Appena entro nel nostro nuovo appartamento non posso fare a meno di notare che non è ancora completamente arredato.
Guardo mio padre con aria interrogativa e lui, capendo che cosa gli stessi per chiedere, mi dice: 'devono ancora portare i mobili che ho ordinato la settimana scora, entro il weekend dovrebbero arrivare'.Corro subito nella mia nuova camera che per ora è ancora da sistemare per bene, dato che mancano ancora la scrivania e le mensole per posare i libri.
Nonostante ciò mi piace, è confortevole e mi sento già a casa.'Papà, ascolta ma quando passiamo nel tuo ufficio? Sono curiosa di vedere com'è' interrompo mio padre mentre sta cercando di sistemare i suoi vestiti nell'armadio.
'Domani devo essere al lavoro per le 8:00, se vuoi puoi venire con me a dare un'occhiata, ho anche bisogno del tuo tocco di stile per l'arredamento, sai, mi hanno dato il permesso di rinnovarlo come voglio'
Sono senza parole, mio padre mi sta già rendendo partecipe della sua vita lavorativa, e questo per me è davvero riconoscente.
Anche mio padre non ha passato dei bei periodi ultimamente, il lavoro era l'unica cosa che lo faceva andare avanti.
Purtroppo quando ancora vivevamo insieme alla mamma nella vecchia città, lei lo riempiva di debiti fino al collo e la maggior parte delle volte si indebitava con qualcuno quando era ubriaca e di conseguenza non si ricordava dove e quando aveva promesso dei soldi che non aveva e che puntualmente mio padre doveva prestarle se non voleva finire nei guai.Mentre sistemo le mie scarpe nella scarpiera che c'è di fianco al mio armadio sento il mio cellulare che vibra.
È un messaggio di mio fratello che dice: Tutto bene? Siete già arrivati a Brooklyn?
Gli rispondo con una semplice emoji del pollice in su, tanto poi so che stasera ci chiameremo su FaceTime come tutti i giorni per raccontarci davvero come stiamo.
Mio fratello infatti sta passando un periodo in cui non è molto sicuro del suo orientamento sessuale; mi ha confidato che in questo ultimo mese sta trovando particolarmente attraente il suo compagno di stanza e che sta avendo una sorta di crisi a riguardo.
Ancora non ne ha parlato con papà, ma sono sicura che qualunque sfumatura di se stesso deciderà di essere, lui lo appoggerà sempre e comunque; perché mio padre è così.La sera mio padre mi propone di andare a fare un giro del quartiere, tanto per vedere come sono le case qui nei dintorni, ma io sono troppo stanca per camminare, quindi rifiuto gentilmente la sua offerta.
La notte però non riesco a dormire, ho talmente tanti pensieri che mi girano per la testa, che si intrecciano e che danzano tra di loro.
Sono soprattutto agitata per domani: sarà infatti il gran giorno, il primo di una serie di giorni che mi porteranno ad essere una persona che vale, che conta nel modo del marketing.*spazio autore
Hey, spero che questo capitolo vi sia piaciuto!
Lo so ci devo ancora prendere la mano e vi prometto che prossimamente i capitoli saranno più lunghi e con molti più dialoghi.
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I NEVER THOUGHT
RomanceRebecca è una ragazza che appena compiuti i vent'anni, si trasferisce in uno dei quartieri più vistosi e rinomati di Brooklyn insieme al padre. Quest'ultimo infatti lavorando per una importante azienda di profumi, si è dovuto trasferire proprio nel...