43.~Preoccupazioni~

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"Andiamo..." il sussurro eccitato di Rhea piombò instabile.

"Sì..." rispose altrettanto eccitato Namjoon.

Percorsero a ritroso tutto il loro tragitto, solo con più impazienza e velocità, restando sempre disinvolti e attenti che nessuno si facesse del male o finisse completamente travolto dalla loro impazienza. Si respirava un miscuglio di fiori e ormoni, una miscela paradisiaca e pronta ad esplodere in passione e desiderio. Le difficoltà di Rhea però la portarono a rallentare e stringere la mano di Rm per avvisarlo del suo disagio e squilibrio. Il terreno sottostante sparì, lasciando spazio ad una sensazione di sospensione all'inizio destabilizzante, portandola poi a ridere come una pazza e coprendosi la bocca per non rendersi plateale. I sussurri delle persone erano rivolti sicuramente a quel ragazzo che sosteneva una fanciulla sulla sua spalla, caricata come un sacco di patate, e correndo verso l'uscita per dar sfogo a qualsiasi perversione.

"Nam-jo-on..." cominciò a ridere di nuovo, saltellando le parole per il suo camminnare velocemente.

"Sto cercando di fare il più in fretta possibile piccola..." rispose con bocca serrata e infastidito "Ma qui sembra che tutti debbano mettersi fra i piedi" concluse lasciandosi sfuggire uno sbuffo.

"Non serve correre Joonie... abbiamo tutto il giorno" continuò sorridendo contenta di quel suo comportamento alquanto infantile.

"Lo so..." sorrise anche lui, fermandosi appena fuori il giardino "Volevo solo essere un po' teatrale..." continuò poggiandola finalmente al suolo, circondandole subito la vita ed aiutandola ad acquistare l'equilibrio "Diamo a questi pezzi di legno qualche scandalo" continuò sorridendo e posandole un bacio sulle labbra.

"Percepivo sussurri scandalizzati e sguardi inorriditi" rise coprendosi leggermente il viso puntinato "Il tuo intento è stato perfetto ed eseguito nel miglior dei modi" costatò infine lei.

[...]

L'aroma di tabacco e miele possedeva prepotentemente tutto ciò che la circondava, regalandole una sensazione di appartenenza e sicurezza che solo Namjoon sapeva infonderle. La casa era sempre impaccabile, l'odore di pulito e sapone contornava il soggiorno, il divano non presentava piegature da seduta e le coperte erano soffici e calde. Le sensazioni che lo sfiorare dei polpastrelli le rilasciavano, fecero intuire che proprio quella mattina Namjoon aveva sicuramente sistemato. Sorrise sfarfallando le ciglia e accompagnandosi con la parete cercò di ricordare il sentiero verso il sofà. Le ginocchia si scontrarono con la stoffa della sua meta, ricreando un tonfo sordo come se avesse appena battuto un tamburo. Toccò il bordo e con calma ti sedette composta, aspettando che il ragazzo si palesasse con le loro tazze di the caldo.

"Eccomi..." un sussurrò retrostante si infiltrò fra i capelli, facendole scorrere mille brividi sulla schiena.

Il divano sprofondò vicino a lei, rivelando la presenza possente di Namjoon che con dolcezza le posò la tazza sulle mani. Sorseggiarono la bevanda calda, lasciandosi trasportare da quel silenzio comodo e accogliente. Rhea si sporse leggermente, andando a contatto con la spalla di lui, appoggiandosi e cullandosi.

"Sei preoccupata?" chiese così lentamente da non essere quasi percettibile.

Era preoccupata? Se il sentirsi costantemente in apprensione, ansia, incerta e timorosa voleva dire essere preoccupata, allora lo era eccome. Sapere che domani avrebbe ricevuto una diagnosi, un motivo di sconforto o di effettivo dolore non la faceva sicuramente star tranquilla. Il suo destino non le interessava così tanto, sapeva di essere costantemente in pericolo, in bilico su in filo spinato. Non c'era molto da fare se non vivere giorno per giorno e godersela, amare, soffrire, gioire, spaventarsi, emozionarsi e dedicarsi. Se il suo glaucoma fosse peggiorato allora forse il suo destino era compiuto, avrebbe goduto del suo tempo e non si sarebbe fatta uccidere dalla consapevolezza e non avrebbe fatto soffrire nessuno. Il vero sconforto si palesa solo quando capisci che non sei più solo tu. E' come se la paura di distruggere, perdere o far del male alla persona in questione diventasse un macigno costante che comprime la mente. Essere consapevole che le persone che ami, che sostieni e adori soffriranno per causa tua, bè è struggente.

Teach Me ~ K.NamjoonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora