Passò un altro anno di instancabile routine... Come aveva predetto la sacerdotessa dagli occhi dorati (chiamasi Astra), non fu un inverno facile per il regno: molte famiglie morirono di fame e alcune non avevano abbastanza legno per riscaldarsi nonostante la Regina donasse provviste ai più bisognosi. Alla fine morirono più persone di quanto non ne avessi salvate e la colpa di tutta questa vicenda la sentivo pesare su di me.
Per fortuna l'inverno passò in fretta e venne la primavera insieme al mio compleanno. Hai perso il conto? È l'ora dei miei 18 anni!
Come ogni anno, mi arrivavano molti regali dai miei genitori: formaggi, salsicce e salami insieme a qualche indumento che la mamma si era impegnata a cucire a mano. Questa volta però non arrivarono solo i loro regali, inaspettatamente Davios si presentò davanti alla mia stanza con una scatola.
"Ovviamente non è da parte mia, ma dalla Regina. Voleva che lo avessi oggi anche se lei è in viaggio per Sivion."
Lo presi senza indugiare, probabilmente Davios era emozionato quanto me ma si stava trattenendo.
Lo aprii davanti a lui e svelai una trama di seta morbida e bianca, con tocchi di chiffon semi trasparente e leggero.
"Eh... Uno spreco su di te" disse lui per stizzirmi, senza ascoltarlo corsi in camera a provare quello che era decisamente un abito, chiudendo la porta in faccia al cavaliere.Era semplicemente magnifico, un abito di fattura sopraffina: era dotato di un corsetto di seta, sorretto da ferretti in osso di balena che cingeva tutto il busto, l'abito si allungava fin oltre i piedi, creando un dolce strascico di seta. Aveva uno spacco sulla gamba sinistra che non rivelava troppo ma anzi donava eleganza, mentre le maniche erano leggere e trasparenti.
Insieme al vestito c'era anche una lettera:
"Una Sacerdotessa che si rispetti deve avere anche una forma che si adegui ad essa. E la tua forma è come questo vestito: elegante e puro.Arsia"
Ma adesso un dubbio mi assaliva, forse Davios aveva ragione e questo abito era decisamente troppo per me. Insomma, passare da vesti ecclesiastiche a... Questo?
Certo mi stava d'incanto, forse era stato creato addirittura su misura. Smisi di indugiare e aprii la porta della stanza.Le guardie rimasero di stucco, dandomi sguardi meravigliati e facendomi arrossire.
"Si beh, forse per qualche occasione importante..."
Davios non diceva niente, se ne stava immobile con le braccia incrociate. A volte prendeva fiato per dire qualcosa ma poi rimaneva in silenzio, forse non aveva niente di negativo da dire.
"Beh non sarebbe male vederti sempre così, sei una gioia per gli occhi"
Disse una guardia sghignazzando, non sapevo se era un commento da pervertito o un commento carino, ma in qualche modo mi rassicurò.Qualche giorno passò e commissionai qualche altro vestito simile, così che la Regina potesse vantarsi di avere una sacerdotessa elegante e fine al suo fianco.
Le guardie smisero di schernirmi (tranne Davios, lui non cambiò affatto), ma al contrario le sacerdotesse minori mi guardavano ancora peggio di prima:
"In chiesa ti vesti come a un ballo? Guarda che devi lavorare"
"Certo che a mettersi in mostra è sempre la prima"
"Immagino che comodità meditare conciata così"
Incredibile quanto un ammasso di stoffa possa cambiare la reputazione di una persona, ma almeno mi dimostrò quali fossero le persone sincere al mio fianco e per quanto lo possa odiare, Davios era una di quelle persone.Grazie a questa apparenza mi cacciai anche nei guai, ma raccontiamo la storia dall'inizio:
Nel corridoio era normale che si sentisse qualche chiacchierara tra le guardie, ma nel periodo del mio cambiamento la cosa iniziò ad insospettirmi, perché ogni qual volta cercassi di udire le loro conversazioni, s'interrompevano. Le chiacchiere si svolgevano tra una giovane guardia e un altro cavaliere, a volte si intrometteva anche Davios quando aveva i suoi turni serali e dovevano darsi il cambio.
"Di cosa parlare?" Chiesi ormai stufa di tentare di carpire le loro conversazioni.
"Ah no, della Regina... Per domani"
"Si. Domani c'è... Lo sai cosa c'è no?"
"Ah non devi preoccuparti comunque, noi abbiamo tutto sotto controllo"
Ovviamente si scambiavano occhiate piene di panico, quindi guardai Davios con sguardo interrogatorio.
"Ah, no! Questa volta non faccio la spia, mi spiace."
Una delle due guardie sembrava aver fatto un sospiro di sollievo, forse si aspettava di essere tradito da Davios.
"Comunque io mi chiamo Renald, sono una guardia temporanea della Scorta Reale. Questo vuol dire anche che ho i miei occhi su di te." e fece un occhiolino, gesto che mi disgustò abbastanza. L'altra guardia sembrava stizzita dal comportamento del compagno e lo fulminò con lo sguardo.
"Ahem. Arnie al tuo servizio, io sono solo una semplice guardia" e sorrise dolcemente.
"Ma... Avrei una richiesta..." Continuò timidamente mentre si grattava la nuca.
"Oh Lyra, che imbarazzo" disse freddamente Davios e si alzò dalla cassapanca per fare due passi nel corridoio e non assistere alla "scena patetica" della guardia.
"Dai, non lo demoralizzare" rise Renald, allungando un braccio sulle spalle di Davios e dicendogli qualcosa sottovoce sempre sghignazzando e scuotendolo mentre si allontanavano.
Ora eravamo solo io e Arnie.
"Emh... Certo, chiedi pure" in realtà ero abbastanza confusa, non capivo se volesse qualche pozione, una sessione di cura o qualcosa del genere. Si, ero abbastanza ingenua al tempo.
"Sai sei proprio carina, questo lo penso da sempre... Tiandrebbediuscirequalchevolta?" Sembrava che avesse detto l'ultima frase tutto d'un fiato, io invece ero sconvolta.
"Eh? Con me? Sei sicuro?"
Intorno non c'erano altre persone quindi immaginavo non si fosse trattato di uno sbaglio. La guardia aveva smesso di respirare in attesa di una mia risposta.
"Ah! Si, certo, ma adesso respira!"
Arnie buttò tutta l'aria trattenuta d'un botto e sottovoce esultò.
"Allora che ne dici se ci vediamo domani al tramonto alla locanda di Mezzanotte?"
Continuò tutto sorridente.
"Oh un appuntamento" pensavo "wow quindi anche io ho qualche speranza!"
Probabilmente ero tutta sorridente e sulle nuvole mentre gli facevo cenno di sì con la testa.
"Ah bene! Ti ringrazio Nephine, non vedo l'ora che sia domani"Mi ritirai nella mia stanza poco dopo, a passi di valzer cercavo i vestiti migliori ed esplorai il mio quasi vuoto portagioie, forse speravo che magicamente qualcosa di nuovo apparisse se avessi cercato abbastanza.
"Aspetta. Posso farlo?" Mi bloccai di botto con un'espressione cupa.
"Cioè sono la sacerdotessa, non dovrei rimanere... boh, pura? Ah fa niente! Le sacerdotesse si sposavano e tramandavano i poteri alle proprie figlie e poi non è che mi sposo, insomma, non faremo niente!" e mi tornò il sorriso.Passò la faticosa giornata di meditazione e subito dopo aver fatto un balzo in stanza per aggiustarmi, corsi subito sulle scale, ma il demonio apparve. Appena girato l'angolo mi prese il braccio e con voce cupa iniziò a parlare:
"Wow svolazzi come una farfallina. Non ti preoccupa proprio niente?"
In quel momento stavo per cadere per il brusco gesto.
"Ahhhh sei sempre in mezzo Davios"
Lo sgridai, se fossi caduta dalle scale poi in che condizioni mi sarei presentata all'appuntamento?
"Cosa dovrebbe preoccuparmi? Io mi sposerò e tu no, sarai un povero zitello" e gli feci la linguaccia, ma non sembrava stare allo scherzo e mi diede un'espressione truce.
"Non ha una buona fama" disse.
"Neanche io."
"Sai cosa dice su di te?" Insistette.
"Beh non mi preoccupa dato che sei il primo a parlare male di me" Davios sembrava condividere il mio punto di vista. Mi lasciò il braccio e si smosse dal muro su cui era poggiato.
"Chiariamo che non me ne frega niente su che fine fai, né oggi né mai. Ma se la regina torna e non ti trova saranno problemi anche miei. Quindi fatti fare quello che vuoi, ma vedi di non far uscire niente da quella tua bocca se ti succede qualcosa e cerca di tornare viva, le condizioni in cui ti troverai non mi interessano. Chiaro?"
Il suo discorso aveva un tono macabro, ma ribadivano un concetto che conoscevo bene: non gli importava niente al di fuori della regina o di se stesso.
"Wow parli come se mi volesse uccidere. Ma sei mai stato ad un appuntamento?" gli risposi per sbeffeggiarlo di nuovo.
"Semplicemente conosco Arnie."
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La somma Sacerdotessa
FantasyIl diario di una Somma Sacerdotessa in un regno cremisi copertina: https://www.instagram.com/p/CbFZKD9rePn/