La determinazione nascosta dalla paura

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Il tesoro perduto di Mosca

-Capitolo 41-

La determinazione nascosta dalla paura


<brava Masha stai migliorando!> esclamò il dottor Turgenev coprendo lo specchio e Masha sorrise felice.

Se glielo diceva il dottore allora era vero!

<ancora per qualche settimana e vedrai che facendo attenzione non dovrai più temere di nulla cara! Sono molto felice per questo!> disse contento l'uomo facendo delle carezza al braccio della donna che vedendolo così felice sorrise come una bambina quando gli davi una caramella!

Solo col dottor Turgenev poteva essere così felice, le sembrava, ed era, molto orgoglioso dei miglioramenti di Masha e non poteva fare altro che alle volte arrossire quando le faceva così tanti complimenti per essere stata brava!

Come se avesse ricevuto il regalo tanto atteso per natale e cercando di trattenere il suo sorriso premette le labbra e disse <n-non vedo l'ora di rispecchiarmi senza vedere quelle ragazze guardarmi con odio!>

Sorrise felice e poi guardò il volto sconvolto del dottore.

Masha stupita poi si congelò, gli aveva detto cosa vedeva nello specchio... in tutti quegli anni non glielo aveva mai rivelato e il dottore avvicinandosi lentamente per non spaventarla chiese toccandole la spalla <c-cosa hai detto?>

<niente! Non ho detto niente!> esclamò Masha alzandosi di colpo per allontanarsi dal dottore e l'adulto toccandosi la fronte disse con tono grave <Masha- No Glenda... hai passato tutto questo tempo a vedere quelle ragazze che erano con te la sotto?>

Masha impallidì, aveva tanta paura che la potesse sgridare, che gli potesse urlare addosso. Stava già tramando quando vide gli occhi lucidi del dottore.

Non l'aveva mai visto piangere...

<i-io... m-mi spiace n-non volevo> disse con voce tremante la donna avvicinandosi lentamente al dottore che asciugandosi frettolosamente quella lacrima traditrice disse <oh Glenda mi spiace così tanto che tu non ti possa fidare di me per dirmi cosa ti turbava... non mi hai ancora detto nulla di ciò che succedeva nelle cantine>

Masha strinse le sue mani e disse non avendo il coraggio di toccare il dottore per confortarlo un minimo <m-mi spiace... p-però io credo che n-non sia il caso che voi lo sappiate... credo che si meglio dimenticarsi dell'accaduto>

<Glenda se non ce lo dirai Illodor passerà tutta la sua vita a cercare tracce e informazioni per sapere cosa è successo! Ha già fatto chiudere quel posto dove ti avevano venduta ed è riuscito a trovare solo cinque famiglie delle vittime... Glenda diglielo! Digli ciò che sai! Fagli finire questa ricerca dell'orrore e lascialo libero di fare ciò che vuole dopo la scoperta!>

<no!> urlò Masha!

Il dottore si stupì, non alzava mai la voce, era raro, e capì che aveva esagerato...

<scusami, sono stato egoista a chiederti una cosa così importante e delicata>

Alzò il capo, ormai i suoi anni migliori erano passati, era maturo, non ancora vecchio ma neanche più giovane.

Iniziava a sentire dei dolori al corpo e invece di lamentarsi si metteva a ridere ma tutta quella stanchezza degli ultimi dieci anni si vedeva nel suo volto.

Provato, stanco e colpevole, colpevole per non essere riuscito a fare nulla, per non essere riuscito a capire prima le pazzie del padre di Illodor, di non essere riuscito a rallegrare Illodor. E colpevole per non essere stato in grado di farsi fidare da Masha, che così potesse aprire il suo cuore pieno di preoccupazioni e di tristezza a lui per farla sentire meglio...

Vide il volto preoccupato della donna, aveva tenuto tutto per sé per non far stare peggio loro due, sorrise, era una ragazza davvero buona, ma continuando così si sarebbe rotta.

<cara Masha spero solo che tu non ti senta soffocata da quei ricordi... siamo riusciti solo a capire poco di ciò che succedeva lì sotto, ma se il tuo desiderio è quello di dimenticare allora lo riferirò a Illodor per sapere cosa ne pensa>

La donna stringendo le mani disse con tono più sicuro <i-io credo che sia meglio così... credo che sia meglio non far sapere a nessuno cosa è successo... non ha senso. Non ha senso fare nulla di tutto ciò se quell'uomo è morto senza prendersi le sue responsabilità!>

Il dottor Turgenev strinse le labbra, erano tutti frustrati per quello, quel maledetto mostro, travestito da buon uomo, se ne era andato via senza essere punito, lasciando tutto sulle spalle del figlio che tanto amava...

<che cosa faresti se fosse ancora vivo Masha?>

Masha spalancò gli occhi, nessuno gli aveva mai fatto una domanda simile... ci aveva pensato raramente, poiché non riusciva a reggere la paure e il terrore che le faceva il ricordo di quell'uomo, però se proprio doveva pensarci...

Sorridendo amaramente disse al dottore <sarei morta>

Al dottore sembrò di ricevere una secchiata d'acqua fredda... ma certo se fosse ancora vivo quel mostro lei sarebbe inesorabilmente morta...

Sorrise amareggiato, che stupido che era stata... che domanda sciocca che aveva fatto.

<oggi non ne combino neanche una giusta cara Masha, scusami ancora per essere stato poco delicato>

<non si preoccupi dottore> disse serena Masha, lei sapeva la verità e aveva deciso di non condividerla con nessuno.

Poi si ricordò dell'ultima volta che aveva incontrato Mellow, sorrise, a lui glielo aveva detto, tutto, tutto per farlo andare via.

Strinse le mani e sospirando si accorse che le mancava qualche volta, soprattutto quando Boian non la smetteva di chiedere attenzioni... anche Mellow lo faceva ma almeno a lei piaceva dargli quelle attenzioni, con suo marito era un altro discorso.

Masha poi si ricordò del biglietto da visita che gli aveva dato e sorridendo si ricordò che l'aveva messo dentro la custodia del collare di diamanti che gli aveva regalato.

Lontano dagli occhi lontano dal cuore pensò tra sé e se la donna, si sgridava sempre quando iniziava a pensare all'americano, dopotutto aveva fatto quell'orrendo teatrino con la collaborazione di Bela. Era colpa sua se gli aveva fatto sperimentare quella sensazione di perdita e di vuoto irreparabile.

Però alla fine Masha pensava che Boian se lo sarebbe preso lo stesso Sasha per farla attirare nella sua villa e chiudere le porte, dopotutto stava tuttora cercando di prendersi il suo bambino per far sì che la potesse ricattare...

Aveva già salutato da un po' il dottore e vide che erano le cinque del pomeriggio...Kenny era riuscito a venire una volta sola dopo che si era dimessa dall'ospedale e non era riuscito a portarle le cose che desiderava dal suo vecchio appartamento.

Aveva lasciato tutto lì e Masha guardando lo specchio coperto sorrise, non aveva più paura! Spostò il telone e si specchiò nell'immenso specchio che le aveva regalato Boian!

Si vide nello specchio, pallida ma con un sorriso deciso, guardò per la prima volta i suoi occhi e vide quel colore corteccia che la distingueva dagli altri.

Tirò fuori uno dei sorrisi più ammalianti e seducenti che avesse e ne fu soddisfatta, non vide più ombre ne figure strane, sapeva che sarebbe durata per poco tutta questa sicurezza, ma se la voleva godere fino all'ultimo secondo!

Decise di rimettere il telo sopra lo specchio e andò fuori dalla sua stanza senza più guardare per terra ma dritto verso di sé senza temendo più nulla e nessuno!

Il tesoro perduto di MoscaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora