INTERLUDIO

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Titolo alternativo: Jay e Niki che si prendono a parole per un capitolo intero perchè non ho mai scritto niente di così soddisfacente.
Buona lettura!
-vievie

Se Jay non si fosse sbrigato a levare le tende, Riki si giurò che lo avrebbe cacciato via a calci. Buttò un occhio nervoso sull'orologio appeso alla parete. Erano le tre e mezza, Sunoo lo avrebbe atteso in trenta minuti in biblioteca, e Jay era ancora lì a fargli la predica.

-Beh, ti manca ancora molto?- chiese sbuffando, i piedi incrociati sul letto.

-Se mi manca molto?- sbraitò Jay, incredulo. Aveva le vene del collo così gonfie che Riki per un attimo temette che sarebbe esploso dalla rabbia. -Ti rendi conto che quello che hai fatto stanotte poteva avere conseguenze tragiche? Se quella ragazza fosse morta, che cosa avremmo fatto?-.

-Oh, avanti. Starà benone. E poi lo sai che non avevo alternativa, quello che mi hai dato tu non mi bastava, me ne serviva ancora o non mi sarei mai ripreso-.

-E allora saresti dovuto venire da me!- Jay aveva iniziato a camminare avanti e indietro per la stanza: in ogni caso, il compagno di stanza di Riki non c'era. -Saresti dovuto venire da me! Non aggredire la prima persona che passa!-. Si fermò davanti alla finestra: quella che illuminava la camera di Riki dava sul campo da football esterno. -Soprattutto non considerato dove stavi cercando di arrivare- borbottò, quasi non aspettandosi di essere sentito. Purtroppo, e avrebbe dovuto aspettarselo, Riki lo sentì lo stesso.

-Che cosa vorresti dire, scusa?- saltò su, punto sul vivo. Jay gli alzò un sopracciglio.

-Riki, avanti, pensi che io sia scemo? Lo sanno anche i muri che ti sei preso una sbandata terrificante per Sunoo. Lo segui come un cagnolino, pendi dalle sue labbra, quando c'è lui sorridi come un ebete, in un modo che nessuno di noi ha mai visto. E guarda caso, la stanza di quell'Amelia è la 007, il corridoio prima di quella di Sunoo e Jungwon. Mi vuoi dire che non stavi cercando di arrivare a lui, e ti sei trovato lei per strada?-.

Lo sguardo di Riki prometteva tempesta. -Lascia Sunoo fuori da questa storia, lui non c'entra assolutamente niente-.

-E invece c'entra, Riki! C'entra perché non importa se stavolta è stata lei e avrebbe potuto essere lui, non importa se sei innamorato di Sunoo o lo conosci appena, il punto rimane: gli. Umani. Non. Vanno. Toccati. E io ti giuro che se lo rifai, che tu stia male oppure no, e tra parentesi che non ti venga mai più in mente di metterti volontariamente in pericolo per accontentare un ragazzo, io ti prendo e ti spedisco in collegio a Omaha. E lo sai che ne sono capace, lo sai chi è mio padre. Metti un solo canino nelle vicinanze di una persona un'altra volta, e qui avremo un grosso problema-.

Jay pensava che quello che aveva detto fosse stato sufficiente ad intimorire Riki, ma, al contrario, quello si alzò di scatto dal letto dov'era seduto, lo prese per la camicia dell'uniforme e lo spinse contro il muro.

-Ipocrita- ringhiò, mentre Jay, stordito, si massaggiava il punto che aveva così violentemente sbattuto. -Sei un ipocrita. Vieni a fare la predica a me, e tu ti chiudi in camera con Jungwon una notte ogni due. Se mi dicessi queste cose perché ti interessi del loro bene sarebbe un conto, ma tu sei solo un opportunista-.

Era evidente che Jay avrebbe voluto ribattere, ma stavolta non trovò le parole per farlo. -Tra me e Jungwon non c'è niente- ripiegò alla fine.

Riki rise, sprezzante e sarcastico. -Niente di sentimentale, quello è poco ma sicuro- commentò, con un ghigno che non prometteva niente di buono. -A me, Sunoo piace tantissimo. Ed è vero che ieri sera stavo andando da lui, che mi sono scosso in tempo per evitare il peggio, e che mi sono avventato contro la prima persona che ho visto. Quella ragazza si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, e mi dispiace moltissimo per questo. Ma almeno, io lo ammetto. Lo ammetto, che tempo due settimane e mi sono perso per lui. E che forse non mi sono neanche servite le due settimane, sono stato spacciato già quando mi sono arrampicato nella sua stanza per accompagnare lui e Jungwon alla rimessa, l'ho svegliato scavalcando il davanzale e lui, invece di arrabbiarsi col cretino che stava facendo un tale casino alle due e mezza del mattino, mi ha sorriso come se fosse stata mattina e il sole glielo avessi portato io. Insomma, lo ammetto. Tu invece, sei perfettamente consapevole che Jungwon ti muore dietro da quando ti conosce, ma preferisci sfruttare la sua lealtà e i suoi sentimenti, piuttosto che parlargli chiaramente una volta per tutte-.

Jay si era evidentemente scurito in volto. Smise di consumare il pavimento camminando, e si appoggiò a una delle due scrivanie presenti nella stanza. -Stai attento a dove vai a parare, Riki. Non sai niente di quello di cui stai parlando-.

-Non so niente? Quanti anni ti sembra che io abbia, sei? Credi che non sappia che Jungwon è sano come un pesce, e che l'unica cosa che gli manca sia la speranza che gli togli insieme al sangue ogni tre o quattro giorni? Quel poveraccio non sa più cosa fare per difenderti. E guarda caso, la sua carenza di ferro coincide proprio con il giorno in cui tu avevi avuto una crisi perché ti eri nutrito troppo poco. Avete litigato quel giorno, vero? Probabilmente perché Jungwon ha iniziato a stufarsi di essere trattato come una flebo portatile, e a te continua a fregare meno di zero.- Riki alzò lo sguardo su Jay, che si accorse che quello negli occhi dell'altro era disprezzo. Puro e semplice. -Meriteresti che io dica a tutti quello che gli stai facendo-.

-Fallo, Riki. Fallo, ti sfido-. Riki rimase zitto a fissarlo; Jay rise, una risata piccola e cruda. -Non lo farai, perché sai che non appena aprirai bocca, io andrò da Sunoo e gli dirò cosa sei, e cosa hai fatto, a rischio di mettere anche me stesso in pericolo. Con quel suo faccino angelico, dubito che ti vorrà ancora, quando saprà. E poi, Riki- aggiunse, beffardo. -Io sarò uno stronzo, ma è Jungwon che continua a tornare da me ogni volta. Io non gli ho mai chiesto niente-.

Riki ormai era livido. Lanciò un'ultima, veloce occhiata all'orologio; quando parlò, a malapena la sua voce conteneva la sua rabbia. -Sunoo mi aspetta in biblioteca. Tu vedi di non farti trovare qui al mio ritorno, Jay. E sappi che non vedo l'ora che Jungwon si renda conto esattamente del pezzo di merda che sei-.

-Lo sa già, ed è esattamente quello che gli piace di me!- gli urlò dietro Jay. Riki uscì fuori, sbattendo la porta alle sue spalle e dirigendosi verso la biblioteca a passi veloci e infuriati.

P R D X N V D R - sunki.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora