Una fredda serata d'autunno 🍂 (4)

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𝓐𝓽𝓽𝓸 𝓺𝓾𝓪𝓻𝓽𝓸 🦔

Un miagolio fece eco assieme ai passi e Nathalie si voltò verso il gatto tigrato che correva tra l'erba, in direzione al ponte: sorrise di lato facendo cenno a Gabriel di rimanere fermo dov'era e uscì dal suo nascondiglio tirando sù la lunga gonna color papavero per correre incontro al gatto.

-Saturno!- Il gatto le saltò in braccia facendo subito le fusa e strofinandosi al viso della padrona, proprio in quel momento Nathalie si voltò verso la ragazza bionda che la guardava completamente depistata.

-Scusami, devo averti scambiata per un'altra persona...- Asserì Emilie diventando paonazza per l'imbarazzo; la corvina si alzò tenendo in braccio il gatto che aveva iniziato ad irtare il pelo, fissando la bionda con i suoi occhioni verdi spalancati, come se avesse capito che razza di persona fosse e non la volesse d'intorno.

-Non c'è problema, si figuri.- Aggiunse Nathalie accarezzando il pelo di Saturno con dolcezza. -Forse posso aiutarla...-

-Il ragazzo in bicicletta che le ha chiesto informazioni... saprebbe dirmi dov'è andato?-

Nathalie preparò il sorriso più accomodante e falso che potesse costruirsi e annuì innocentemente lasciando un piccolo bacio sulle orecchie del gatto, che in tutta risposta, corrispose quel contatto sollevando la testa verso di lei. -Mi ha chiesto la via più veloce per Saint-Germain: è sceso verso il canale, mi è passato di fianco mentre si dirigeva verso quelle imbarcazioni, vede? Dopo è scomparso... suppongo sia risalito.-

Emilie annuì poco convinta, e nonostante volesse chiedere qualche informazione di più quella ragazza col gatto aveva qualcosa la atterriva a tal punto che ne avrebbe fatto a meno.
Risalì verso la strada, pronta a partire alla volta di Saint Germain e, una volta fermatasi sulla portiera, come a volerla guardare dall'alto per rafforzare la sua inutile posizione aggiunse:
-Grazie mille... scusa ancora per l'errore.- E la voiture, cigolando, ripartì.

Gabriel corse ad abbracciarla da dietro, nascondendo il viso nel suo collo, mentre lei stringeva con affetto quelle mani che le accarezzavano la vita in circoli.

-Sei un genio Nath! Grazie...-

-Non mi hai detto chi sono e cosa vogliono da te... penso che almeno questa tu me la debba.- Commentò a freddo girandosi verso di lui, facendogli rilasciare un rantolo di fastidio a denti stretti.

-È l'assistente di Gabriel Agreste quella...- Iniziò il ragazzo castano tirando fuori una sigaretta dalla tasca per metterla in bocca; la corvina lo guardava sorpresa.
-Mi stanno cercando perché devo lavorare ad un progetto con lui ma non reggevo la pressione tutta insieme...-
Prese una breve pausa per accendersi la sigaretta col suo accendisigari tascabile, riproducendo un suono caldo per lo schioccare del metallo e una nuvola di fumo bianco.
-Sono fuggito miseramente Nathalie: la mia passione e i risvolti del successo mi attanagliano, non volevo questa vita.-

-Hai solo bisogno di una pausa Gabe, è normale, tutti ne hanno bisogno... anche Gabriel Agreste. Non devi idolatrarlo per forza e non devi sottometterti a ritmi che non riesci a reggere, parla con lui, sono sicura che un po' d'umanità ce l'abbia anche lui.-

-Non posso fare altrimenti! Vorrei solo poterti spiegare...-

Nathalie scosse la testa, il volto macchiato da un sorriso beffardo. Si avvicinò al canale, si accucciò e si sciacquò le mani con l'acqua fredda reprimendo un brivido:
-Sai..Penso che per una volta tu abbia bisogno di divertirti e di staccare la spina...- E detto questo si voltò, schizzando con le dita il grande Gabriel Agreste, che in tutta risposta rimase del tutto attonito, mentre si toglieva l'acqua fredda dal viso.

〔A Storm in a teacup 🍵〕 𝑮𝒂𝒃𝒆𝒏𝒂𝒕𝒉Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora