

Mi sentivo incapace, avevo rovinato la mia possibilità con la ragazza che mi piaceva sul serio, dopo tanta fatica per convincerla.

Mi sentivo stupido, avevo esagerato con le parole davanti ad una sala piena di gente, quando era l'unica cosa da evitare.

Peggio ancora, non sapevo quali gravi conseguenze avrebbe portato la nostra scenetta sulla mia reputazione e sul lavoro di Elena.

Arrivai nella mia suite in hotel, mi buttai sul letto, ancora con il completo addosso e iniziai ad osservare il soffitto.

Il momento giusto, la persona sbagliata.

La persona giusta, al momento sbagliato.

Imprevisto-Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora