Cap.12

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Aveva le gambe al petto mentre tutti i suoni intorno a lui arrivavano ovattati.
Aveva appena finito di vomitare e piangere, non aveva forze e il battere incessante della porta non aiutava a placare il mal di testa.

Sentiva le punte dei piedi formicolare e la testa scoppiare, aveva ancora il retro gusto di vomito in bocca ma non riusciva a fare niente in quel momento.

Era bloccato nel bagno di casa di Christian con quest'ultimo fuori che lo spronava ad uscire.
Le parole che gli aveva detto lo avevano ferito particolarmente, sapeva di non essere una bellezza disarmante, sapeva di non avere un corpo da urlo, ma stava iniziando ad accettarsi, le voci nella testa che prima animavano le sue paranoie si erano alleviate anche per merito del moro, ma ora era come se tutto il lavoro che avesse fatto non significasse più niente.

Si sentiva pesante, le sue emozioni erano pesanti e tutto il male fisico che sentiva sembrava amplificato, odiava quella sensazione ed era da un po' di settimane che non la provava così forte.

<<Mattia per favore esci!>> disse Christian fuori dalla porta speranzoso.
Il biondo non rispose, molto probabilmente non aveva nemmeno sentito quello che l'amico gli aveva detto.

<<Cristo... Mattia vuoi uscire cazzo!>> cercò di sembrare più duro ma il leggero tremore traspariva dalla sua voce.
<<Per favore frate>> la voce si era addolcita sperando che il più piccolo capisse la sua preoccupazione.

<<Ho sbagliato, me ne rendo conto e ti chiedo scusa>> era rammaricato, il suo tono di voce tremava come se stesse per scoppiare a piangere.
<<Mi fa male>> sussurrò Mattia sperando di farsi sentire.
Christian si allarmò.
<<Cosa? Dove ti fa male?>>
<<Al petto>>

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Era passata mezz'ora e ancora Mattia non era uscito, il maggiore non sapeva più cosa fare, aveva cercato di parlargli, di lasciargli i suoi spazi per non soffocarlo ma niente.

<<Basta Mattia, esci da questo bagno per favore >> disse duro il bergamasco.
La porta -con sua grande sorpresa- si aprì e la figura del biondo gli si parò davanti.

Aveva gli occhi gonfi e rossi, le pupille erano lucide e sotto gli occhi aveva delle macchioline bordeaux mentre i labbri erano spaccati.
Christian si sentì morire nel vederlo così, si rese conto di quando le parole pesassero sulle persone, era contento di averlo capito, ma di certo non voleva che lo provasse il suo Mattia.

Ad un certo punto vide le gambe tremare, la sudorazione farsi più alta e il respiro accelerato, l'attimo dopo Mattia era a terra svenuto.

Si precipitò in suo soccorso, la botta che aveva preso cascando all'indietro si era palesata con un taglio sulla testa -fortunatamente piccolo- mentre il respiro era minimo.
Lo prese in braccio cercando di non fargli del male ulteriore e si precipitò in macchina.

Bucò qualche auto-velox non preoccupandosene più di tanto, voleva solo che Mattia stesse bene.
Parcheggiò di fretta e furia prendendo il corpo inerme dell'amico cercando di scaldare la temperatura fredda del ragazzo mentre lacrime salate scendevano dai suoi occhi.

Appena varcata le soglia dell'ospedale cercò un medico che fortunatamente non tardò ad arrivare, portarono Mattia in una stanza per medicarlo e facendo qualche domanda ad un Christian sconvolto.

<<Ti ho portato questa>> un'infermiera gli porse una tazza di tè.
La prese cercando di calmare le lacrime che scendevano dai suoi occhi.
<<Grazie>> sussurrò.
<<So che è inopportuno però devo sapere che cosa è successo>> disse la ragazza.
Christian non alzò lo sguardo.
<<Abbiamo litigato, poi io ho detto qualcosa di troppo e lui si è chiuso in bagno a pingere, poi quando è uscito aveva un'aspetto pessimo ed io mi sono sentito morire e dopo poco è svenuto>> un singhiozzo gli uscì senza che lui lo potesse controllare.

L'infermiera gli posò una mano sulla schiena con fare materno cercando di calmarlo.
<<Si vede che tieni a lui e sono sicura che risolverete>> Christian la guardò sorridendole trovando il suo viso maledettamente familiare.

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Il dottore dopo mezz'ora uscì dalla stanza e con fare professionale si avvicinò ad un Christian ancora in lacrime.
<<Ragazzo>> iniziò l'uomo.
Si sentì chiamato in causa e infatti alzò la testa, appena vide il dottore si alzò in piedi.
<<Quindi? Come sta? Posso vederlo?>> iniziò a raffica preoccupato
L'uomo gli rivolse un sorriso dolce.
<<Il suo amico sta bene, ora dorme ma lo può vedere>> sul viso rigato dalle lacrime di Christian apparve un sorriso.
<<Però non lo deve stancare anche perché ha riportato un leggero trauma cranico>> Il moro annuì freneticò per poi correre nella stanza in qui Mattia era stato ricoverato.

Lo vide lì: totalmente inerme con le braccia lungo i fianchi e il volto rilassato.
Pareva un'angelo.

Gli si avvicinò per poi prendere una sedia e mettersi accanto a lui, gli prese la mano portandosela sulla bocca depositandoci sopra una bacino.
Lo osservava mentre alcune volte controllava appoggiando il suo orecchio sul petto di Mattia se stesse respirando ancora, non gli lasciava mai la mano, nemmeno quando gli arrivò un messaggio di Francesca.

Da Francesca:
Ehi Chri che fai?
[18:15]

Non aveva voglia di risponderle, in quel momento voleva stare solo con Matti pregando si rimettesse presto, strinse ancora di più la mano dell'amico digitando una risposta breve con la mano destra.

Da Christian:
Niente sono all'ospedale tu?
[18:17]

Da Francesca:
All'ospedale?
[18:17]

Cazzo. Non aveva nemmeno pensato a quello che aveva scritto.

Da Francesca:
Ma stai bene?
[18:18]

Da Christian:
Io si
[18:20]

Poi ignorò tutti gli altri messaggi, si sentiva stremato e l'ultima cosa che voleva fare era parlare con qualcuno.
Voleva stare con Mattia e basta.

<<Mi dispiace così tanto, non avrei dovuto dirti quelle cose, ma ero preso dalla rabbia.
No penso tu sia pesante, penso che tu si il ragazzo più bello che abbia mai visto.
Hai un visino così carino, quegli occhi blu sono meravigliosi e quel nasino che tu odi tanto penso sia la cosa più bella del mondo.
Il tuo fisico è stupendo e alcune volte invidio il tuo essere grosso, ovviamente non più di me>> rise leggermente.
<<Sei bellissimo Matti, sia dentro che fuori>>

Appoggiò la fronte sulla mano di Mattia.

<<Da dove viene tutta sta dolcezza?>>

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Angolo autrice

Ciao amici come va? Spero bene.
Per scrivere questo capitolo ci ho messo le ore anche perché non trovavo l'ispirazione, però alla fine penso sia uscito un lavoro carino, ditemi voi.
Come sempre commentate e votate.
Volevo ringraziarvi  per le 2k di visualizzazioni, cioè vi amooo.
Detto questo ciao amici💋

-ire💕

La bellezza nell'essere diversi Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora