Uscii di casa silenziosamente, cercando di non far nessun rumore che potesse far risvegliare le bestie. Avvoltoi senza cuore che non avevano paura a porgere domande scomode e fastidiose, non curandosi di cosa potessero provare i diretti interessati.
Sono Seira Gold, ultima erede della famiglia Gold, purtroppo o fortunatamente, un brutto incidente, oserei definirlo maledetto, intrappolò me e la mia famiglia in un incendio mortale e così, io persi la memoria.
Scherzavo.
Ricordo fin troppo bene cosa successe quella notte e i giorni a seguire. La mia famiglia non era propriamente una di quelle felici, dove tutti si volevano bene e si riunivano per mangiare una bistecca in montagna. Noi ci odiavamo gli uni con gli altri, non esisteva un momento di pace dentro quelle quattro mura orrende e deprimenti. In uno dei miei libri parlai principalmente di quell'incendio, nonostante le numerose domande di chi volesse sapere la verità, non la dissi mai. Violenze sessuali, domestiche, sui minori, manipolazione psicologica e corporale, queste erano le caratteristiche della famiglia Gold che riportavo nei miei libri senza filtri. Raccontavo per filo e per segno ogni momento più brutto e sconvolgente della mia infanzia, peccato che non furono solo due o tre.
Molti compravano i miei libri perché trattavano di storie vere. Si sentivano vicini a questi temi trattati e cercavano conforto in quella che era la cruenta realtà che ha colpito un'altra persona ancora, così non si sentivano soli. Tutti quei segreti venuti a galla con l'unica omissione che erano anche i miei, questo dava coraggio alla gente.
Non era un sogno, era la situazione che vivevo ogni giorno, che ho vissuto per quasi venti anni.
Molti mi chiesero se provavo imbarazzo nello scrivere scene così crude, se solo sapessero che quelle cose le ho passate, cosa penserebbe la gente? Continuerebbero a farmi domande sapendo che è tutto vero per me?
Volete una risposta? La risposta è si.I fotografi iniziarono ad avanzare come avvoltoi sulla loro preda, su di me. Provai ad evitarli ma fu tutto inutile, mi chiusero in un cerchio dove flash e microfoni erano proiettati come una freccia scagliata contro una mela.
<<Signorina Gold, è tutto vero quello che dicono le forze dell'ordine? E' lei l'ultima erede della famiglia Gold? Perché non lo ha detto prima?>> Urlò un giornalista posizionando il suo microfono sotto il mento. Non risposi, cercai di superare più persone possibili senza preoccuparmi di dover dare una spiegazione. Nessuno aveva il diritto di scavare nella mia storia, a meno che non fossi stata io a farla uscire dalle mie labbra, cosa molto improbabile.
<<I vigili del fuoco hanno confermato la sua foto di parecchi anni fa con una di adesso. Cosa ne pensa, è tutto vero?>> Mi feci spazio tra due ragazze indifese, intrappolate anche loro in mezzo a questi pazzi e mi lasciarono passare senza battere ciglio. Mi domandai cosa facessero in questo ammucchio di gente ficcanaso ma non spiccicai parola, gli dedicai semplicemente un saluto col capo di ringraziamento e mi diressi verso la mia macchina.
<<Non se ne vada, la prego! Ci deve delle spiegazioni!>> Disse infine un reporter. La sua voce arrivò alle mie orecchie come un campanello d'allarme, qualcosa dentro di me scoccò. Quella non era una semplice voce di un normalissimo reporter. Lo guardai per qualche secondo non credendo ai miei occhi.
<<Seira, era lei? Le scene dei suoi libri, quegli avvenimenti così ignobili facevano parte del suo passato? Lo ripeto, Seira Gold, quella fantomatica bambina di cui lei ha sempre scritto nei suoi libri, era lei? Era lei la protagonista?>> La rabbia ribolliva nelle vene come acqua bollente sul fuoco. Chi lo avrebbe mai detto che a distanza di anni, il tuo migliore amico di infanzia sarebbe diventato un reporter che ficcava il naso nel tuo passato?
Lui sa come sono andate le cose, allora perché mettere il dito nella piaga?
Lo vedevo nei suoi occhi, quella luce di curiosità e cattiveria che si era diffusa. La cicatrice sulla mano e i capelli rasati, la barba cresciuta male e le borse sotto gli occhi. Un futuro infelice, un uomo che non sarebbe mai dovuto diventare. Per preoccuparmi di lui rimasi ferma in mezzo a tutte quella gente, cercai conforto all'interno della macchina concentrandomi su me stessa, allontanando tutti i ricordi via dalla testa. Avrei dovuto di nuovo cambiare casa, una volta ancora i giornalisti scoprirono dove abitavo. Andai dalla mia casa editrice e parcheggiai letteralmente davanti all'ascensore del piano terra. Non ero sorpresa se quelle bestie le avessi ritrovate anche nel mio studio. Salii le scale portando i capelli da una parte all'altra e sistemai la giacca prima di entrare. Presi un respiro profondo e come sempre mi dedicai delle parole di incoraggiamento. Sentivo la maniglia sotto il palmo della mano e portavo il conto dei battiti che aumentavano. Con uno scatto, feci sbattere al muro la porta. A mia grande sorpresa nessuno si era presentato nella casa editrice e anche il mio studio non era stato asfaltato dai giornalisti. Mi buttai sul divano celeste nell'ufficio del mio manager e chiusi gli occhi per qualche secondo prima di sentire la sua voce urlare da lontano. Incredibile come anche lui non avesse pace appresso a me. Anche quando lo udii entrare e fare casino per poi parlarmi, io non mi smossi. Rimasi ferma senza accennare un movimento e risposi solamente ad una specifica domanda:
<<Perché Lola?>> Fu lì che aprii gli occhi e mi schiantai coi ricordi nel vortice del passato. Non presi tempo a pensare a come rispondergli, parlai e basta.
<<Non lo sai?>>
<<Perché te lo avrei chiesto, sennò?>> Mi spuntò un sorriso sulle labbra dopo tempo e la mia spiegazione tardò ad arrivare. Ero dubbiosa se dirlo o meno, non ero sicura che avrebbe potuto comprenderlo a pieno, ma pensandoci bene, tutto quello che mi accadde era abbastanza comune da essere immaginato anche senza averlo mai provato.
<<Non te lo dirò ma puoi arrivarci da solo. Sei l'unico che ha letto tutta la mia vita, che sa la verità. Non sarà difficile scoprirlo, Hideo>> gli sorrisi calorosamente e lui rimase immobile davanti a me. Gli occhi orientali, confinati da rughe d'età mi fissavano indispettito, come se gli avessi riservato qualche sorta di scherzo mostruoso. Tolsi l'espressione divertita dalle labbra e la tramutai in una più seria. Non era il momento di fare giochetti.
<<Se non chiudiamo questi pettegolezzi continueranno ad inseguirti all'infinito e scriveranno così tante false notizie su di te che la tua carriera verrà sommersa solo da quelli, sai già che non è la prima volta. Basta rischiare, è ora di metterli a tacere>> era una sfida difficile che ti toglieva il respiro, e a me piaceva. Ero sempre determinata se dovevo far fuori i giornalisti.
<<Sono pronta, come sempre. Da dove iniziamo questa volta?>>Chiesi alzandomi dal divano celeste e confortante. Al pari con la sua stazza mi sentii piccola e indifesa, quasi a disagio, ma non era la prima volta quindi non me ne preoccupai. Ammirai gli zigomi alti e il viso troppo magro per un signore della sua età. Quaranta anni non erano venti, la vita passava per tutti, ma a quanto pare, la vita di Hideo si era bloccata ai suoi trenta cinque anni, proprio l'età che dimostrava.
<<Devi scrivere, Seira. Inizia il tuo ultimo libro, pubblichiamolo e risolviamo i dubbi di tutti. Sarà difficile e so che è la tua vita, ma te la senti di mentire riguardo le vicende di Lola?>> Cambiare il mio passato?
Mi venne quasi il dubbio che stesse scherzando, che oggi fosse il primo di aprile e mi aveva riservato uno di quegli scherzi pessimi. Invece dalla sua faccia potevo intuire che era tutto vero e che non stava mentendo. Adesso si che ero a disagio. Una folata di vento fece sbattere il vetro delle finestre e profanò il silenzio creatosi nell'ufficio. Come se mi avesse dato una pacca sulla spalla, quel rumore mi convinse a parlare, anche se non volevo.
<<Non si può cambiare il passato, Hideo>> dissi a denti stretti, mettendo le mani nelle tasche come per affogare la rabbia. Capii di aver esagerato quando i suoi occhietti si aprirono, il nero delle iridi si schiarì. Sospesi il respiro in aria, stava per parlare.
<<Il tuo no, quello di Lola si.>>
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W I R E D
Mystery / ThrillerCompleta. Seira Gold era una scrittrice che divenne famosa raccontando la sua vita nei libri che scriveva. Aveva un passato che la seguiva, che non la faceva dormire la notte. Attualmente ventisei anni, cinque anni fa un 'incendio avvolse il desti...