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A volte, in certe occasioni, sappiamo benissimo quello che è giusto fare.

La prendiamo con razionalità, dicendoci che è giusto così, che doveva andare in quel modo, che la cosa giusta da fare era quella.

Ma in altre, la razionalità del momento viene meno.

《Sara?》un colpo alla porta.

Nessuna risposta.

《Sara vuoi rispondermi?》un altro colpo.

《Spostati, lascia fare a me.》la voce di Ilaria più vicina.

Successivamente sento un "Aia, mi hai fatto male manesca" detto ovviamente da Andrea.

Un leggero colpo stavolta alla porta.

《Sara, so come ti senti, ma così non risolverai nulla.
Esci da lì e parliamone.》

Ancora nessuna risposta.

La parte più brutta?
La compassione.

Sono tutti convinti di sapere come ti senti e cosa provi.

Ma in questi casi, cosa si fa?

Purtroppo, dopo aver passato il fine settimana in camera, non avevo trovato risposta.

Non potevo fare niente.

Mi rigiro nel letto, cercando di prendere sonno.
Era mattina, ma non avevo nessuna intenzione di alzarmi neanche oggi.

Ignoravo le chiamate e i messaggi di tutti tranne dei miei genitori.

La suoneria di una chiamata in quel momento era come tutte le altre, opaca.
Come se il cellulare in quel momento fosse spento.

Ma il nome di chi è attira la mia attenzione.

Non sentivo anche lui da un pò.

Prendo il cellulare, accettando la chiamata.

Come immaginavo, non era per un semplice saluto.

《Che storia è questa Sara??!》

Non rispondo subito.

《...Ciao Johnny.》

Ora è lui quello a non rispondere, lo sento sospirare.

《Sara.. Cosa è successo?
Perché Francesco sta dicendo che ti sei licenziata, è vero?》

《È vero.
Mi sono licenziata.
Non vedo cos'altro dovrei dire Johnny.》
Non volevo sembrare troppo dura, ma è l'unico modo per evitare che lui sappia cosa fosse successo.

Quel giorno a casa di Francesco, dopo avermi detto di Vivian, ero letteralmente corsa fuori da casa sua.

L'unica cosa che ero riuscita fare il giorno dopo, era mandargli un messaggio con scritto il mio licenziamento.
Senza nominare ciò che era successo quel giorno.

Mi aveva anche risposto dicendomi che capiva il mio comportamento, e che quando sarei stata pronta, voleva assolutamente parlare con me.

Non gli ho più risposto.

《Ma perché?》continua Johnny al cellulare.

《Ho molto da fare all'università, devo prepararmi per gli esami, sono molto indietro.
Vorrei concentrarmi su questo.》

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