Non so per quale strano motivo ma non ero agitata all'idea che quello doveva essere il mio primo giorno di lavoro effettivo.
Ormai consideravo Jay un perfetto idiota, che non era in grado di affrontare una carriera del genere così giovane.Quella mattina mi alzai in ritardo, la sveglia non aveva suonato e entro 10 minuti dovevo essere pronta per incamminarmi verso il palazzo dell'azienda.
Mio padre mi aveva lasciato un bigliettino sul frigo per dirmi che era andato al lavoro prima perché doveva risolvere alcuni problemi con i direttori del marketing.
Prendo i primi vestiti che trovo nel mio armadio: un maglioncino color beige, dei jeans a zampa è un giubbotto in pelle.
Non faccio nemmeno in tempo a fare colazione, così decido che nella pausa pranzo sarei andata al bar che sta sotto casa mia per prendere ancora quel buonissimo cappuccino; visto che l'ufficio dista solo 5 minuti.Entro svelta dalla porta principale e mi dirigo verso quello che doveva essere l'ufficio di Jay, al terzo piano.
L'ascensore era occupato, così decido di farmi sei rampe di scale.
Mezza morta arrivo davanti alla sua porta e non faccio nemmeno in tempo ad afferrare la maniglia che la porta si spalanca ed esce Jay.
'Finalmente sei arrivata' mi dice 'ti devo parlare di alcune questioni prima'
Era così serio mentre lo diceva; forse dopo il mio atteggiamento di ieri mattina ha deciso di non volermi più come segretaria, ho paura che pensi che non sono all'altezza è questo mi provoca una fitta allo stomaco.
Mi guarda, non dice altro.
Entro nel suo ufficio: il design è curato, i colori sono neutri e la scrivania è ordinata.
Mi siedo davanti a lui con ancora lo sguardo fisso sui miei occhi.
'Allora' inizia serio 'volevo solo comunicarti che se tu vorrai rimanere in questa azienda e lavorarci come dipendente, dovrai avere rispetto di me che sono il tuo capo'
Non dico nulla, lo lascio continuare.
'Il tuo atteggiamento di ieri mattina l'ho appena tollerato, devo ammettere che non mi ha fatto molto piacere il tono con cui mi hai detto quelle parole; noi non siamo amici, io sono il tuo capo e tu sei la mia segretaria, chiaro?'
Come mai era diventato così duro? Al bar sembrava scherzasse anche lui con me, che cosa era andato storto dopo?
Erano troppe le domande che mi giravano per la testa in quel momento; l'unica cosa che sapevo per certi però era che dovevo dare tutta me stessa per ottenere delle promozioni e contare davvero per quello che faccio, fare le cose in grande insomma.
Mi schiarisco la gola per parlare e dico: 'si tutto chiaro, signore'
'Ah e voglio che da ora in poi tu mi chiami signor Collins, grazie'
Si alza, aveva capito che mi aveva messo tremendamente a disagio e lo maledissi per questo.
Mi aprì di nuovo la porta e io mi avviai a passo svelto nella stanza di fianco, il mio ufficio.
Appena entrai vidi che era ancora spoglio, c'era solo una scrivania al centro, un tappeto non molto moderno e una piccola libreria.
L'unica cosa che mi lasciò a bocca aperta fu l'enorme finestra che dava su un panorama mozzafiato; riuscivo a vedere perfino il ponte da quell'angolazione.
Presi il mio portatile e lo appoggiai sulla scrivania; come primo compito, Jay mi aveva chiesto di compilare alcuni moduli che mi avrebbe mandato per mail.
Non mi resi nemmeno conto dello scorrere del tempo, ero talmente immersa nei miei pensieri e in quello che dovevo fare che ad un certo punto, quando una sagoma familiare entra dalla porta, sobbalzo.
'Hey tesoro! Come sta andando il tuo primo giorno di lavoro? C'è tanto da fare vero?'
'Si papà, è da tutta mattina che sto compilando dei moduli per il signor Collins'
'Oh wow, Jay è passato alle formalità'
'Si, e ho quasi l'impressione che lo faccia solo con me' dico sbuffando
'Tesoro non preoccuparti per lui, sta cercando di prendere il suo lavoro seriamente, dopo quello che gli è successo'
'Che cosa?' gli chiedo incuriosita
'Ora non ho tempo di spiegarti, ti racconterò poi, devo andare adesso, ciao tesoro'
Non faccio nemmeno in tempo a rispondergli che esce dalla porta frettolosamente.*spazio autore
Ciao amici! Scusatemi se non aggiorno da un po' ma in questo mese sono successe davvero un sacco di cose, prometto che aggiornerò più spesso.
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I NEVER THOUGHT
Любовные романыRebecca è una ragazza che appena compiuti i vent'anni, si trasferisce in uno dei quartieri più vistosi e rinomati di Brooklyn insieme al padre. Quest'ultimo infatti lavorando per una importante azienda di profumi, si è dovuto trasferire proprio nel...