Capitolo 70

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Kyu mosse le palpebre. Qualcosa gli sfiorava la guancia. Qualcuno lo stava accarezzando, teneramente. Un dito caldo e sottile gli sfiorò l'angolo della bocca.

Aprì lentamente gli occhi. Due perle grigie lo fissavano con sorridente incredulità. "Casey sama!" bisbigliò, ancora frastornato. "State ... bene?" Le sue braccia continuavano a stringerla, anche se con meno intensità. Si rifiutò di sciogliere quell'abbraccio, anzi rimase esattamente com'era. Aveva aperto gli occhi e poteva ancora sentirla. "Ho temuto ... di perdervi!" le confessò lieve. "Se non vi avessi scaldata ..."

"Mi avete salvato la vita, Reiji san. Di nuovo!"

Quella frase fece destare il ronin, completamente. Che cosa si aspettava? Che aperto gli occhi, lei gli avrebbe gettato le braccia al collo, tempestandolo di baci come una tenera amante?

"Avete il braccio ferito ..."

"E sono stata appesa a un burrone!" lo incalzò lei allargando gli occhi, ripensando allo scampato pericolo. "Se non fosse stato per ..." sussultò con occhi tristi al ricordo improvviso di Smith che ...

"E' vivo!" rispose Kyu ai suoi pensieri. Lei lo fissò stupita.

"Yado lo ha trovato e condotto da oba san. Riceverà le cure necessarie." La sentì sospirare rasserenata e lui la guardò meglio. La sua pelle era divenuta rosea e le sue labbra erano ritornate vermiglie. Il suo corpo, rigido durante la notte, lo sentiva, adesso, caldo e rilassato. Si accorse che era rimasta voltata verso di lui e ... si stringeva al suo corpo. Percepiva il calore salire dai loro petti. Il suo cuore cominciò a battere e il desiderio iniziò a fluirgli dentro, concedendogli un'emozione intensa, difficile da sottrarsi. Se solo fossero rimasti così per tanto tempo ancora ...

I bracieri erano quasi spenti e una debole luce gettava ombre indistinte, danzando sui loro profili così vicini che le loro labbra quasi si sfioravano.

Si era destata sentendosi stretta al petto di quell'uomo che l'aveva protetta per tutta la notte. Ricordò la paura e il freddo intenso che aveva provato e anche ... che qualcuno l'aveva trovata. Lui l'aveva trovata. Il suo cuore, al risveglio, aveva traboccato di felicità. La teneva stretta a sé, infondendole il suo calore. Un calore che le torturò le membra, infuocandola fin dentro l'anima.

Azzardò il gesto lento di far scivolare via la mano dal suo volto ma lui la trattenne, tenendola stretta al suo viso. La sentì fremere. I suoi occhi verdi si immersero in quelli di lei, trasparenti e cristallini e le sue labbra si schiusero, avvicinandosi e desiderando di far prendere forma a quel morbido bacio tanto voluto ...

Uno scalpiccio di zoccoli fuori nel viale lo ravvide, però, turbandolo. Sciolse l'abbraccio con dolore e Casey chinò lo sguardo deluso.

"Owen san è arrivato!"

Lei si sollevò sulla schiena, mentre Kyu già in piedi apriva la porta scorrevole, lasciando che la luce del giorno filtrasse debole a illuminare la stanza. Il vento era cessato e la pioggia era sparita, fuorché le nuvole che dense continuavano a coprire il cielo.

Casey sbirciò il giovane con occhi fulgidi nel momento in cui egli si allacciava l'haori, lasciando scomparire al suo interno quel petto vigoroso e abbronzato che l'aveva scaldata per tutta la notte ...

Jonathan sembrava un ciclone, mentre percorreva il lungo corridoio seguito da Nia. Com'era giunto, la ragazza lo aveva messo al corrente del ritrovamento di Casey.

Uscita anche lei dal tatami, si strinse nella pesante vestaglia. Jonathan si arrestò all'entrata della sua camera e come lo vide lei si mosse, quasi inciampando. Sentiva le gambe un po' malferme e Owen si precipitò a sorreggerla, da dove ne seguì un lungo e tenero abbraccio.

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