Capitolo 52

35 4 22
                                    

A Toba e Fushimi, le forze dello shogunato si scontrarono con quelle di Choshu e Satsuma, incanalando la guerra nel Boshin in un avvenimento più cruento. Le due truppe, muovendosi in forza su Kyoto, volevano costringere l'Imperatore a impossessarsi dei territori dello shogun. Le forze interne, ostili allo shogunato, ne approfittarono per recare disordini.

****************************

Lo spettacolare scenario delle montagne che circondavano il porto di Hyogo gonfiò i polmoni di Jonathan in sella al suo cavallo. Aveva assistito il ministro Parkes nelle trattative con le nazioni straniere in un patto di neutralità con l'Impero e lo shogun, vigilando affinché nessuno consegnasse forniture militari alle due fazioni fino alla risoluzione del conflitto.

Quella sera, come apprese dal messaggio recatogli da Awashima, Casey si sarebbe recata a Chiba su una nave mercantile, dove in gran segreto si sarebbe tenuta un'assemblea tra i maggiori azionisti occidentali.

Confidava nella presenza di Reiji e nella risoluzione del suo intervento. Era certo che il ragazzo avesse letto il messaggio diretto a Warlow e che, quindi, doveva aver compreso che, semmai la faccenda si fosse messa male, 'destituire' Collins era l'unica soluzione per liberare Casey da quella persecuzione ossessiva. A suo dire, Collins era un traditore, che aveva fornito supporto economico per l'acquisto delle armi al nemico dell'Imperatore, a sua volta alleato con l'Inghilterra. Il verdetto era scontato.

******************************

Al suo risveglio, Casey trovò la camera vuota e lei stranamente adagiata sul letto. Kyu doveva essere uscito presto quella mattina. Sapeva che si sarebbe recato al porto per noleggiare una barca per quel pomeriggio.

Si affacciò alla finestra. La vita era tornata frenetica a Edo, benché in lontananza si scorgessero ancora i fumi degli incendi quasi spenti. Si corrucciò vivamente, poiché quei fumi provenivano dai terreni periferici dove sarebbe dovuto partire il progetto ferroviario.

Le strade brulicavano di soldati imperiali, che avevano sedato le insidie delle milizie del Bakufu, seppur altrove si combattesse ancora con impegno. Si udiva ancora la fucileria e gli schioppi cupi dei cannoni provenire da quelle campagne non molto lontane dalla città.

Si concesse, in seguito, un sorriso compiaciuto al pensiero di assistere Helmut a tirasi fuori da quella situazione disastrosa. Lo riteneva poco adeguato ad avere un piano di riserva per una simile circostanza e senza il sostegno del suo patrimonio ...non era nessuno. Sbuffò un sorriso sarcastico al pensiero che quello fosse un buon vantaggio per trarne credibilità.

Da basso, si sentivano le strilla dei venditori di giornali, che avvisavano la visita di una delegazione imperiale ai ministri per dichiarare l'abolizione dello shogunato; l'apertura dei porti in conformità ai trattati internazionali e la protezione per gli ospiti stranieri.

Certamente, la maggior parte del Giappone avrebbe accettato il governo imperiale, anche se c'era, ancora, qualche regione che opponeva resistenza nel settentrione, ma queste erano male equipaggiate e presto sarebbero state sottomesse.

Era trascorso mezzogiorno, quando Kyu fece ritorno nella locanda. Trovò la giovane inglese in cucina. Sul tavolo erano adagiate due tazze fumanti di tè e un vassoio di pasticcini, racimolati, sicuramente, da qualche dispensa fortunata.

"Ho trovato una barca per questa sera!" la informò.

Casey sembrò non ascoltarlo, e lui ebbe l'impressione che lei non si fosse neppure accorta del suo arrivo. Notò che indossava l'abito preparato per lei da Naemi e si era anche sollevata i capelli in una semplice acconciatura, lasciando cadere alcune ciocche morbide sul collo nudo. Il suo viso era rinfrescato da una leggera nota di trucco.

Era adagiata con la schiena sulla credenza a ingurgitare tè e divorare pasticcini con aria cupa e contemplativa, come se i suoi pensieri fossero mirati in un'unica direzione. Kyu non aveva mai conosciuto quella parte di lei, quasi fredda con quel leggero cruccio sulle sopracciglia aggrottate.

Sentì qualcosa dolergli dentro. Si tormentò al pensiero che lei si fosse accorta come la notte trascorsa, lui l'avesse stretta a sé assumendo, adesso, un atteggiamento indifferente per meglio tenere le distanze. I suoi occhi verdi e limpidi si intristirono e serrò la mascella. Non solo lei non aveva gradito il gesto, ma il suo distacco lasciava intendere che rifiutava la sua vicinanza.

Dopo quella sera, in fondo, Casey si sarebbe ripresa la sua vita; non avrebbe più dovuto proteggerla; normale che volesse concludere in fretta quella giornata e lui doveva farsene una ragione.

La vide scrollare le spalle e scuotere il capo in scatti irrequieti; sbuffare e addentare con stizza un pasticcino. A volte sorrideva furbescamente per poi annuire con pervicacia. Chissà a cosa stava pensando? A un tratto, la vide staccarsi dalla credenza e sembrò accorgersi di lui.

"Dal vostro colorito, deduco che vi siete ripreso dalla febbre. Vi converrà, dunque, mangiare qualcosa, lord Reiji, poiché questo sarà l'unico pasto che potremo concederci oggi!" gli raccomandò fermamente.

Quell'atteggiamento affettato era in contrasto con le note cortesi con cui lei era solita rivolgersi. Non era la Casey che conosceva: timida; a volte incerta; sorridente, ma anche impaurita. Kyu la seguì con gli occhi, mentre lasciava la cucina per immergersi nel corridoio in penombra.

Ignorato e deluso, il suo stomaco si chiuse in una morsa gelida. Confuso dall'atteggiamento della giovane, decise di salire in camera e prepararsi per la sera. Una volta giunto nella stanza, dalla cui finestra aperta entrava un leggero vento gelido, con malinconia il ronin si spogliò per poi rivestirsi con cura.

Poco tempo dopo, finì di annodare i laccetti della camicia di cotone bianco in stile coloniale, aperta a metà sul petto, completando con un lungo cappotto in tinta scura aderente ai fianchi. Si specchiò, sentendosi a disagio in quell'abito dal taglio inglese, che metteva in risalto la sua figura graffiante.

Decise di lasciare i capelli sciolti sulle spalle, domandandosi quale parere avrebbe espresso Casey vedendolo vestito a quel modo, ma non fu tanto sicuro se a lei avesse potuto importare qualcosa, concentrata com'era nei suoi pensieri.

Certamente, la ragazza stava elaborando qualcosa nel suo cervello e sperò solo che fosse qualcosa di positivo.

GLI OCCHI DEL RONIN Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora