Fragenco

~ 12 ~

《Quando dovrebbe tornare Johnny?》

《Lunedì.》rispondo solo.

Continuo a bere il mio caffè senza prestare tanta attenzione a ciò che dice Andrea.

Penso in continuazione a ciò che è successo ieri.
Chiedendomi con chi stesse parlando Francesco.

Ha detto che mi avrebbe detto tutto, ma non si è fatto ancora sentire.

《Sara?》

Mi volto verso di lui.
《Si scusami.》

Sorride avvicinandosi.
《Come sta andando con Francesco?
Posso comprare il completo per il matrimonio finalmente?》

Alzo gli occhi al cielo.
《E dai.》un sorso di caffè.

Ride di gusto prima di iniziare a mangiare biscotti.

《Ma davvero, cosa ti preoccupa?》

Ci penso su prima di rispondere.
È il mio migliore amico, e io ho davvero bisogno di un consiglio da lui..

《Ieri ho sentito una telefonata, di Francesco...
Cose tipo "Ma sei sicura?" "Mezz'ora e arrivo".》farfuglio.
《...Ha detto che mi avrebbe spiegato, ma.. Ancora neanche si è fatto sentire, niente, nessun messaggio o chiamata.》

Alzo lo sguardo vedendo che non aveva fiatato, trovandolo con un biscotto in bocca a mezz'aria.

Sembra più sconvolto di me.

Di colpo si riprende, mandando giù il biscotto prima di parlare.

《Penso che sia successo qualcosa, non mi sembra una conversione tra "amanti".
Io mi preoccuperei più che altro di lui.》

Lo guardo interrogativa.
《Di lui? Francesco?》

Annuisce.
《Dal mio punto di vista, sembra qualcosa di importante, forse che riguarda infatti proprio lui, forse..》

《Forse?》lo sprono.

《Forse... Qualcosa successa in famiglia.》

Svanisce tutto ciò che pensavo.
La mia insicurezza su Francesco, il pensiero che potesse esserci qualcosa di strano.

Emerge solo un grande senso di colpa.

Non ho fatto che pensare a tutto ciò che potesse avermi fatto, senza pensare che magari era successo qualcosa di grave.

Sono soltanto una stupida.

Mi alzo di colpo, aprendo il cellulare per chiamarlo.

Uno squillo, due squilli.
Niente.

Chiudo la chiamata di scatto, e vado per prendere la borsa.

《Dove vai?》mi urla Andrea.

《A casa di Francesco.》e mi chiudo la porta dietro.

♡♤

Pensavo a cosa dirgli, a quante scuse per concludere che io mi fido davvero di lui.

Che ci sono.
Per qualsiasi cosa.
Che può contare su di me.

E che non voglio, assolutamente, perderlo.

Ero davanti la porta di casa sua ormai, a rimuginare proprio su questo.

Suono al campanello.

Aspetto pochissimo prima che venga ad aprirmi.