4. Destino ineluttabile

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"Avete preso gli zaini?"

"Si!"

"Aspettate e i bento! Dove cazzo li ho messi" Era il primo giorno di scuola dei due piccoli Omega e Katsuki stava letteralmente impazzendo.
Aveva fatto indossare loro la divisa, preparato loro tutto l'occorrente per la scuola e acconciato i lunghi capelli verdi della figlia con un fiocco rosso, a riprendere il colore degli occhi, così simili ai suoi.

"Papà sono già negli zaini. Sei più agitato di quando hai sposato la mamma" Esclamò il biondo palesandosi in sala dopo aver scompigliato i capelli del fratellino, il quale gonfiò le guance paffutelle.

"Papà posso andare da un mio amico stamani? Torno per pranzo." Il biondo adulto si voltò verso l'altro e annuì distrattamente mentre indossava le scarpe.

"Ti accompagno io dopo aver lasciato i marmocchietti qui presenti".

"Non preoccuparti, devi anche andare a lavoro. Ci impiego cinque minuti a piedi, è dietro l'angolo, davvero".




"Ciao mamma"
Koray si sedette a gambe incroviate davanti alla lapide di sua madre e tirò fuori un ciotolino di riso, cominciando a mangiare in silenzio mentre ascoltava il fruscio delle foglie mosse dalla leggera brezza mattutina che quel giorno dominava l'aria di Tokyo.
Aveva preso la metro e in dieci minuti era arrivato al cimitero di Yanaka, situato a nord della capitale.
Aveva varcato l'ingresso del cimitero e aveva percorso il lungo sentiero alberato lentamente, osservando con discrezione alcune persone che stavano visitando i loro cari eternamente addormentati.

"Scusa se non sono venuto a trovarti spesso ma i gemelli avevano bisogno di me. Tsukiko e Tatsuya iniziano oggi la prima elementare sai? E io domani inizio la seconda media. E'... è passato un po' mamma e.. m-mi manchi tanto. Mi mancano le tue coccole, mi mancano le litigate che facevi con papà e... s-sono un Alpha ma io avevo a-ancora bisogno di te... della mia mamma"
Una singola lacrima cadde dal suo occhi destro e corse lungo la guancia lentigginosa, cadendo successivamente sul dorso della mano che reggeva le bacchette di legno con inciso il suo nome di battesimo.
Izuku era scomparso da otto mesi e il cuore di Koray doleva al solo pensiero che non avrebbe più rivisto la persona più importante della sua breve vita.

"Papà è migliorato un po'. Ti pensa sempre e fa il duro ma non è mai stato bravo a mentire... i feromoni parlano per lui... però ce la stiamo cavando, t-te lo giuro mamma ce la stiamo mettendo tut-"

"Koray? Sei tu?"




"Che cazzo stava facendo qui?"

"Bakugo non essere sgarbato. E' venuto a trovare sua madre"

"Rifilandomi una bella bugia come i poppanti. Merda non so come prenderlo ultimamente"

Erano queste le frasi che stavano arrivando alle orecchie del ragazzino ancora seduto nello stesso punto con la testa incassata tra le ginocchia.
Dopo qualche attimo di completo silenzio avvertì qualcuno sedersi dietro la sua schiena e vide spuntare un paio di gambe inconfondibili ai lati delle sue.
Il corpo prese a tremare leggermente, sapendo benissimo che gli aspettava una ramanzina con i fiocchi per aver mentito a suo padre.

"Puoi piangere Koray, non sono arrabbiato" Il figlio spalancò gli occhioni verdi e si spazzò via con la manica del giacchetto le lacrime che, silenziose, si erano impadronite delle sue tenere guance.
L'eroe circondò il figlio maggiore con le braccia muscolose e se lo tirò contro, stringendo leggermente la presa per fargli avvertire la propria presenza.

"S-scusa io... n-non capisco perchè non smettono"

"Perchè ne hai bisogno. Parla con me piccolo, io sono qui per te come tu lo sei stato per me quando ti sei trovato a badare ai tuoi fratelli per la mia incapacità nel gestire i sentimenti"
Katsuki strinse il figlio ancora più forte e questo torse il busto improvvisamente allacciando le braccia al collo del padre, dando libero sfogo a tutta la sua tristezza.
Mina stette da parte assieme ad un suo collega, osservando con le lacrime agli occhi il dolore espresso dal corpo tremante del piccolo biondo, incapace di capacitarsi come avesse fatto a trattenere la sofferenza fino a quel momento.
Lo aveva visto piangere solo un paio di volte, molto probabilmente perché non voleva fare preoccupare la sua famiglia.
Katsuki rilasciò i propri feromoni baciando la testa del figlio numerose volte, sospirando profondamente quando lo sentì singhiozzare contro la sua spalla.

Shitsuren- Cuore SpezzatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora