Aprì gli occhi e poi li richiuse, il buio era così fitto che, nonostante i sensi sviluppati del lupo, non riusciva a mettere a fuoco che pochi insignificanti particolari.
Tastò con una mano il pavimento su cui era sdraiato: era di pietra, freddo e umido, così come le pareti anguste e ruvide.
Un fetore intenso gli feriva le narici, l'odore di muffa suppurava nei polmoni, come un'infezione tossica, e il respiro diveniva sempre più corto per la poca aria irrespirabile che gli infiammava la gola.
Non riusciva a capire dove potesse trovarsi: in una cella, nella segreta di un castello medievale, nell'antro di una caverna o anche in una scatola ermeticamente chiusa. Né sapeva da quanto vi fosse rinchiuso, sfiorò con il palmo della mano il mento e le guance e sentì che erano ispide di una barba non troppo lunga, segno che fossero passati almeno un paio di giorni.
Deglutì a fatica un grumo di saliva e terra, ma quando il groppo attraversò la trachea, un dolore lancinante gli scosse il petto.
Un colpo di tosse violentissimo gli fece sputare sangue, come se una ferita aperta gli avesse squarciato gli organi interni.
Tossì e sputò ancora, fino a che il dolore divenne bruciore, una fiamma lenta e costante che lo costrinse a rannicchiarsi portando le ginocchia al petto, come un bimbo nel grembo della madre.
Aprì di nuovo gli occhi impastati di lacrime, e cercò di mettere ordine nel groviglio del suo cervello.
Cercò di ricordare, immagini fumose e disordinate gli invasero la mente, fino a che, per lo sforzo, le tempie cominciarono a pulsare, con lo stesso ritmo forsennato del cuore.
Improvvisamente tutto si spense, anche la sua mente.
Persino il dolore.
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Bentrovate, a voi che già mi conoscete, e benvenute, a chi mi legge per la prima volta.
Questo è il seguito di Love and Darkness
la mia storia su Jacob e Renesmee.
(chi non l'ha ancora letta, corra a farlo!)
Spero che l'inizio sia accattivante tanto da farvi continuare a leggere ...
Vi aspetto tutte al prossimo capitolo!
Un bacio.