Odiarsi

531 65 59
                                    





Jimin⬆️

Assicuratevi di aver letto il capitolo precedente! Ne avevo pubblicati due l'ultima volta, buona lettura!


"Dio Jimin, quanto lo odio."

Fu la prima frase che Taehyung pronunciò non appena varcò la porta principale del loro piccolo negozio di abiti.

Era diretto come al solito verso la sua scrivania personale, rigorosamente laccata di un bianco brillante e posta esattamente a pochi metri da quella del suo collaboratore.

E se il buongiorno si vedeva dal mattino, Jimin poteva dire con certezza che quella sarebbe stata una lunga giornata visto il tono esasperato dell'amico.

"Immagino che il soggetto del tuo odio sia sempre lo stesso, quindi posso dirti che sì TaeTae, lo so bene, me lo ripeti circa tre-quattro volte al giorno." Ridacchiò e scosse la testa divertito, facendo oscillare i suoi setosi capelli violacei-biancastri (uno dei suoi ultimi esperimenti di stile) mantenendo lo sguardo sul grande monitor del suo Mc vecchio stampo, su cui stava, come ogni mattina, controllando le mail in arrivo.

"Sì, ma non abbastanza da esprimere realmente quanto non riesca a sopportarlo, capisci?" Puntualizzò Taehyung, poggiando sul tavolo le varie riviste di moda acquistate nella piccola edicola in fondo alla strada pochi istanti prima.

L'attenzione di Jimin fu subito catturata da esse, non mancando di rivolgergli un'occhiata divertita mentre le indicava con un cenno di capo.

"Te le ha fatte pagare quelle?"

Gli occhi del castano andarono al cielo.

"Si me le ha fatte pagare, al contrario di queste." Con uno sbuffò Taehyung si chinò verso l'amico per passargli i suoi magazines, notando chiaramente il ghigno ben evidente sulle sue labbra carnose.

"Sono per me?" Il violaceo finse innocenza, portandosi teatralmente una mano al petto, e di nuovo lo sguardo del riccio roteò verso l'alto mentre si apprestava a togliersi il suo elegante cappotto beige e riporlo nell'apposito attaccapanni.

"E chi altro se no."

"Aw, prima o poi andrà in banca rotta." Ridacchiò tutto contento, rigirandosi le riviste tra le sue piccole mani cosparse di anelli.

"Potresti riportargliele indietro allora." Lo provocò l'altro, inutilmente.

"Taehyung- Un sospiro.- è possibile che debba sempre insegnarti tutto? Prima regola: mai rifiutare i regali." Mosse freneticamente gli oggetti in questione per sottolineare meglio il concetto e fu il turno del castano di sospirare.

"Sì, ma sono mesi che quel poveretto ti manda mille regali, a volte ti porta persino a casa dopo il lavoro e tu continui a non concedergli nemmeno un appuntamento." Gli rammendò intanto che continuava a disporre le proprie cose sulla sua scrivania.

E fu fiero nel constatare che come al solito non aveva dimenticato nulla: blocchi da disegno, colori pregiati, borraccia d'acqua ben riempita e persino il piccolo snack al cioccolato che si portava sempre dietro per i momenti più duri, momenti che puntualmente con il vicino di attività che si ritrovava erano sempre dietro l'angolo.

"Sta per aprire una libreria." Gli ricordò il suo migliore amico, riportando l'attenzione su di sé.

"E questo che c'entra ora?" Per poco un lamentò non uscì dalle labbra a cuore di Taehyung: Jimin aveva la capacità di cambiare discorso in un secondo e lui detestava quei salti di argomento così sporadici perchè ogni volta era decisamente faticoso stare dietro ai suoi pensieri, ma subito il maggiore si affrettò a chiarire.

Maybe baby / KOOKTAEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora