03. I never hated you like i do right Now

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"Ho aspettato quattro anni per vederti.
Ho conservato il nostro amore nei ricordi.
Ma ti è bastato un gesto per distruggere
tutto ciò che avevo creato per noi."

Aaron pov's

Per l'occasione della cena con la mia Mads, decido di mettermi una camicia bianca che mostra i miei tatuaggi e dei pantaloni lunghi neri.

Un diavolo travestito da angelo.

Distrattamente vado verso le scale ma Lilith decide di mettersi davanti a me intralciandomi la strada verso la mia moto.

«Lilith, non ho tempo per te ora»

Mi inizia a fissare con i suoi occhi verdi alla quale non riesco mai a resistere, e in quel momento decido di cedere per due minuti contati.

«Parla, ora»

Lily fa una smorfia e tira fuori un bloc-Notes dove inizia a scrivere qualcosa con una penna che ha tirato fuori dalla sua giacca di jeans.

Quando ha finito di scrivere mi mostra il foglio e mi sorride dolcemente
"Posso venire anch'io alla festa di Alexander?"

Ma dio

«Lilith, no, sei troppo piccola»

Dico mentre cerco di allontanarla dalla mia visuale, così che io posso andare al mio fottuto appuntamento.

Lily riprende il bloc-notes e inizia a scrivere qualcosa
"Starò con Logan. Dai solo questa volta, ti prego"

Inizia a farmi una faccia da cucciola, così da potermi conquistare ma io scuoto la testa perché non voglio che venga con me, per prima cosa perché è troppo piccola, poi anche perché i miei amici ci proverebbero con lei.

Già lo fanno con Mads, anche con Lilith no.

«Al tuo compleanno ti porterò ad una festa. Ma a questa no» Lilith mi sorride e poi mi abbraccia felice.

Il mio piccolo Girasole..

«Ora vado, Ti voglio bene» Le do un bacio sulla tempia e mi incammino verso la mia moto.

Finalmente, aggiungerei.

Mi metto il casco e mi metto in moto verso la casa di Madelyn. Fortunatamente non c'è quasi nessuno in giro, e perciò non c'è traffico.

Dopo una decina di minuti arrivo davanti ad una casa bianca con un dondolo sul portico, dove a quanto pare, Madelyn mi stava aspettando con un broncio dipinto sul viso.

«Come mai quel broncio, Cenerentola?» Le chiedo mentre mi tolgo il casco e scendo dalla mia moto nera.

«Sei in ritardo. Di venti minuti»

Ma dai, mi ci vuole te per capirlo.

«Oh, mi dispiace mia signora» Mi porto una mano sul cuore fingendo di dispiacermi, mentre salgo gli scalini di casa sua.

Alza gli occhi al cielo e mi inizia a guardare le braccia. Cerco di studiare che cosa ne pensa dalla sua espressione facciale, ma non dice molto.

«Mia madre non ama i tatuaggi, dovresti coprirli»

«No»

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