8 - 疲れ果てた

192 14 2
                                    

SHOTA'S POV

mi alzai dal letto con tutta la calma del mondo fin quando la sveglia mi segnò che era tardi.

feci una di quelle corse che non avrei neanche immaginato.

dopo essere sceso dall'auto di keeho entrai, come sempre, a scuola, mi sedetti al banco,
da solo.

desideravo tanto parlare con qualcuno dei miei problemi o anche delle piccole cose, è da tanto che non parlavo con qualcuno, nessuno si è mai accorto o per lo meno preoccupato, solo a ricordarmelo, ci rimasi molto male, soprattutto per i miei compagni di classe che facevano battutine sul mio aspetto

loro dicevano che era per giocare, ma non era divertente.

finite le lezioni salì in macchina e arrivammo a casa, io e keeho, ovviamente senza rivolgerci la parola per tutto il viaggio

ad essere onesti mi ero stancato di vivere sempre la stessa cosa ogni giorno, non mi sentivo libero
infatti ora sono seduto su una sedia in camera mia, con gli occhiali per guardare il computer, a fare i compiti

trascorsi un pomeriggio molto tranquillo, anche se mi scocciavo di fare le stesse cose, devo dire che l'unica cosa di cui non mi lamenterei mai, è il silenzio in quella casa.

arrivò l'ora di cena, significa che dovevamo cenare con i 'nostri genitori', era l'occasione perfetta per chiedere una cosa a mio padre

eravamo tutti e quattro seduti allo stesso tavolo con dei pasti caldi.

<papà, dopo possiamo parlare?>

<di cosa shota?> chiese mio padre, ormai la sua 'mogliettina' sapeva tutto, passavano tutto il giorno insieme quindi avere una conversazione davanti alla famiglia Yoon non sarebbe stato un problema.

<non lo so, sento che ne ho bisogno> dissi.

<comunque no, che sono queste cretinate? se non è importante non ne vale la pena>

<ma papà!> protestai, perchè faceva così..

<shota siamo a tavola, pefarvore ricomponiti>

<ma non ci provi nemmeno ad ascoltarmi!>

<perchè dovrei? stai bene>

ormai avevo l'attenzione di tutti e tre addosso.
ed ecco qui che il mio viso si riempì di lacrime.

<no che non sto bene!> contrastai alzandomi e correndo in camera, ero infuriato

l'unica cosa che potevo fare per sfogarmi era rannicchiarmi tra il muro e il letto seduto sul pavimento freddo, con la testa nascosta fra le ginocchia, con il viso bagnato di lacrime amare.
lo odiavo.

KEEHO'S POV

<ma che gli prende?> continuò il padre.

<beh forse voleva solo parlare con il suo papà e sfogarsi, penso che ci andrò a parlare io a questo punto, non va bene lasciarlo da solo in questo modo> risposi, shota era così carino e innocente non sopportavo vederlo correre in camera con le lacrime.

bussai con cautela alla sua porta.

<vai via> si sentì piagnucolare

<..sono keeho> dissi appoggiando le mani alla porta

<ancora peggio, vai via>

anche se voleva che andassi via invasi la sua privacy.

lui
piangeva
sul pavimento
con la testa poggiata dove capitava

giuro che il mio cuore si è frantumato in miliardi di pezzettini e poi è caduto facendo un tonfo

non ci pensai due volte a correre da lui e abbracciarlo.

<shota sono qui, parla con me ti prego>

si girò con le lacrime ed un espressione in viso alquanto delusa

in quel momento eravamo seduti per terra appoggiati con la schiena sul bordo del letto

avvolgevo shota con le mie braccia mentre lui si appoggiò alla mia spalla

piangeva e non riusciva a smettere.

<non lo so keeho, non so più che fare, si prendono gioco di me a scuola e in più faccio sempre le stesse cose dalla mattina alla sera quando dovrei stare alle feste, bevendo e divertendomi come fanno tutti i ragazzi della mia età, sono distrutto> non c'è la faceva più, poverino.

<va tutto bene shota, ci sono io, la risposta è ovvia comunque, usciamo insieme, hai bisogno di distrarti>

life changing ; keesoulDove le storie prendono vita. Scoprilo ora