.𝐷𝑖𝑐𝑖𝑎𝑠𝑒𝑡𝑡𝑒.

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Lionel prese il volo per catapultarsi fuori dal giardino del castello, aldilà del cancello, dove cavalieri in tenuta stavano putando le loro lance verso i due sovrani sotto di noi, io mi trovavo ancora bloccata fra le sue braccia, incatenata a lui, a malapena mi sembrava di riuscire a respirare, il mio sguardo fisso in quello di Argon chiedeva aiuto, se Lionel fosse riuscito a scappare con me finalmente avrebbe potuto dare inizio ai suoi piani, alla sua possibile gloria, il suo potere mi annegava, ma non potevo permetterglielo, permettergli di fuggire, di compiere i suoi primi passi, Cattherdal non è pronta per affrontare Thonder. Mi trovai in aria quando piccoli schizzi di sangue coprirono per metà il mio volto colando verso il collo. Non potevo muovermi, gli arti bloccati dalla magia di Lionel non potevano sbloccarsi, non riuscì a vedere cosa fosse successo, semplicemente non sentii più il corpo di Lionel reggere il mio quando poi incrociai lo sguardo di Argon assetato di vendetta. I filamenti lo coprivano dalle dita fino sotto il mento, le vene ben in evidenza gli davano un aspetto bestiale.

Nemmeno il tempo di realizzare che cosa fosse successo che caddi tra l'enorme abbraccio dell'erba. Sommisi un verso di dolore quando le mie ossa si scontrarono con il suolo duro. L'impatto non è di certo stato uno dei migliori, la situazione peggiorò quando senti un forte dolore provenire dalla mia caviglia. La fortuna ha voluto che la mia gamba atterrasse proprio all'inizio del campo di rose, dove spine appuntite adesso si trovavano conficcate nella mia pelle. Il dolore allucinante mi pervase facendo scatenare i miei nervi, non potevo urlare o dimenarmi, il sangue nel mentre colava sia dalla mia caviglia sia dal mio volto, rendendomi uno spettacolo orribile da vedere.

Smisi di provare a dimenarmi solo quando vidi Finn, uno dei tanti servitori della Regina, venire in mio soccorso. Solo in quel momento, in quel preciso istante, mi concedetti di chiudere gli occhi, solo qualche secondo, poi li avrei riaperti. Adesso desideravo chiudermi nel mio buio, nel mio mondo per solo qualche secondo, non so se fosse la magia nella mia testa o cosa, sta del fatto che la mia stanchezza iniziò a pervadermi, gli occhi socchiusi, la testa che girava e il corpo indolenzito. D'un tratto mi sembrò come sentire una melodia provenire da fuori, una melodia che quasi m'incalzava a seguirla, a ballarla. Una mano delicata si posò sulla mia guancia facendomi aprire gli occhi, Nebula e Finn stavano cercando di smuovermi da quelle rose maledette quando entrambi vennero gettati fuori dal mio campo visivo in pochi secondi.

Argon si trovava lì, davanti a me, gli occhi lucidi, le labbra semiaperte e un leggero rossore sulle guance gli addobbavano il viso. Non si mosse, continuò a guardarmi in quel modo, con le labbra socchiuse e gli occhi che costituivano uno sguardo profondo, teneva Nebula e Finn legati in delle catene nere quasi invisibili che gli giravano attorno, potevo sentire i loro rimproveri che si scagliavano su Argon come coltelli ben affilati, più passavano i minuti più gli insulti aumentavano il loro peso, nemmeno io riuscivo a capire che cosa stesse facendo, perché non faceva nulla?

- Splendida.

Sbarrai gli occhi, quella parola sembrò mandare in panico la Regina che con tutta l'energia che aveva cercava di eliminare quelle catene tanto potenti per lei e il suo servitore.

- Sei splendida Freya.

Continuava guardandomi con quello sguardo in cui all'interno si poteva benissimo ammirare quel suo lato tanto sadico che possedeva. Il vero lato del Re di Cattherdal.

- Smettila subito Argon, sbrigati a ritornare in te, sei fastidioso quando fai così.

Pronunciò Nebula secca, con molta probabilità aveva già vissuti situazioni simili in passato con lui tanto che non sembrò nemmeno preoccuparsi più di tanto, come se lui fosse diventato un bambino da tenere a bada, come se fosse tutto solo un gioco.

- Come posso fermarmi...

Accarezzò una mia guancia sporcandomi  il volto con dell'altro sangue liquido, caldo. Ne aveva le mani zuppe, persino gli anelli che portava finirono per esserne completamente ricoperti, come se avesse appena abbattuto un esercito intero..

{❦︎𝑌𝑜𝑢𝑟 ℎ𝑒𝑎𝑟𝑡 𝑖𝑛 𝑚𝑦 𝑐ℎ𝑎𝑖𝑛𝑠❦︎}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora