Durante quella sera d'agosto, una delle più belle, l'atmosfera era temperata, mentre il vento fresco smorzava l'umidità e un assassino si avvicinava con passo felpato alla costa di una località desolata. Il sole di color arancio dipingeva il mare irrequieto come la sua anima e lo induceva a sospirare.
Il suo nome era Armand, un nome che odiava, ma che veniva ammirato da quasi tutti quelli ai quali veniva presentato.Molti si stupivano per i suoi grandi occhi marroni, altrettanti per i suoi ricci capelli rossi che, insieme al suo nome, lo rendevano identico a quel personaggio immaginario, così irresistibile e soporifero che popolava molti dei libri di una famosa saga fantasy e che era il protagonista di uno di essi.
Lesse quel libro per placare la sua famelica curiosità e ne restò incantato come farebbe qualunque persona che non sa creare anche leggendo un libro dalla scrittura scadente.
Gli altri scrittori potevano giudicarlo una favoletta, ma, per lui e per i sui canoni, era un capolavoro.
Doveva ammettere di essere molto geloso di quel personaggio. Forte, sicuro di sé e controllato, quando aveva a che fare con estranei, dolce e tenero con le persone che amava. Quando stava con queste ultime, sapeva mettere da parte la sua aria calcolatrice e tendeva a sciogliersi, mostrando il suo lato buono.
Lui aveva invece una personalità chiusa, che non lasciava trapelare i sentimenti e che nei momenti di ira diventava brutale.
Mentre pensava, osservava le onde e piangeva.
Piangeva per quello che aveva commesso, per i suoi errori, per essere stato così irruento nel prendere quella decisione.Come se delle lacrime avessero potuto cancellare tutto.
Mentre si sfogava, l'assassino percepì la presenza di qualcun'altro nel porto abbandonato. Non poteva sapere che si trattava di qualcuno che aveva provato le sue stesse emozioni, tempo fa, qualcuno che aveva provato il dolore sulla propria pelle e aveva visto la disperazione negli occhi di una persona amata, qualcuno che, come lui, stava scappando da qualcosa, forse dai ricordi.
Voltò la testa di lato e scorse la sagoma di un vecchio pescatore. Stava curvo sulla canna da pesca e guardava l'orizzonte il cui colore sfumava nel vermiglio. Poi anche il pescatore si girò e il suo sguardo incontrò quello di Armand il quale indietreggiò per lo stupore.
Il vecchio che lo fissava aveva un ché di nostalgico in volto. L'assassino sostenne lo sguardo per osservarlo meglio e allora li vide.
Il pescatore aveva dei malinconici occhi grigi, ridotti a delle piccole fessure a causa della vista scarsa, e questi occhi erano vuoti.Ad Armand sembrava che qualcosa avesse risucchiato loro tutte le emozioni esprimibili. Non sembravano più dei piccoli universi nati attorno ad un buco nero. Non avevano più l'aspetto di un'esplosione di colori. Non mostravano più i soliti raggi di luce che pulsano dal loro centro scuro.
Davano semplicemente l'idea di una stanza dove era stata spenta la luce, una stanza dove il buio aveva sovrastato tutto il resto.
Gli occhi sono lo specchio dell'anima, dicono. Allora la sua era grigia e vuota, pensò Armand.
Una paura antica lo prese.
Armand percepiva che l'altro aveva vissuto le sue stesse esperienze, i suoi stessi traumi e che erano stati quelli a trasformalo nella persona che era ora.Allora anche lui sarebbe diventato come quel vecchio?
Anche lui si sarebbe svegliato una mattina senza più emozioni e senza più colori negli occhi?
Anche lui sarebbe rimasto solo con i ricordi che gli divorano il cuore?
Tutte queste domande gli riempivano la testa e non lo aiutavano a ragionare lucidamente.Il pescatore, a differenza sua, appariva calmo e, con un gesto della mano, lo invitò a sedersi accanto a lui.
Con passo incerto, l'assassino si avvicinò e si sedette alla destra del pescatore; per un attimo si perse a guardare il galleggiante mosso dal vento.
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Gli occhi grigi del vecchio pescatore
General FictionUn omicidio. Un arresto, una pena e un ergastolo come conseguenze. Ecco cos'avrebbe dovuto affrontare Armand. Ma è riuscito a fuggire da tutto questo. Fuggendo ha incontrato qualcuno. La persona giusta al momento giusto. La persona giusta per rifl...