✨Yo* f*ll as*ee*✨

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Una cascata di bolle, un gorgoglio famelico e un turbinio d'acqua erano bagliori in quella sua tacita veglia sonnambula.

Si sentiva un boccone di carne in una zuppiera vacillante di brodo saponato e rape rosse che tingevano quel miscuglio.

Due inservienti mascherati di bianco corrotto gli spostavano i gomiti e gli lucidavano il petto con una spugna pungente, ma l'essere frastornato lo rendeva docile ad ogni tortura.

La testa badava a ballonzolare avanti e indietro, mentre gli occhi parevano i rulli di una slot machine che non vedeva mai la combinazione vincente per redimersi da quella confusione.

Tra le ciocche rapprese vide sulla porta quell'infamia concentrata in poco slancio.

Il ragazzo si avvicinò afferrandogli i capelli da dietro.

La testa precipitò rovinosamente, esponendo la giugulare a quel lupo nefasto che avvicinò il muso alle sue orecchie -Ti avevo detto di stare attento a non scivolare...la prossima volta fai il bravo e non esci dalla tua stanza- con il palmo spinse nuovamente sul cervelletto e il capo fu catapultato in avanti con violenza.

Un forte sonno lo colpi o fu solo uno starnuto di cloroformio.

-Ehi...ehii...sei sveglio?- una mano gli si aprì a ventaglio davanti all'occhio sinistro.

-Cos...!?- il sobbalzo lo scosse sulla poltrona.

-No no tranquillo, shhh va tutto bene- le stesse mani ingioiellate e ben curate imitarono la ruota di un pavone per acquietarlo -Ti sei addormentato mentre leggevi- indicò il volume che Tae stringeva tra le mani.

Le pagine raccontavano di piatti a base di carne, dalla rosolatura alla cottura, dalla sfilettatura alla battitura della polpa cruda.

-Devi aver avuto un incubo...forse hai letto troppo di quelle ricette e ti sono venute in mente tante cose strane- quel signore ben impostato enunciò appoggiandosi alla libreria.

Il castano si guadò in giro e una valanga di domande lo assalirono in branco.

Perché era in un salotto?

Perché davanti a lui c'era quel signore così affabile?

Perché avrebbe dovuto leggere quel libro?

Perché in quella situazione stava percependo un enorme disagio se apparentemente quello era uno scenario del tutto normale nel grande spettacolo della quotidianità?

-Io...- si voltò indietro e poi intorno ispezionando ogni singolo metro -...quel ragazzo...-

-Non c'è nessun ragazzo, ci sono solo io qui con te...oh ma che maleducato, non mi sono nemmeno presentato. Piacere io sono Leehyu Jeon, ma tu puoi chiamarmi Signor Jeon- fece un inchino a regola d'arte quell'uomo baciato dal tempo, ma benedetto dalla giovinezza -Credo che tu abbia tante domande da pormi...-

Taehyung, tacito per varie ragioni, ma ancor più per la sfiducia, lo fissò marmoreo.

-Purtroppo la morte di quell'uomo in quel vicolo non te la sei immaginata, mi dispiace che tu l'abbia visto, ma voleva portarti via da me. Aveva fatto un doppio gioco, mio caro, e nessuno deve osare tradire un accordo, non credi?- il ragazzo continuava ad essere impassibile e così preso da un gesto quasi teatrale l'essere di mezza età si sedette al suo fianco con foga consolandogli il dorso della mano -Benvenuto a casa. D'ora in poi avrai una famiglia come si deve e la grande opportunità di vivere realmente...non sopravvivere. Cos'hai da dire?-

Il giovane in quello stato catatonico diede libero sfogo ad una domanda inaspettata -Perché?-

-Ma come perché? il volto si rabbuiò, persino la barba setosa percepì una tale negatività mutando in un rovo crespo di bulbi.

Ritrasse la mano lasciando la via libera ad una serietà ben più ricercata -Lecito, è lecito. Tu vuoi sapere perché ti abbiamo portato via la TUA vita, la TUA casa, la TUA famiglia. Sappi che Dio ti ha assistito figliolo...perché tu e non un altro? Hai avuto il dono della chance, sei un prescelto e non un castigato. In orfanotrofio ti hanno già raccontato tutto sulla nostra storia e il grande onore e dovere che derivano dal Gihoe Chugha), onorali e loro lo faranno con te. Sei destinato a grandi cose, a fare molto per tutti noi, una vera e propria manna dal cielo figliolo e...- un campanaccio strillante troncò il suo discorso -Ah...hai sentito?- gli occhi scintillarono similmente ad un gloss -Ora di cena. Avrai sicuramente appetito...sei così scarno ancora, che peccato. Termineremo il nostro colloquio con i ventri rifocillati- torno allegro come un infante -Vieni ti faccio strada- lo sollevò a forza da sotto l'ascella facendolo traballare.

L'isteria tornò a pompare nelle sue vene.

-Conoscerai il resto della famiglia- lo condusse di peso nella sala accanto, dove due volti, l'uno malizioso e l'altro imbronciato, attendevano a braccia conserte l'arrivo del patriarca.

-Ecco, siediti qui- con premura gli spostò la sedia correndo, subito dopo aver fatto gli onori di casa, al trono di capo tavola.

Taehyung si inasprì immediatamente quando riconobbe i due volti, quei busti di argilla carnale che lo avevano tormentato.

-Ecco ti presento il mio figliastro Jimin- aprì il braccio verso sinistra inaugurando lo sguardo tagliente e dispettoso di quel folleto -E questo...- lo osservò con una punta di delusione, etichettandolo quasi come un estrano per il tono gelido con cui lo annunciò -...questo è Jungkook, mio figlio-

Era il ragazzo madido a cui aveva sporcato la camicia, il primo ad averlo guardato con puro disprezzo.


[Eccomiii, come sempre in super ritardo, ma ormai faccio davvero fatica ad aggiornare. Appena riesco pubblico subito❤️]

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 14, 2022 ⏰

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