Oscena

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Grande e leggera,
Oscena nudità per i miei occhi
Ma così elegante,
Ventiquattro costole
Si vedono tutte
In fila, ordinate
Coperte dal sottile strato di pelle,
Troppo magra ,
Ma con quello sguardo
E quel eleganza
Che mi fanno dubitare del mio odio,
Così sola,
Così triste,
Con capelli troppo lunghi
Più spessi del tuo animo,
Più neri della tua pelle,
Troppo bianca per vivere al sole,
Non avevo mai visto nulla
Di così osceno
Ed attraente
In tutta la mia esistenza,
E mai vedrò nulla di simile
Tuttavia tu non sei una mia musa
Per cui farei altri brani,
Ma solo il riflesso
Della mia anima,
Che suppur io la voglia rendere felice
In realtà è sola
E vaga tra i piccoli campi
Custoditi nelle tue costole,
E li custodirai
Meglio di amici e parenti
Perché tu
Sei il mio riflesso,
È mi basterà vederti
Per comprenderti meglio
E ti basterà vedermi
Per capirti meglio,
Ed allora
Io riprenderò la mia anima
E ti levero del peso della tua ,
Lasciando vivere la tua anima
Libera nei pieni campi di aranci  delle mie costole,
E dando a me ormai felice
Tale sofferenza
Capirai le gioe del vivere.

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