Capitolo 0 - ONESHOT

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Cielo grigio.

Leggeri lampi che presagiscono i successivi e rumorosi tuoni che vanno a interrompere il silenzio di questo mercoledì pomeriggio.

Fermata del bus 506, in ferro nero, deturpata dai murales che coprono la scritta delle fermate successive.

L'autobus passa, ma non si ferma e procede imperterrito per andare verso la fermata successiva.

Splash.

Splash.

Si sentono in lontananza i passi frettolosi di Converse All star che si immergono, in tutta fretta, all'interno di una pozzanghera lì vicino.

"Aspetta! Fermo!" urla invano verso il conducente del mezzo che si allontana, il proprietario delle calzature che è molto irritato per aver scelto, proprio oggi, di indossare le scarpe in tela ed essersi dimenticato l'ombrello a casa. Oltretutto, ha appena perso il suo autobus...

Qualche altro ultimo passo e la sua prima meta è raggiunta.

Si trova al di sotto della tettoia della fermata per potersi riparare un minimo dalla pioggia scrosciante che, ormai, imperversa su tutta la strada già bagnata.

Sono poche le macchine che passano a quest'ora del pomeriggio e, per il prossimo autobus, ci sarà da aspettare tanto.

Stranamente, a parte qualche rumore di pneumatico nelle pozzanghere, si sente solo il forte ticchettio delle gocce di pioggia.

È un pomeriggio uggioso e tranquillo. Ideale per bere una buona cioccolata calda, col tepore di una coperta sul divano per guardare qualche serie tv nella più completa calma.

E, invece, proprio oggi, Min Yoon-gi è stato costretto ad uscire per andare all'università per farsi firmare dal professore l'idoneità di uno stupido laboratorio...

"Che perdita di tempo inutile! Ma non poteva verbalizzare semplicemente con una firma online?" dice tra sé, ancora con il fiato corto, il ragazzo moro sul marciapiede.

La luce e il suono improvviso di un fulmine squarciano il cielo facendo aumentare, per lo spavento, il battito cardiaco del giovane universitario che ha tutte le spalle bagnate per essersi riparato, malamente, la testa con il suo zaino nero.

"Aish! Che tempaccio!"

Ora che sta cercando di riprendere fiato, si siede un attimo alla panchina della fermata e prova a scrollarsi via le gocce di pioggia dalla felpa.
Si piega verso le sue gambe per vedere lo stato dei suoi calzini: completamente zuppi.
Quando riuscirà a tornare a casa, sa già che i suoi piedi saranno lessi e, che per togliersi questa brutta sensazione di freddo, dovrà farsi una lunga doccia bollente...

Ma sta anche pensando a quanto sarà noiosa e lunga l'attesa lì, tutto solo e bagnato sotto quella tettoia, dopo aver perso l'autobus un attimo prima.

"Chissà quando ripassa!" Pensa e sbuffa sconsolato Yoongi in quel momento, dando un'occhiata all'ora sul suo cellulare.

È impaziente e la sua gamba sta tamburellando ininterrottamente. Va subito sull'app dei mezzi per verificare quando arriverà il prossimo autobus: risultano, almeno, venticinque minuti di attesa.

L'attesa infinita...

Mentre pensa così, sente alla sua sinistra dei passi frettolosi e intravede avvicinarsi un giovane uomo ben vestito con un abito formale, ombrello verde bottiglia aperto a coprire il suo volto e valigetta alla mano.

Le scarpe, nere lucide, sono ricoperte da goccioline di pioggia.

Giunto sotto la tettoia, l'uomo posa di lato alla panchina la borsa ventiquattrore, chiude l'ombrello e, con le sue mani affusolate, dà una leggera smossa ai suoi capelli leggermente umidi, che sono schiariti da colpi di luce biondi.

Attesa in fermata- Taegi OneshotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora