Izuku Midoriya × (Fem!) Reader

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♤LEMON♤

Era novembre inoltrato e I ragazzi erano belli avvolti nei loro cappotti. Erano appena usciti dai dormitori quando decisero assieme di andare ad un cafè poco lontano da lì. Uraraka e Deku, Katsuki e T/N si sedettero all'interno di quel posto molto accogliente, in tavoli separati. Ochaco in tutti modi aveva cercato di incoraggiare Deku a dichiararsi, e quel giorno era riuscita a convincerlo che avrebbe potuto farcela. T/N, che avrebbe voluto farlo da una vita, ma da sola non aveva il coraggio, decise di trascinare con sè il povero Katsuki.
《Mi spieghi che cazzo dovrei fare?》
《Suvvia Baku-kun, voglio solo un consiglio... nonostante tu con le ragazze non vada molto bene》
《Ma che cazzo dici?! Io con le ragazze vado benissimo! È solo che non voglio relazioni stabili... comunque se vuoi un consiglio per ragazze dovresti chiedere a occhi di procione, non a me》
T/N sospirò.
《Baku-kun, stiamo parlando di Izuku e tu sei quello che lo conosce da più tempo!》

D'altro canto, a Deku non sembrava andare meglio. Di fatto, passò tutta la mattinata in iperventilazione. Non riusciva a trovare in sé il coraggio per dichiararsi, anche se sapeva che per lei avrebbe fatto qualsiasi cosa.

Quando arrivarono in classe, il professor aizawa li fece subito cambiare per la prova pratica. Sarebbe stato un mese duro, fatto principalmente di pratica e fatica, ma a loro non sembrava pesare più di tanto.
La prova era appena iniziata, quando scattò l'allarme di emergenza.

《ATTENZIONE, NON È UN ESERCITAZIONE, RIPETO, NON È UN ESERCITAZIONE!- Annunciò una voce metallica dagli altoparlanti-TUTTI I PROFESSORI SI RECHINO NELLA HALL DELL'ISTITUTO, SIAMO ATTACCATI!
TUTTI GLI STUDENTI NON FACENTI PARTE DEL CORSO PER EROI, SONO PREGATI DI RESTARE NELLE LORO CLASSI!》

Il professore corse verso la porta intimando ai ragazzi di restare tutti insieme e di difendersi in caso di attacco. Passarono un paio di minuti prima che dal corridoio iniziassero a sentirsi i versi dei Nomu e delle voci familiari ai ragazzi. Todoroki creò un muro di ghiaccio all'entrata per poi avvisare i suoi compagni dell'imminente arrivo dei villain. Yao-Momo iniziò a produrre dei walkie-talkie a lungo raggio, poi si nascosero nel Ground Zero. I villain, ormai erano entrati nel campo di addestramento, iniziarono a disperdersi, in cerca dei ragazzi. Deku, T/N, Denki, Uraraka e Jirō erano insieme. Il piano sviluppato dal primo, fu molto ingegnoso: T/N avrebbe alzato una corte di nebbia così da permettere a Uraraka di alzarsi in volo e avere una panoramica senza farsi vedere. Jirō avrebbe cercato di captare i nemici per capire la loro posizione precisa, in caso di attacco diretto, Denki avrebbe stordito i nemici con una scarica elettrica e Deku li avrebbe messi KO con il suo quirk. Funzionò però solo fino a metà, poiché i nuovi Nomu risultarono molto più resistenti rispetto a quelli dell'attacco alla USJ, e riuscirono a resistere anche alla scarica più alta di Kaminari.

All'avanzare delle forze nemiche i ragazzi presero a scappare, ma prima che se ne potesse accorgere, T/N venne afferrata per un braccio e bloccata da Dabi. Un urlo agghiacciante, lanciato dalla ragazza, risuonò per tutto il Ground Zero. All'istante, Midoriya si girò, per vedere la ragazza minacciata da una fiamma blu elettrico. Una scintilla scattò negli occhi del giovane.

«La vostra amica sarà un perfetto ostaggio da portare al cospetto di Shigaraki Tomura. Dì addio ai tuoi amici, prima che sia tardi... potresti non rivederli mai più»
Corse così veloce, attivando il suo quirk, da non essere quasi visto dal villain. Si lanciò su di lui, sferrandogli un poderoso destro in faccia, facendogli mollare la presa sulla compagna. Con il suo smash si rese sicuro di averlo messo al tappeto giusto per il tempo di scappare dalla struttura. Prese poi la mano di T/N e insieme corsero fuori.

Quando tutto fu finito, gli allenamenti continuarono fino alle 17, e i ragazzi restarono ad allenarsi fino a tardi.
Quella sera rimasero solo loro due nei campi al chiuso della Yuuei. Gli spogliatoi erano uniti dalla saletta degli armadietti, che era ampia e spaziosa, con delle piccole panche al centro per appoggiarsi. Izuku per primo aprì il suo armadietto per prendere le sue cose. Si diresse presto verso la sua cabina per cambiarsi. Quando uscì sentì la voce della sua amica chiamarlo.
«Izu-kun, posso chiederti un favore?»
«Certo, fai pure»
La ragazza, uscì dalla sua cabina vendita di tutto tranne che della maglia: a coprire il suo seno c'era solo il suo reggiseno a coppa, che aveva appena allacciato. Era leggermente rossa in volto e il suo sguardo era basso.
«scusa se ti disturbo, ma purtroppo la mia maglia si è strappata siccome la tenevo sotto alla tenuta da eroe e ora non ho nulla da mettere sotto la divisa... ne hai una da prestarmi?»
A quel punto, il ragazzo, anche lui leggermente rosso, si sfilò la sua maglia bianca e la porse alla ragazza, restando a petto nudo. Si incantarono per alcuni istanti ad ammirarsi a vicenda, poi T/N riprese parola.
«e tu?»
Una voce leggermente più profonda uscì dalla bocca del ragazzo.
«Il mio cappotto è pesante, non preoccuparti, starò bene»
I due si avvicinarono poco a poco l'uno all'altra, fino a lasciarsi un dolce bacio sulle labbra.

Poi tornarono ai loro armadietti per infilarsi la divisa scolastica e il cappotto.
Fecero tutta la strada fino ai dormitori mano nella mano, per separarsi una volta rientrati.
T/N non ebbe nemmeno il tempo di togliere sciarpa e cappello, che le ragazze la circondarono subito sommergendola di domande sul fatto avvenuto durante gli allenamenti. Deku, invece, venne avvicinato da Kiri e Denki, che si complimentarono con lui per aver salvato una ragazza come un vero eroe virile. Dopo aver dato tutte le spiegazioni e aver mangiato, le ragazze si diedero appuntamento alle 21:30 nel dormitorio di Ashido per un Pigiama-Party. Mancava un ora abbondante, quindi T/N decise di riportare la sua maglia al ragazzo che gliela aveva prestata.

Si diresse verso la sua stanza e bussò alla porta. Le aprì e la fece entrare.
«I-Izu-kun, questa è tua...»
Non fece però in tempo a finire la frase, perché il giovane eroe la strinse a sè, riunendo le loro labbra, questa volta in un bacio più passionale. La stanza era illuminata solo dalla luce soffusa dell'abat-jour sul comodino del ragazzo lentigginato. Lui, con addosso solo dei pantaloni della tuta grigi, si staccò per prendere fiato per alcuni secondi. Lei indossava una veste tipo baby-doll bianco con ricami neri, le sue mani piccole e delicate, leggermente fredde, posavano sul petto scoperto e scolpito di Deku. Si sedette sul letto, lasciando che la ragazza si mettesse su di lui a cavalcioni. Il bacio continuò per poi spostarsi più giù, sul décolleté della ragazza. Non ci lasciò alcun segno però (almeno, così voleva), per paura di metterla nei guai se venisse scoperta. Lo stesso fece lei, limitandosi a coprire di baci il collo del suo amato. Decisero di limitarsi a quello, almeno fino alla pausa invernale da scuola, dove, forse, si sarebbero potuti vedere fuori da scuola.

Si stesero fianco a fianco e T/N fece una domanda cruciale.
«Quindi il sentimento è reciproco?»
«Direi di sì. Quindi noi ora siamo...»
«Fidanzati, Izu-chan!»
Si sorrisero a vicenda, poi la ragazza si alzò, si ricompose per quello che potè e si avviò alla porta, non prima di aver salutato il suo fidanzato.
Quando Mina la accolse nella sua stanza non poté fare a meno che domandare mille cose a T/N, seguita da Jirou e Asui.
«Chi è il fortunato?»
«aspetta, come fai a saperlo?»
«guardati allo specchio, Kero!»
Arrossì di colpo nel vedere una zona leggermente rossa, poco sopra il suo seno. Sembrava quasi una puntura di zanzara.
«Non preoccuparti sorella, entro domani non ci sarà più nulla»
«piuttosto -chiese Ochaco- Chi te lo ha fatto?»
«D-Deku-kun»
«COOOSSAAA?!»
Mentre l'urlo di gioia delle ragazze riempiva il dormitorio, anche Deku, trovatosi in camera di Kirincon gli altri, riceveva le sue pacche sulla spalla, sorridente. Finalmente, il coraggio fu la virtù che gli permise di dichiararsi senza le parole e di salvare dai villain, l'unica persona per cui ne sarebbe valsa la pena. Un giorno le dirà del suo segreto, del one for all, di all might, ma per il momento, gli bastava lei e la sua felicità.

Fine.

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