If I was dying on my knees
You would be the one to rescue me
And if you were drowned at sea
I'd give you my lungs so you could breatheClare
<< guarda un po' chi c'è qui... la bellissima puttana del liceo >>
No, no, no, no e ancora no.
Non può essere lui. Non può trovarsi qui, a New York.Charles abita a Boston, ed è li che sarebbe dovuto rimanere.
Ma è innegabile il fatto che lui si trovi di fronte a me, con il suo solito sguardo schifato e il suo ghigno diabolico.
Lo stronzo non è cambiato di una virgola, è sempre uguale.I capelli neri fermi grazie all'enorme quantità di gel che si mette, gli occhi grigi in cui di buono non c'è proprio niente.
È uguale a quando andavamo al liceo.<< eri bella anche prima, ma ora sei diventata davvero una da scopare. Quanto ti prendi? >> sarà per la paura, ma non riesco a proferire parola.
Lui è una delle poche persone in grado di spaventarmi, e non lo dico per il suo aspetto animalesco. Lo dico perché ho ancora i segni sulla mia pelle, le prove di quanto possa essere pericoloso.
E non sono segnata solo sulla pelle, ma anche nella mia testa lui ha lasciato un segno orribile.La paura, come sempre mi blocca. Mi impedisce di parlare, di respirare, e di muovermi.
Perché davanti ai miei occhi ho la persona che mi ha rovinato la vita, lo stronzo per cui mi illudevo di provare sentimenti.<< che c'è, Clare, hai perso la capacità di parlare? >> sogghigna.
Aron si avvicina indispettito.Non ha sentito le cose che ha detto per la musica alta, ma ora che è vicino può sentire tutto e questo non va bene.
<< cosa vuoi, Charles? >> ora non è soddisfatto del fatto che io sia riuscita a rispondere.
Cerca di fare un passo avanti, ma viene bloccato da Aron che, ancora tenendo la mia mano, si posiziona di fronte a me coprendomi parte della visuale.
<< oh, lui è il tuo nuovo ragazzo? Lasciatelo dire: hai proprio dei gusti di merda >> dice ridendo.
<< proprio a causa di quei gusti di merda sono stata con te >> rispondo spostandomi leggermente in modo da trovarmi accanto ad Aron.
<< si, certo. Ma non mi sono ancora presentato, ciao io sono Charles, l'ex di Clare >> si rivolge poi ad Aron.
Ma lui non parla, non si smuove di un millimetro.
<< te la sei già fatta? Ricordo ancora la prima volta in cui io e lei abbiamo fatto sesso. È stato pazzesco >> continua poi sorridendo.
Aron mi sta praticamente stritolando la mano, e noto che il suo sguardo non è per niente tranquillo.
E il non vorrei dirlo davanti a lui, ma non riesco a trattenermi.
<< pazzesco per te. Ti ricordo che io ero ubriaca, ero stata drogata da te, legata al letto e mi è anche stato ripetuto più volte di star sognando per non farmi ricordare nulla il giorno seguente >> rispondo con un tono duro, che non ho mai quando parlo di questa situazione. Ma la verità è che non posso mostrarmi debole ai suoi occhi.
Aron mi porta di nuovo dietro di lui, mentre non stacca gli occhi da Charles. E lo stesso fa lui.
<< beh, un sogno bellissimo non trovi? Però hai saltato la parte in cui prendevo quel coltello e cominciavo a lacerarti la pelle mentre affondavo dentro di te senza pietà. E tu piangevi ma non potevi muoverti >> afferma.
<< oh, avresti dovuto sentire come urlava, erano proprio urla da putt- >> Charles non riesce a concludere la frase perché Aron è già su di lui e lo sta riempiendo di pugni.
Cerco di fermarlo, non perché Charles non se lo meriti, ma perché Aron potrebbe subirne le conseguenze. Ma lui non si stacca da lui, neanche quando il volto di Charles diventa irriconoscibile a causa del sangue, neanche quando ci sono almeno dieci uomini ben piazzati che cercano di allontanarlo dal figlio di puttana.
E vorrei essere dispiaciuta per Charles, perché nessuno merita di soffrire, ma non ci riesco.
Quello stronzo lo merita eccome, e meriterebbe anche di peggio.Riescono finalmente ad allontanare Aron, che ha le mani insanguinate. Il suo sangue mischiato a quello di Charles. Uno sguardo che farebbe paura a chiunque, la camicia sbottonata fino a dentro i pantaloni. È davvero irriconoscibile.
Ha il fiato corto, ansima e stringe la mascella per non saltargli di nuovo addosso.
Ma non parla, non è uno che parla molto e non lo fa neanche in questo momento.Poi porta lo sguardo su di me, con gli occhi spalancati ed un casino nella testa.
Non dovrei essere felice di ciò che ha appena fatto, ma sono felice che il bastardo sia stato menato per bene.Aron ha appena fatto ciò che avrebbe dovuto fare mio padre cinque anni fa, quando ha scoperto cosa era successo. Ma l'unica cosa che ha fatto mio padre è stato dare ragione a lui, facendomi dare l'appellativo di "bellissima puttana del liceo".
<< Cenere... >> è la sua voce a riportarmi alla realtà, facendomi riprendere dai miei pensieri.
<< Cenere, mi dispiace. Mi dispiace tanto >> è di fronte a me, e le sue mani sono sulle mie guance per far incontrare i nostri sguardi.
È dispiaciuto per cosa? Pensa che io sia così scossa a causa sua? Perché in caso fosse così si sbaglia di grosso.
<< ti dispiace per cosa? >> chiedo con un filo di voce.
Le nostre bocche sono vicine, davvero troppo vicine.
<< io... non volevo farlo davanti a te. Mi dispiace, non volevo sconvolgerti, scusami >> non sembra neanche Aron, è ansioso, nervoso e sembra che stia persino per piangere.
<< stai tranquillo, non sono sconvolta a causa tua. Non scusarti >> mormoro cercando di tranquillizzarlo.
E per fortuna le sue spalle si rilassano, così come la mandibola che fino a poco fa era stretta.Le sue mani lasciano le mie guance, scendendo lentamente lungo la schiena, stringendomi per la prima volta in un abbraccio.
Non so come sia possibile, ma ora sembra totalmente una persona diversa da poco fa, prima di entrare qui dentro e incontrare Charles.
<< andiamo a casa >> mormoro.
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ChickLit𝚅𝚘𝚕𝚞𝚖𝚎 𝟸 Premessa: nonostante sia un secondo volume, entrambi i volumi sono autoconlusivi, di conseguenza potete leggerli separatamente. Consiglio, però, di leggere prima "lie" per capire un po' la storia e conoscere meglio i personaggi. Ovv...