black lace

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"Harry, hai visto per caso i miei calzini rossi?" urlò Louis dalla camera da letto.

"Quei calzini osceni li hai comprati tu, dovresti saperlo"

Harry, che era comodamente seduto con le gambe accavallate al tavolo della sala da pranzo, urlò di rimando. Harry odiava il ritardo, pensava fosse una mancanza di rispetto verso chi attendeva minuti per riuscire a vederti, e Louis lo era sempre.

Louis Tomlinson era costantemente in ritardo, quella sera lo era più delle altre volte, anche se si preparava con largo anticipo e aveva una cena a cui presenziare col compagno.

Una testa liscia sbucò dalla cima delle scale. "Non riesco a trovarli, erano in completo col l'intimo e la camicia" sbuffò.

Louis era in ritardo perché voleva apparire perfetto in quelle occasioni, per farsi puntare gli occhi dalla sala gremita di gente; adorava che gli sguardi fossero sulla sua bellezza, perché sapeva di esserlo, ma era estremamente orgoglioso di stare accanto ad Harry Styles che non avrebbe ammesso un singolo errore quella sera.

"Amore l'intimo non te lo vede nessuno e per i calzini vanno bene anche quelli neri" esclamò annoiato mentre maneggiava col cellulare ma quando, alzando la testa, vide il viso imbronciato del maggiore addolcì la voce. "Sei sempre bellissimo"

"Infatti l'intimo era la tua sorpresa" lo sbeffeggiò il liscio che col sorriso stampato in faccia all'espressione sorpresa del riccio, corse di nuovo in camera per finire di prepararsi.

Harry odiava le sorprese, assieme al ritardo, ma le amava quando si trattava di Louis. Quest'ultimo amava essere dolce, e premuroso col riccio, fargli sorprese anche semplici e che facessero rimanere quella scintilla passionale e travolgente tra i due.

Harry Styles a capo della 'Styles Industry', impresa data in dono dalla morte del padre, era stato invitato alla cena di gala di Las Vegas per ricevere il premio come miglior imprenditore dell'anno. Aveva ventidue anni quando l'impresa è passata nelle sue mani, l'anno dopo Louis si presentò facendo domanda per essere il suo segretario. Per Harry fu davvero un colpo di fulmine, gli occhi azzurri e brillanti, il naso piccolo e il viso dolce lo avevano stregato dal primo sguardo e Louis fu solo sopraffatto e impacciato di avere davanti uno degli uomini emergenti più ricchi del momento.

Iniziarono ad uscire assieme quasi da subito. Ora a ventisette anni aveva una casa nelle città dei suoi sogni, la sua azienda ampliata e Louis ancora al suo fianco dopo cinque anni, la cosa più preziosa.

Erano passati altri dieci minuti quando il riccio, che si era preparato un bicchiere di brandy, sentì il ticchettio delle scarpe lucide di Louis scendere le scale. Lo vide.

Bello come poche persone al mondo, indossava un completo rosso scuro con colletto rasato nero, chiuso in vita con un bottone che accentuava i fianchi stretti, pantaloni dritti curvavano leggermente sul sedere alto e la camicia e i calzini rossi, quelli che non riusciva a trovare, completavano il look. Harry perse un fiato, era affascinato da quella bellezza.

Lui che indossava un semplice completo nero lucido con colletto luccicante e una camicia bianca plissettata, un papillon a completare tutto.

"Come sto?" chiese Louis, sapendo già la risposta del minore.

"Tremendamente mio, signor Styles"

Harry si mosse a passo lento verso Louis prendendolo per i fianchi e avvicinandolo a lui.

Il viso si avvicinò cautamente alle labbra morbide e vi lasciò un bacio a stampo, poi un altro e un altro prima di sentire Louis sciogliersi nei movimenti e aprire leggermente la bocca in segno di arresa. Harry non perse tempo e stringendolo ancora di più a lui, circondandogli la vita con le braccia, prese ad assaporare assiduamente la piccola carne tra le sue labbra. Il liscio si staccò leggermente.

in the gala night Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora