Capitolo 37

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Mi sono svegliata altre volte durante la notte e Damiano con me, sono rimasta colpita dalla pazienza e dalla delicatezza che ha mostrato in questi momenti e se già' prima era difficile mostrare distacco, penso che ora sia impossibile.
Mentre lui dormiva io mi sono lavata e ho contattato il mio solito medico che si e' precipitato a casa mia
: "Buongiorno"
Dt : "non posso dire lo stesso vedendo i tuoi occhi .... Che succede?"
: "Incubi"
Mi rendo conto di sembrare come una bambina di 10 anni che risponde a monosillabi pero' sono ancora sotto shock e il ricordo di quel sogno nello specifico e' ancora troppo nitido e impresso nella mente.
Dt : "ho bisogno che mi racconti qualche dettaglio della notte in modo da capire come procedere"
Decido, anche in questo caso, di non aprire bocca mi limito a togliere la felpa che mi aveva dato Lui durante la notte, come il dottore vede i tagli sulle braccia rimane senza parole e mi rendo conto dai suoi occhi che si e' rotto qualcosa dentro di lui. Sembra che sia deluso da se stesso come se fosse una sua colpa, vedendo questa reazione capisco quanto effettivamente tenga a me.
: "io sono stanca, non ho piu' le forze di lottare, la prego"
Dt : "camy non dire cosi' ti prego, non e' vero che non hai piu' le forze e' da quando ti ho visitata la prima volta a quattordici anni che mi ripeti questa frase e invece sei la persone più forte che io abbia mai curato, Ho bisogno che pero' metti peso se no tutto quello che ti succede diventa uno sforzo enorme per il tuo fisico."
: " ci sto provando"
L'incontro termina semplicemente con delle accortezze che il medico mi consiglia di seguire per cercare di riposare meglio, e' rimasto molto scosso da questo incontro e per questo ha preferito aspettare a darmi ipotetici calmanti o sonniferi. Come dargli torto ne ho abusato piu' di una volta e con il peso corporeo attuale e' veramente un rischio.
Passo la giornata principalmente casa, la mattina rimango sul divano come se fossi completamente distaccata dalla realtà', nonostante l'insistenza di Eva non riesco a mangiare niente. Il pomeriggio lo passo nel mio studio di casa, principalmente a scrivere e buttare sulla carta nuove bozze.
Intorno alle 20 Thomas entra nella stanza e si siede nella poltrona di fianco alla mia
: "ei" gli sorrido e poi riprendo i fogli sparsi sulla scrivania e li impilo, non mi risponde cosi' mi giro di nuovo a guardarlo
: "tutto bene?"
T : "io si'... tu?"
: "tutto bene, non ho dormito stanotte per questo sono un po' sparita"
T : "lo so ho sentito le tue urla, sono uscito di camera insieme a Damiano. Ho fatto entrare lui perche' sicuramente poteva aiutarti di piu'. Non ti voglio chiedere di raccontarmi qualcosa, voglio solo dirti che se dovessi avere bisogno di qualsiasi cosa io ci sono"
Mi ha fatto un sacco tenerezza cosi' mi alzo e lo abbraccio e lui ricambia.
A cena sono un po' piu' tranquilla e riesco a mangiare anche quasi tutto quello che ho nel piatto, Ethan e' veramente bravo a cucinare.

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