4. He called me Venus

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È il primo capitolo più lungo che abbia mai scritto,leggetelo tutto tocca importanti argomenti. ❄️☕

Sono le otto di mattina, sono sotto le coperte e ho la fronte calda.

Iniziamo la giornata con la febbre, perfetto direi.

C'è una Lisa Taylor che si sta preparando per andare al college, la camicia bianca e la gonna rossa gli stanno molto aderenti, in contrasto con i suoi capelli rossi. 

Ammetto che è una bella ragazza se non fosse per il suo carattere da comando io potevamo essere buone amiche.

Mette degli accessori si spruzza il suo profumo prende la borsa e se ne va sbattendo la porta manco fosse incazzata col mondo penso.

Fuori c'è un bel sole rispetto a ieri che ha piovuto tutto il giorno.

Mi viene in mente la sua mano sul mio polso e la sua faccia da pugni.

Si è intrufolato a casa manco fosse un ladro ma poi mi vengono le parole di Grace in mente mi aveva detto che sarebbe tornato a casa verso mezzanotte e io mi sono dimenticata, stupida memoria di merda.

Ogni volta che dimenticavo qualcosa Megan mi diceva di mangiare tante mandorle sopratutto di sera aiutano a rafforzare la memoria e tenerla a lungo termine.

Con la mano sulla fronte cerco di alzarmi dal letto a malavoglia indossando una felpa larga e vado in bagno.

Vedo una Afrodite con le guance la fronte rossa e il polso pieno di graffi dove aveva toccato lui penso, dopo aver lavato i denti, messo la lente azzurra scendo sotto.

Tutte le ragazze stanno uscendo per andare al college, ho chiesto a una ragazza se avesse visto Grace ma mi ha detto che era già andata e che era di fretta, così vado in cucina senza interessarmi chi c'è dentro, ho stra fame e ieri non ho mangiato tanto.

Entro in cucina e vedo una brioche al pistacchio, amo il pistacchio mentre sento la voce di Lisa parlare con un ragazzo?!

Sono ancora girata di spalle e la sento ridacchiare con qualcuno

-"Ah,ecco la nostra Afrodite. Ti presento Altair Wilson, Altair lei è Afrodite."

Mi giro rabbrividendo e lo vedo con una maglietta nera aderente, i pantaloni della tuta anche esso neri, guardo la sua mano e subito i ricordi di ieri sera mi vengono in mente deglutisco.

Mi sta guardando anche lui spero che non abbia capito che ero io la ragazza di ieri in bagno. Continua a dare i morsi al suo labbro inferiore mentre vedo un po' di lentiggini sparse sul suo viso

come il cielo stellato.

Non ha aperto ancora bocca nemmeno io, mentre Lisa non fa che spostare prima gli occhi su di me poi su di lui.

Ci continuiamo a guardare come se fosse un gioco, finche' non decide di venire verso di me con i passi decisi continuando a guardarmi,

circonda il mio corpo teso come la corda di un violino mentre appoggia le mani sul bancone della cucina, qui da vicino riesco a vedere i suoi occhi farsi molto chiari quasi trasparenti e intensi, mentre le lentiggini continuano a espandersi sul tutto il viso e sul suo naso piccolo ma dritto.

Si avvicina e ora ci troviamo di fronte naso a naso ma mi accorgo ora che lui sta guardando il mio occhio sinistro un po'rosso, immagino le mie guance farsi rosse il doppio 

-"L'accendino." Dice con la sua voce che manda in tilt il mio cervello, mentre si allontana da me e lo mette in tasca e se ne va lasciando una scia di profumo menta e tabacco.

Under The SnowDove le storie prendono vita. Scoprilo ora