Prologo.

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Oggi 23 giugno Louis Tomlinson torna a casa.
Torna a Doncaster.
Torna dalla sua famiglia.
Torna nel suo letto.
Torna a non fare un cazzo.
Non potrei essere più felice.

Cazzata.

Chi cazzo glielo dice a mamma che Eleanor mi ha lasciato nel bel mezzo del tour?

*
Flashback.
Il concerto finalmente è finito e io mi ritiro nella mia stanza d'albergo per dormire almeno qualche ora prima di riprendere un'altra giornata.

Appena entro sento dei singhiozzi provenire nel buio della stanza, accendo la luce che fa sussultare la ragazza piangente sul letto.

Eleanor.

«Amore» sussurro lievemente avvicinandomi a lei e toccandole un braccio, ma lei si ritrae dal mio tocco.

Ahia.

«Cosa succede?» le dico riprovando ad avvicinarmi a lei, ma lei si alza dal letto mettendosi nella parte opposta alla mia, nel fondo della stanza.

«Louis,io non sono felice» dice tra i sighiozzi.

Oh.

«Perché?» chiedo stupidamente e la vedo guardarmi con gli occhi di chi ne ha passate tante, ma ne ha avuto abbastanza.

Ed è vero da quando sta con me ne ha passate tantissime.

«Non ti amo più Louis» conclude ed esce dalla stanza a passo svelto prendendo un borsone da terra che prima non avevo notato.

Quella notte ho pianto e delle pareti bianche non sono mai state così soffocanti.
*

Scendo dall'aereo e dopo qualche autografo e foto fatte nell'aeroporto mi dirigo verso casa.

Sono un po' agitato.

Estraggo il pacchetto di sigaretta dalla mia tasca e ne prendo una per poi accenderla e lasciare che il fumo invada i miei polmoni.

Da quando Eleanor se ne è andata ne sono dipendente, mi fa dimenticare chi sono per un po'.

Da quando Eleanor se ne è andata sono cambiato, in peggio.

I ragazzi se ne sono accorti e hanno capito anche il motivo , solo, semplicemente ho preferito non affrontare il discorso.

Il taxi si ferma davanti al vialetto della casa di mia mamma.

Ci saranno sicuramente un sacco di persone, quella casa è sempre affollata.

Pago la corsa e mi dirigo verso la porta bussando subito dopo.

Mia mamma viene ad aprire e appena mi vede scoppia a piangere.

E ma che palle.

«Mamma..» l'avverto, ma lei mi abbraccia mentre io sbuffo sonoramente e la sento ridere nel mio orecchio.

Appena entro mi trovo la scena che immaginavo.

Phobe e Daisy che giocano con le loro bambole, Lottie e Felicité che urlano, e i gemelli che piangono.

C'è solo un particolare una ragazza, mai vista in vita mia, sta tenendo in braccio mio fratello.

Mi avvicino.

È bassina, i capelli castani e ricci le nascondono il viso quindi non riesco a vederla bene.

«E tu chi saresti?» chiedo freddamente.

Sento tutti i rumori cessare.

Lei alza la testa verso di me e i suoi occhioni marroni si incastrano nei miei azzurri.

E mi sento bene dopo tanto tempo.

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