Dopo l'imbrunire si incontrarono nell'atrio. Lei aveva già indossato un mantello scuro, quando lo sentì giungere dalle scale. Si voltò a guardarlo. Il suo volto non manifestò alcuna espressione e lui, inghiottendo l'amaro, si limitò ad aprire la porta e a cederle il passo fuori dalla locanda.
Poco più tardi, la barca che trasportava i due giovani si apprestò a lasciare la baia per raggiungere le coste di Chiba, dov'era ormeggiata la nave noleggiata da Helmut.
Kyu scrutò l'inglese con curioso interesse, decidendo di smorzare quel silenzio che lo opprimeva dalla notte precedente. "E' una bella serata, non sembra anche a voi, Casey sama?"
Lei sbatté le palpebre, destata dai suoi pensieri, ma non mostrò insofferenza e questo lo confortò.
La vide osservare il cielo puntellato di stelle e la udì sospirare. "Se penso al trambusto della sera precedente, sembrerebbe che l'uragano si sia dissolto!" rispose, reggendosi ai bordi dell'imbarcazione, che galleggiava dolcemente sulla superficie piatta dall'acqua.
Al ronin parve una risposta di cortesia. Non le importava se il cielo era limpido o se lui stesse remando. Si sentì ignorato ed escluso. Strinse gli occhi e il suo atteggiamento si affettò, desiderando scuoterla.
"Warlow ha dimenticato di rivelarvi un particolare!"
Lei parve mostrare attenzione e lui sorrise di sbieco. "Se questa sera il vostro piano non andrà a buon fine, Jonathan ha dato ordine di sopprimere Collins!"
La vide sussultare; allargare gli occhi; il capo chinarsi sulle dita delle mani, che si intrecciarono nervosamente. Aveva solo peggiorato il suo stato d'animo e si rimproverò mentalmente. Una fitta di gelosia lo pervase dolorosamente e i suoi lineamenti si indurirono.
Casey non avrebbe mai creduto che Jonathan arrivasse a tanto. Come Kyu le rivelò quella decisione, la vita fanciullesca di lei e Helmut le passò davanti come spinta da una violenta raffica di vento, dove la sua mano si allungava per tenere a sé quelle immagini intinte di allegre risate.
L'aveva fatta soffrire, eppure era l'unica che non voleva rinunciare a lui. Non aveva fatto altro che pensarlo negli ultimi giorni, o per meglio dire, a ciò che aveva letto nei suoi occhi il giorno del suo compleanno. E quelle mezze risposte sconnesse, attendevano ancora di essere comprese.
Aveva percepito in lui un dolore morale tormentarlo, dannandolo nelle sue vicissitudini. Lei era l'unica che lo conosceva nel suo intimo. Il suo respiro accelerò; la sua fronte si aggrottò. Doveva saperne di più sui sospetti che la tormentavano e non voleva essere complice di un delitto. Guardò il ronin con vivo cipiglio.
"Perché me lo confidate?"
Il tono freddo fece gelare il giovane, che a un tratto sembrò apparire come un colpevole, ma non si scompose. "Quell'uomo vi ha fatto del male!" la redarguì, intuendone i pensieri. "E' normale che Jonathan decida di porre fine a questa faccenda ..."
"Perché lo avete detto?" marcò lei più decisa, non avendo ottenuto la risposta che voleva. Se Warlow non l'aveva messa al corrente, era perché Jonathan non voleva farla preoccupare. Del perché, poi, il ronin glielo avesse confidato, la rese non poco adirata.
Kyu rimase sbalordito, intuendo di essersi reso veramente colpevole di qualcosa. Sorrise malignamente.
"Avrei giurato che anche voi avreste voluto vederlo morto!" In realtà, aveva sputato quel veleno perché si era visto ignorato tutto il giorno e non era per ciò che aveva fatto la notte scorsa, giacché lei sembrava non ricordare nulla. Ma era geloso e l'atteggiamento della giovane a quella funesta notizia gli fece dolere l'anima ancora di più.
"Sono cresciuta insieme a Helmut e nonostante tutto non riesco a smettere di volergli bene!" lo fulminò con tono rigido. Sbatté poi un piede sull'asse. "Adesso devo pure pensare a salvarlo! Grazie mille, lord Reiji, per avermi detto chiaro e tondo che questa sera dovrò vincere la battaglia per non macchiare la mia coscienza!"
Kyu si maledisse in tutti i modi che gli vennero in mente. Quel discorso aveva preso una strana piega e lui non se lo sarebbe mai aspettato. Dovette inghiottire più dell'amaro, non riuscendo assolutamente a comprendere i pensieri della donna inglese. ...
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GLI OCCHI DEL RONIN
Historical FictionEdo 1869 All'insediamento della restaurazione Mejij, una giovane ereditiera inglese fugge dalle insidie dello shogun, propenso a ripristinare il proprio regno appropriandosi dell'oro che ella detiene. Sullo scenario dell'ultima cultura medioeval...