𝟟𝟜 - 𝕋𝕠 𝕞𝕠𝕧𝕖 𝕠𝕟.

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17 Aprile 2023, New York

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17 Aprile 2023, New York.

«Nel '45 sono rimasto congelato pensando di aver conosciuto il mio grande amore. Mi sono svegliato settant'anni dopo, credendo che non avrei mai più amato qualcuna come amavo lei. Credevo che nessuna sarebbe mai stata più importante di lei, per me. Ma sono andato avanti lo stesso.
E quando l'ho fatto, ho conosciuto... Una ragazza. La stessa di cui parlo da cinque anni. Tanto bella quanto difficile ma... Diversa, unica. E sono finito ad innamorarmi di lei senza nemmeno rendermene conto. E più mi innamoravo, più capivo che era lei il vero grande amore di cui avevo bisogno. Ci siamo amati, nonostante tutto. Non la amavo come ho amato in passato, ma molto di più. Lei era... Molto più di quanto mi aspettassi. E adesso non c'è più.
Questa ragazza mi ha chiesto di andare avanti, ed io lo sto facendo. Sto andando avanti, per lei. Perché bisogna farlo. Bisogna andare avanti.»

Nemmeno lui ci aveva creduto, in fondo.

«Il mondo è nelle nostre mani. Tocca a noi, ragazzi. Noi dobbiamo fare qualcosa. Altrimenti... Thanos avrebbe fatto meglio ad ucciderci tutti.»

Le sue stesse parole pronunciate da lui stesso gli riecheggiarono nella mente per tutto il tragitto. Per quanto fosse soddisfatto di quelle sedute, del coraggio che riusciva a dare a tante persone, in qualche modo lui continuava a vivere nel tormento. Era diventato bravo con i discorsi, più di quanto non lo fosse già stato in tutta la sua vita, come era anche diventato bravo a mostrarsi sereno agli occhi degli altri. In quegli anni, non era incoraggiante vedere il volto triste di qualcuno nemmeno per lui, motivo per cui quelle sedute a cui si dedicava con attenzione erano riusciti a risollevare il morale anche a lui. Non del tutto, non fino in fondo, ma almeno un po' si.

E non aveva mentito quando aveva detto di star cercando di andare avanti. Ci aveva sempre provato, erano anni che cercava di guardarsi allo specchio e ripetersi che ogni giorno sarebbe stato diverso. Migliore, addirittura. Ci provava davvero, tutto ciò che voleva era andare avanti consapevole che fosse una cosa che lei avrebbe voluto. Lei glielo aveva chiesto e lui non voleva deluderla ancora.

Ma doveva ammettere che fosse qualcosa di fin troppo difficile.

Come faceva Steve ad andare avanti se, ogni giorno, il suo pensiero fisso andava sempre su ciò che era accaduto cinque anni prima? Come poteva andare avanti se gli incubi continuavano a perseguitarlo, ricordandogli gli eventi che avevano cambiato il mondo e l'universo?

Ci provava, si sforzava.
Non poteva fare altrimenti.

Quei cinque anni erano passati in modo lento nonostante lui avesse sempre cercato di riempire le sue giornate pur di farli passare più velocemente. Ma ogni giorno, era difficile. Andava a quelle sedute organizzate da lui stesso pur di far in modo che gli altri non si sentissero soli e a pezzi come lui. Ma doveva ammettere che, per quanto fosse terapeutico persino per lui aiutare gli altri, a volte si rendeva conto di essere lui in primis ad aver bisogno di aiuto.

GROWN • Steve RogersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora