Tutto iniziò una mattina d'inverno...quella mattina non si prospettava come le altre,aveva qualcosa di particolare,di diverso,come se l'aria avesse cambiato densità e la terra avesse smesso di girare allo stesso modo. Luca era talmente intelligente che se ne accorse subito..s'alzò di colpo dal letto,come se fosse stato catapultato fuori da qualcuno o qualcosa...era strano e glielo si leggeva in faccia. Si preparò di corsa buttando a terra diverse cose che fecero svegliare la mamma di soprassalto...inveì contro il ragazzo spaventata a morte e gli disse:"ti sembra questo il modo di comportarsi alle 6 del mattino?",luca rimase un attimo in silenzio,la madre lo guardò,gli diede un bacio e lo invitò a fare colazione con lei,Luca la guardò e le disse molto dolcemente,come era lui d'altronde: "mamma scusa ma questa mattina vado di corsa,ho troppe cose da fare,ci vediamo dopo,ti voglio bene" l'abbracciò e uscì di casa. Chiuso il portone si diresse verso la fermata del bus, il 560,quello dove tutte le mattine si trovava Jane,quella bellissima ragazza dai capelli color vita. Lui amava i suoi capelli,erano di un rosso acceso,non aveva mai visto niente di più bello,niente di più rassicurante, di più dolce,per non parlare dei suoi occhi..un azzurro color mare con all'interno qualche scaglia verde,aveva uno sguardo così intenso che bastava guardarli per rimaner pietrificati. Non era una ragazza come le altre,amava altro,viveva di altro, odiava quelle quattro gallinelle della sua classe che pensavano solo a fare le stupide vantandosi dei loro soldi,non che fossero poi così ricche. Si vestiva sempre diversamente,amava la moda ma odiava gli eccessi,era così tremendamente timida ed educata e lui la amava per questo,ma amava anche i suoi difetti,quell'essere un po' sbadata e pasticciona,amava le sue guance rosse e piene di lentiggini,le sue mani così splendidamente curate; ma lui non era così,era completamente diverso,era uno di quei ragazzi estroversi,amava parlare con tutti e divertirsi con i suoi amici,odiava la solitudine e quell'essere malinconici,cosa che aveva imparato ad apprezzare frequentando Jane.
Salì sull'autobus,era così affollato che non gli permetteva di vederla,così si mise a spingere le persone per passare,non curante delle varie proteste ed insulti. Lei era seduta in fondo,anch'essa aveva un aria malinconica,forse era causata dal compito di latino con la 'Mancestri'..uhh altro che professoressa,lei era una bestia. Scriveva sul suo solito quaderno,che pian piano,giorno dopo giorno veniva sempre più imbrattato dall'inchiostro della sua penna preferita,quella che gli regalò Luca.Erano così innamorati l'uno dell'altra,lo sapevano ma se lo negavano,il loro amore si percepiva a kilometri di distanza,i loro sguardi,le loro carezze,erano completi insieme.L'innamorato le si avvicinò guardandola dolcemente e accarezzando quei suoi morbidi capelli rossi,si sedette accanto a lei e le disse : "hey bella,studiato latino?" lei si tolse una ciocca di capelli che le copriva il viso,chiuse il quadernino e rispose : "ciao Luca,io si,ma lasciamo perdere questo discorso,volevo parlarti di un'altra cosa,molto più importante dell'aver studiato per uno stupido compito in classe" luca la guardò terrificato,cosa gli avrebbe dovuto dire? non capiva; il battito aumentò,si sentì svenire,ma non poteva mostrarlo,non doveva,era troppo orgoglioso. Mise una mano nei capelli,strizzò gli occhi ripetutamente come se volesse trattenere le lacrime,s'alzò in piedi e le chiese : " dimmi...cosa c'è?" lei lo guardò..un attimo di silenzio,poi si aprirono le porte del bus,dovevano scendere,si fecero spazio tra le persone e scesero,Luca si guardò intorno..ma lei non c'era. 'Dov'era finita?'si domandava ripetutamente. Attese qualche minuto ma di Jane non c'era traccia,allora iniziò il cammino verso scuola,quei 500 metri sembravano kilometri ,quei 10 minuti sembravano ore,l'angoscia saliva e la felicità spariva.
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Quel rosso color vita
Romance'Non tutto ciò che conosciamo è reale..forse non lo siamo nemmeno noi...'