Capitolo 2

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'𝑳𝒆 𝒄𝒐𝒔𝒆 𝒊𝒏𝒗𝒊𝒔𝒊𝒃𝒊𝒍𝒊 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒍𝒆 𝒖𝒏𝒊𝒄𝒉𝒆 𝒓𝒆𝒂𝒍𝒕𝒂̀.
𝑰 𝒎𝒐𝒔𝒕𝒓𝒊 𝒑𝒊𝒖́ 𝒔𝒑𝒂𝒗𝒆𝒏𝒕𝒐𝒔𝒊
𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒒𝒖𝒆𝒍𝒍𝒊 𝒄𝒉𝒆 𝒔𝒊 𝒏𝒂𝒔𝒄𝒐𝒏𝒅𝒐𝒏𝒐
𝒏𝒆𝒍𝒍𝒆 𝒏𝒐𝒔𝒕𝒓𝒆 𝒂𝒏𝒊𝒎𝒆.'
𝑬𝒅𝒈𝒂𝒓𝒅 𝑷𝒐𝒆.

Sono le sei del mattino, un'altra notte insonne, un'altra lotta, un'altra sconfitta.

Se voglio fare tutto in tempo devo alzarmi, indosso i miei leggings e le scarpette, posiziono le cuffie, metto la musica a tutto volume ed esco per la mia corsa mattutina. Il campus a quest'ora sembra abbandonato, dormono ancora tutti, c'è solo il vento ad accompagnare i miei passi, la musica a tutto volume e i battiti del mio cuore.

Mi piace correre, mi rilassa. È una delle mie cose preferite, oltre a bere.
Torno al dormitorio e faccio una doccia mentre indosso i jeans il cellulare squilla, è Olly.

«Brutta strega, che fine hai fatto ieri sera! Apri la porta sono qui fuori.»
Le apro. «Buon giorno anche a te Olly ficcanaso.»
Alza le sopracciglia in una smorfia saccente. «Ho fatto centro, sapevo che Alex era esattamente il tuo tipo!»Dice puntandomi un dito.
Comincio a ridere.«Io non ho un tipo!»
«Smettila di ridere e raccontami.»
Sbadiglio portandomi una mano alla bocca.«Alex potrebbe essere incoronato re della noia, tutto qui.»
«Non ti credo, altrimenti come lo spieghi che siete spariti entrambi?»
Faccio spallucce.«Mi ha detto che sarebbe andato a salutare degli amici di corso, e due secondi dopo era avvinghiato ad una bionda con un "svestitino", figurati la cosa mi ha fatto tirare un respiro di sollievo.»
Olly porta le mani alla bocca con occhi stupiti «Non ci credo, che bastardo! »
«Non te la prendere, tanto non sono interessata..»
Si tuffa letteralmente sul letto perplessa. «Ma allora??? Dove sei sparita??»
«Ero in giardino, poi ho incontrato un tizio e sono tornata qui.»
«Hai incontrato un tizio!» Ripete battendo più volte l'indice sulle labbra.
«Si, ero in giardino, ho visto una casa sull'albero, ci sono salita e c'era un tipo lì... se non ho capito male il proprietario della villa.»
Sbarra gli occhi. «Ferma ferma, credo di non aver sentito bene, hai passato la sera con Christian Miller? Riformulo eri con quella divinità di Christian Miller?»
Piego le spalle indicando il mio braccio.«Chi diavolo è questo Christian Miller? Non sono certa fosse lui, mi ha scritto di chiamarsi Chris qui.»
Si lancia dal letto e afferra il mio polso per esaminare il braccio incredula.«Io vedo solo dei segni sbiaditi.»
«Si, mi aveva lasciato il numero con un pennarello, un pennarello capisci? Sai quanto ho dovuto strofinare? Mi è costata non poca fatica renderlo così.»
Si stende sul letto coprendo il viso con entrambe le mani.« Tu- sei - completamente - pazza! Dimmi che hai appuntato il numero.»
Alzo gli occhi fingendo di evocare un ricordo. «Mmm vediamo... no!»
«Oh Stef, tu non ti rendi conto, lui è il ragazzo più popolare della scuola, è inavvicinabile, sai quante sbavano per lui? Tutte, ripeto TUTTE!»
La interrompo infastidita. «Ieri sera mi è sembrato fin troppo accessibile...»
Si alza di scatto e viene verso di me con gli occhi da pazza e la voce da cretina.«Dimmi che vi siete baciati! già vi vedo per il campus mano nella mano... Lui è il principe azzurro che ogni ragazza sogna!»
Sbuffo. «Il principe azzurro dici? Quella merdata che hanno inventato per far credere alle donne che senza un uomo non si può vivere?»
Strabuzza gli occhi. Mi gratto la fronte, poi la guardo fissa negli occhi e quando ho la sua totale attenzione chiedo. «Ti ricordi quando da bambina per scendere dall'altalena ti lanciasti in avanti e il sedile ti colpì dietro la testa?»
Annuisce «Cosa c'entra?»
«Beh che credo in quell esatto momento il tuo cervello si sia lesionato per sempre.»
Ha gli occhi sognanti, nemmeno mi ascolta! Si muove come se fosse la protagonista di un valzer a teatro e con tono mieloso.«Stefanie e Chris! suona benissimo..»
Sospiro esausta.«Anche Carlo e Diana suonavano benissimo, sai com'è finita?
Non essere sciocca, stai farneticando! Punto uno non sono interessata, punto due stai correndo troppo con la fantasia.»
Serra le braccia con aria di rimprovero. «Allora sei proprio cieca, è il ragazzo più desiderato, è nella squadra di nuoto, è bellissimo, affascinante e a noi non fa di certo schifo il fatto che sia ricco, se ti ha lasciato il suo numero gli interessi...»
Comincio a ridere.«Abbiamo a malapena scambiato due chiacchiere e ballato una canzone, niente di più.»
Olly è sempre più scioccata. «Ballato una canzone? Tu non me la racconti giusta...Vuoi dirmi che non lo trovi attraente?»
Scuoto la testa «Non ho detto che non sprigiona sesso da tutti i pori, dico che non m'interessa, e poi non c'entra niente con me.»

Tra le crepe del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora