1. Alyce Lawer.♥

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Vaffanculo. Odio questo posto.. Capisco che era necessario venire a vivere in Italia perché mia mamma ha l'opportunità di vivere il suo sogno lavorando come capocuoca e la cucina italiana è il top, ma porca miseria.. Io odio questo fottutissimo posto.
Voglio tornare a Londra, non che avessi molti amici, ma avevo i miei posti, i miei orari, la mia routine e la mia casa.
Ora sto in una villa enorme di cui faccio fatica a ricordarmi le stanze, mi piaceva molto di più il mio intimo monolocale.
È due giorni che sono qua è già mi hanno preso in giro per i miei capelli azzurri ed il mio modo di vestire, sembra che usare i vestitini per andare a fare la spesa qui sia da "bitches" o come si dice in italiano da troie, ma perchè? Okay uso mini dress ed ho i capelli azzurri e allora? A Londra è il nostro stile. In italia le ragazze si vestono come i ragazzi, tutte con i jeans ed una specie di cosa al fondo...penso si chiami risvoltino lo usano anche i ragazzi .. Poi tutti hanno le blazer, che sono bellissime per caritá, pero' sono tutti uguali, ne hai visto uno e gli hai visti tutti. Che palle.
La città è bella, Taranto è abbastanza grande.. Le persone qui hanno un accento strano e divertente ma io voglio tornare a casa.
"Dai Alyce, muoviti, ti devo portare a scuola."
Giusto.. Devo affrontare un'altra scuola, nuovi compagni, nuovi professori, nuovi banchi, nuove sedie, nuove facce, nuovi odori.. Cambiare tutta la mia vita, per il suo odioso lavoro.
Fortunatamente pero' questo è il mio quarto anno, perciò mi basta finire questo, il prossimo e poi ho finito il liceo.. Anche se non ho ben capito come funzioni: non mi hanno nemmeno dato una divisa.
"Arrivo mamma."
Ho cercato di vestirmi in modo che non sia considerato da troia: ho indossato dei jeans strappati sul ginocchio, una canottiera blu ed il cardigan bianco a maniche lunghe.. Non indosso giacca, perchè anche se è ottobre io trovo che faccia caldo, forse perchè sono abituata al tempo di Londra, li piove molto spesso.. I capelli li ho raccolti in una coda, lasciando sciolte due ciocche ai lati della fronte ed ho cercato di tenere un trucco easy per evitare di dare scandalo.
Ho fatto la paraculo, ho deciso di frequentare il linguistico, cosi' con l'inglese sono avantaggiata e lo spagnolo invece lo so perchè ogni anno vado li' in vacanza, perciò mi sono un po' portata avanti..
Scendo le scale di questa enorme villa.
"Darling.." mia mamma vede il mio viso e capisce che non sono entusiasta di tutto ciò: " Sono sicura che prima o poi ti piacerà questo posto."
Vorrei esserne sicura anche io...Ma ho paura che non sará così.

***

La scuola sembra essere grandicella, è formata da quattro piani, si entra dal primo piano, poi c'è n'è uno inferiore e due superiori, in quello sotto ci sono un paio di classi, delle aule per laboratori e due palestre, nel piano dove si entra c'è inizialmente la segreteria, in fondo il bar e poi a destra e a sinistra le classi con due bagni da un lato e due bagni dall'altro, mentre quelli superiori sono uguali a questo ad eccezione del bar che non è presente.
Salgo i primi dieci gradini e vado in segreteria per sapere dove cazzo devo andare. Mi sento spaesata, con gli occhi di tutti puntati addosso.
"Permesso?"
"Entri." Una signora molto gentile mi risponde, ha il naso un po' all'in su, un caschetto biondo con la frangetta che le arriva appena sopra gli occhi, un pantalone elegante e una camicetta bianca a fiori, avrà una sessantina d'anni.. Sembra una brava persona.
"Sono nuova e non so dove andare."
La signora mi guarda con un sorriso da orecchio ad orecchio, mi fa segno di accomodarmi mentre lei dall'altro lato della scrivania controlla delle cose al computer.
"Lei è la signorina Lawer?"
"Si', ma mi chiami Alyce."
"Piacere, io sono Serena DeCarli, puoi chiamarmi solo Serena e sono la segretaria. Sei nella 4C, sali le scale, ed è la terza aula alla tua sinistra. Okay?"
"Okay, la ringrazio." Le stringo la mano e me ne vado.
Cerco di seguire le indicazioni e una volta salite queste altre scale, giro a sinistra e cerco la mia classe, la riconosco quando vedo un cartello con scritto "4C" sulla porta.
Busso. Ed ho paura.
"Avanti."
Sto per farlo, sto per aprire una porta e non solo in senso letterale, sto per aprire la porta del mio futuro, li' c'è gente con cui dovrò convivere per due anni. Ed ho seriamente paura.
"Oh, tu sei la ragazza nuova?"
"Ehm..Si', buongiorno.."
"Siediti pure..C'è già il banco in più."
Mi siedo all'unico posto libero di fianco una ragazza che è l'opposto di me, sembra molto alta, ha dei capelli marroni che si schiariscono sulle punte, gli occhi marroni, la bocca con delle labbra finissime ed infine una corporatura normale.
"Benvenuta.. Vuoi forse presentarti ai tuoi nuovi compagni?"
Gli occhi di ventiquattro persone sono dritti verso di me, venticinque se contiamo la professoressa paffuta che mi sta parlando.
"S-si.. Mi chiamo Alyce Lawer, sono nata il 14 novembre e vengo da Londra.. Mi sono trasferita qui perché mia madre ha trovato lavoro in un ristorarante come capocuoco, e quindi dobbiamo stare qua."
La professoressa annuisce e ascolta il mio discorso,mentre le facce dei miei compagni sono un mix tra stupore e risatine che onestamente non comprendo.
"Come fai a parlare così bene la nostra lingua? Cioè insomma.. Si sente l'accento, ma l'italiano è perfetto."
Una ragazza dai capelli neri che mi ha fatto la domanda ha un viso semplice e sembra innoqua, ispira proprio simpatia, cosi' gentilmente, con il sorriso sulle labbra le rispondo:
"In Inghilterra studiavo l'italiano." e la ragazza sembra soddisfatta dalla mia risposta, perciò mi sorride e si volta verso la sua compagna di banco.

Si comincia da capo. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora