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«Tu hai fatto cosa?» La rabbia prese il sopravvento, impedendo a Sanem di ragionare lucidamente. Se prima era furiosa con lei per aver varcato un confine che non avrebbe mai dovuto sfiorare nemmeno con un dito, ora lo era altrettanto, per via di sua sorella. Si avvicinò con cautela a Banu, che in lacrime aveva puntato gli occhi sulla ragazza difronte a lei, che aveva perso la memoria.

«Sanem io so che mi riterrai colpevole»

«E vuoi aggiungere altro a questa tua frase o ti basta prima di ricevere un paio di schiaffi che ricorderai?»

«Sanem le ho salvato la vita»

«Gliela stavi per togliere» gridò.

Ognuno dei presenti ascoltò quelle parole e guardò le due ragazze l'una difronte all'altra, come se fossero un pericolo. Non avrebbero mai dovuto avvicinarsi così tanto, la paura che potessero andare oltre era aumentata, così com'era aumentata la vicinanza di Can. Aveva fatto qualche passo in avanti, avvicinandosi a Sanem, e le aveva posato un braccio sulla spalla.

Mevkibe e Nihat invece, erano sconvolti ma al tempo stesso ammiravano sua figlia che aveva preso coraggio nell'affrontare quella persona. Non avevano idea di chi fosse, ma allo stesso tempo consapevoli che aveva investito Leyla, erano arrabbiati, forse troppo.

«Non avrei mai voluto farlo»

«Sanem...» si intromise Can.

«Che c'è? Vuoi difenderla adesso?»

«Ma no, semplicemente voglio dirti di rimanere calma e di provare ad ascoltarla. Ricordiamoci che le ha salvato la vita, fosse stata un'altra l'avrebbe lasciata lì, agonizzante e priva di vita»

«Queste tue parole non hanno senso»

«Ah no?»

«No Can! L'ha investita per l'amor del cielo»

«Ma non l'ha fatto di proposito e, ripeto, se al suo posto ci fosse stata un'altra, sarebbe scappata via e nemmeno avrebbe osato a presentarsi qui»

«Sanem credo che Can abbia ragione» si intromise Emre. Sanem aprì le labbra, facendo sentire a tutti il suono della sua risata nervosa, mista alle lacrime.

«Ma che vi prende? Riprendetevi accidenti» urlò ancora, per poi uscire dall'ospedale, seguita dai suoi genitori che fecero l'occhiolino a Can ed Emre. Banu con ansia nel petto e il pianto che non voleva smettere di esserci, si sedette alla sedia, mentre Emre si sistemò sulle ginocchia davanti a lei e Can rimase a guardare i due, in piedi.

«Dicci cos'è successo» Emre fece fatica a rimanere calmo, ma avrebbe dovuto farlo.

«Io non so esattamente come, ma me la sono trovata davanti. Ho cercato di frenare ma non ci sono riuscita, o meglio, non ho fatto in tempo. Sono scesa dall'auto spaventata e mi sono accorta che era Leyla. Era pallida e perdeva sangue, e mentre chiedevo a ad alcune persone di chiamare l'ambulanza, io le praticavo il massaggio cardiaco. Leyla aveva aperto gli occhi ma era incosciente, io le parlavo nel frattempo che arrivava l'ambulanza»

«Perchè non sei venuta con l'ambulanza se era nel tuo interesse sapere come stesse?» fece la domanda Can.

«Perchè volevo svagare. Sono scoppiata a piangere dopo aver visto l'ambulanza partire, e dopo essermi sfogata sono venuta qui. Capisco la rabbia di Sanem sapete? Le ho quasi tolto sua sorella e mi presento suo come se niente fosse»

Emre non rispose, semplicemente si sollevò passandosi una mano fra i capelli biondi. Camminò avanti e indietro, mentre Can prese respiri profondi. Decise poi di raggiungere Sanem per spiegarle l'intera versione, e lasciando Banu da sola con Emre, si diresse all'esterno dell'ospedale, dove oltre a Mevkibe, Nihat e Sanem, incontrò Cey Cey e Deren, che immediatamente andarono ad abbracciarlo.

Cᴇʀᴄᴀᴍɪ, Tʀᴏᴠᴀᴍɪ Dᴇɴᴛʀᴏ ᴅɪ Tᴇ. Pᴜᴏɪ Fᴀʀʟᴏ. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora