14 aprile 1983
Erano passati esattamente 7 anni da quel giorno, che il Remus di una volta ricordava con gioia, ma che adesso voleva solo sparisse. E per quanto potesse provarci, non riusciva a toglierlo dalla sua mente. Tornava nel piccoli gesti come lavare i piatti, rimettere a posto i libri, sistemare i dischi, tutte cose fatte con lui.
Erano passati esattamente 7 anni da quel giorno. Dal giorno in cui Remus capì di amare Sirius sopra ogni altra cosa al mondo.
Si guardò allo specchio, rivide lui. Uno scorcio di loro, nella memoria dell'ultimo dei due.
14 aprile 1976
COME.GLI.ERA.VENUTO.IN.MENTE. Non se lo spiegava.
Uscivano già da un anno, che bisogno c'era di un appuntamento vero e proprio? Remus sentiva che avrebbe vomitato da un momento all'altro.
"ESCI DAL BAGNO, NOI VORREMMO VEDERTI" Urlò Lily dal dormitorio.
Remus aveva chiesto aiuto alle ragazze, visto che il resto dei malandrini era impegnato in cose più importanti, come sopportare Sirius e le sue crisi. James e Peter non capivano, aveva avuto altri appuntamenti, ma lui rispondeva indignato "E' DIVERSO, E' CON MOONY!!"
Remus uscì dal bagno. Era stato un inverno rigido e la primavera sembrava essere in ritardo. Così aveva scelto il suo maglione migliore, costretto a scegliere tra i pochi che Sirius non gli aveva rubato.
"Ma stai benissimo!" dissero quasi all'unisono.
"Non so come sistemare i capelli. Sembra impossibile dargli una forma"
"Vieni qui, ci so fare con i capelli indomabili" Disse Mary ridendo.
Dopo aver sistemato tutto fino al minimo dettaglio, e aver alleggerito la borsa dai libri, come gli aveva consigliato, o meglio urlato, Marlene, era pronto.
"Tranquillo, va tutto bene. E' il vostro primo appuntamento, ma state insieme da un anno. Si te stesso e non ti preoccupare, e se non sapete di che parlare, complimentati per suoi i capelli" Disse Dorcas, facendo quasi strozzare Marlene, che stava bevendo della burrobirra.
Si avviò.
Si erano dati appuntamento davanti al Lago Nero nel "loro posto", alle 6 di pomeriggio, orario in cui non c'era più nessuno in giro.
Trovò Sirius già lì.
Si sedette, guardò il lago e poi guardò Sirius. Il silenzio, la pace, il loro distacco dal mondo. Il tramonto tutto per loro. La luna e le stelle tutte per loro.
Gli diede un bacio. Lui gliene diede un altro.
"Grazie per aver allentato la tensione, non sapevo cosa dire. Mi sembra di non conoscerti. Sembra che io sia davvero a un primo appuntamento con una persona che non conosco. E adesso-"
"Ehi, Pad, calma va tutto bene. Fai un bel respiro. Siamo solo io e te. Non preoccuparti. Piuttosto, che hai portato da mangiare? Cioccorane?"
"Oh Lupin sei incorreggibile"
Passarono il resto del pomeriggio a parlare, a ridere, a scoprire cose dell'altro che non avevano avuto modo di raccontarsi in tutto quell'anno passato insieme.
Il tempo scorreva leggero, come il vento che si era alzato appena scomparso il pallido sole di quel pomeriggio. Le parole, come foglie, volteggiavano nell'aria. I baci si perdevano tra le leggere onde del lago. Sguardi luminosi come le stelle che stavano cominciando a spuntare con l'arrivo del buio.
Il castello si illuminò, proveniva luce da ogni finestra.
Ormai era notte fonda, così iniziarono a ballare, con l'armonia del silenzio, con una musica udibile solo da loro, guardati dalle miriadi di stelle sopra il loro capo.
Nel bel mezzo del ballo, si guardarono negli occhi. Il tempo era fermo. C'erano solo i loro respiri. Si baciarono, questa volta appassionatamente.
Fu quello il preciso istante in cui Remus capì che Sirius sarebbe stata la persona che avrebbe amato sopra ogni cosa.
"Ti amo" disse piano, come se quello fosse il suo ultimo respiro.
"Ti amo anch'io, Moony"
Gli occhi di Sirius brillavano, come stelle, come la luna rifessa nel lago. Sentiva che per quel ragazzo avrebbe fatto di tutto. Sentiva che finalmente Sirius si stava rilassando, anche se per una sola sera.
Dal primo anno erano successe molte cose e le avevano superate tutte. Insieme.
Sirius meritava così tanto amore da soffocarlo e Remus era disposto a dare di tutto per fare in modo che avesse ciò di cui aveva bisogno.
"Finalmente Lupin! Avevo quasi paura che stessi con me solo per farti da sugar daddy"
"Oh ma smettila"
Il ghigno di Sirius era qualcosa di impossibile da riprodurre, un marchio di fabbrica. E quando spuntava sul suo viso perfetto voleva dire che era veramente felice.
Così si stesero e ammirarono le stelle. Sirius fece qualche battuta sui componenti della sua famiglia, e Remus rise, facendo finta di non sapere che con il sarcasmo nascondeva il dolore.
Verso le 4 di mattina tornarono in dormitorio e si addormentarono nel letto di Remus. Si strinsero l'uno all'altro, Sirius si aggrappò a Moony, come se non volesse perdere anche lui.
Quando si addormentò, Remus lasciò che una lacrima scendesse sulla sua guancia. Non sopportava il dolore che la persona che amava si portava dentro.
Ma in fondo era innamorato di lui anche per questo. Era una persona forte e insieme ce l'avrebbero fatta, come sempre.
La mattina seguente Remus andò in bagno, e si guardò allo specchio. Aveva una cicatrice fresca della scorsa luna. Era rossa e si trovava sulla guancia sinistra. Distolse gli occhi dal suo riflesso.
Subito sentì una presenza che lo stringeva da dietro. Sirius.
Guardò di nuovo nello specchio e lo vide sorridere. Gli diede un bacio sulla guancia sinistra. Sulla cicatrice.
"Buongiorno amore" Disse Sirius piano.
Da quel giorno ogni volta che si guardava allo specchio riviveva nella mente quella mattina, quel momento. Il momento in cui Remus capì che Sirius lo amava in tutto e per tutto. Anche il suo lato da lupo.
E per qualche motivo, ogni volta che ci pensava, gli brillavano gli occhi.
14 aprile 1983
Un uomo che non si riconosceva più si stava guardando allo specchio. Sulla guancia sinistra aveva un leggero solco, ormai sbiadito. Una cicatrice.
Piangeva.
Piangeva perché nel riflesso, al posto dello sconosciuto, avrebbe voluto vedere quello dell'amore della sua vita, che cercava disperatamente. Cercava l'abbraccio caldo che aveva ricevuto 7 anni fa. Cercava quegli occhi che lo guardavano con così tanta luminosità.
Cercava una persona che avrebbe dovuto odiare, perché gli aveva portato via tutto.
Ma Remus era stanco. Non aveva la forza d'animo per smettere di amare la persona che gli aveva ridato, anni prima, una vita.
Si lasciò andare ai ricordi, per rincontrarlo, per ritornare a quegli attimi dove erano all'oscuro del loro destino.
Nel frattempo, in una cella di Azkaban, un uomo trasandato piangeva disperatamente. L'unica cosa che lo faceva andare avanti era l'uomo che amava. Si aggrappava al suo pensiero e a tutto ciò che avevano fatto insieme con le unghie e con i denti, per fare in modo che quei dannati esseri non gli portassero via anche quelli.
Si lasciò cullare dai ricordi, per rincontrarlo, per ritornare a quegli attimi dove erano all'oscuro del loro destino.
Un po' triste e... malinconica? Spero vi sia piaciuta :)
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A glimpse of Us
Fanfictionmomento Wolfstar felice contenuto in un momento Wolfstar triste. Spero vi piaccia :)