Psicologia

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Sono in secondo superiore di un istituto tecnico di ragioneria e spesso mi vengono dubbi sulla scuola scelta. Mi chiedo perché non ho preso un indirizzo psicologico perché sono tanti i momenti che riesco a captare piccole cose per riuscire a costruire la mente di una persona senza conoscerla. Questo lo faccio volontariamente senza però far capire nulla all'individuo esaminato. Ormai conosco piccoli e grandi segreti di tanta gente senza che loro sappiano nulla solo per il semplice gusto di esaminare. Io conosco i loro ma loro ovviamente non conoscono i miei. Nessuno o quasi conosce i miei o comunque non del tutto perché nonostante tanti ci provino, nessuno ci riesce a capirmi davvero e forse nessuno nota le mie piccolezze come io faccio con loro.
Io cerco di aiutare, di migliorare, di rendermi utile e di fare sempre tutto ciò che posso. Cerco sempre di essere disponibile ad ascoltare, essere sempre presente nel momento del bisogno e provo a stare accanto a più persone possibili. La verità è che lo faccio perché vorrei che qualcuno facesse la stessa cosa con me perché le uniche due persone che ci hanno provato e ci sono riuscite abbastanza, stanno abbandonando...
Non so nemmeno io come spiegarlo, ma non ho mai avuto una persona che mi vedesse triste e mi chiedesse cosa sta che non va e insistesse. Spesso trovo scuse o dico di non sapere cosa ho che non va perché è davvero così. Se qualcuno lo fa con me, io lo aiutò a capire. Se io lo dico a chiunque, la persona lascia perdere. Non si cimenta in cose troppo complicate solo per aiutare una povera scema che dice anche di non voler essere aiutata. Non ha senso secondo loro!
Invece è in quel momento che si vede che una persona ci tiene davvero a te, non solo quando gli serve ma anche quando serve a te.
Sono rare le persone che ricambiano i nostri gesti di affetto o di aiuto e bisogna sapersele tenere belle strette perché sono contese.
Poi ci sono persone che si mettono a disposizione per ascoltarti solo per poter fare gossip e in realtà non gliene fotte niente di te. Ne conosco un paio di mie amiche strette che, appena ti vedono un po giù, iniziano a farti un centinaio di domande. Non per sapere come stai, ma per poter poi spettegolare su di te e sui ragazzi che ti fai ogni giorno. Si legge la delusione nei loro occhi quando la risposta è "no" ad ogni loro domanda e dopo pochi minuti, la sua figura non è più nella tua visuale. Scomparso nel nulla come la tua felicità dopo aver aggiunto un paio di nuove cose alla lista dei motivi della tristezza: amici di merda e l'essere sfigati.
Sono due argomenti che aggiunti ad altri creano un bel fardello pesante da trasportare tutti i giorni.
Vorrei davvero che qualcuno si accorgesse di me e che non aspettasse che io gli dica "ascoltami per favore". Vorrei che mi chiedesse di raccontare la mia giornata compresi gli avvenimenti peggiori solo perché vuole provare a farmi sfogare e a farmi stare meglio...
Vorrei qualcuno che si impegnasse a capire come sto veramente perché gli interessa e vuole aiutarmi e non perché è costretto.

Non so se leggerà qualcuno che conosco, ma ho scritto in balia di una tempesta temporanea è molto probabilmente ho fatto riferimento a fatti non veri...

Un saluto, DreamTheFreedom

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