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Think I'll miss you forever
Like the stars miss the sun in the morning sky
Later's better than never
Even if you're gone, I'm gonna drive (drive), drive

Aron

Sono stato a molti funerali, nel corso della mia vita. E non avevo mai versato nemmeno una lacrima.
Non ero sicuro che questa volta sarebbe stato lo stesso, non per la sua di morte.

Non per mio fratello, l'unico della famiglia che mi aveva sempre capito, l'unico a conoscermi. A conoscere il mio passato, le mie vecchie "relazioni" che di sano non avevano nulla. Nathan ci aveva abbandonati ormai da due giorni, e nonostante fossimo a conoscenza del suo destino, credo che nessuno di noi fosse pronto a lasciarlo andare.

E se noi, che eravamo a conoscenza della sua situazione, non eravamo pronti, non oso immaginare come l'abbia presa Caitlyn. So che questi giorni non era uscita di casa, perciò sono andato io da lei almeno due volte al giorno. Non parlava, mangiava solo se obbligata, non sembrava neanche avere alcuna reazione quando qualcuno le diceva qualcosa.

L'unica reazione che io, Asher e Luke avevamo ottenuto era stata dopo aver nominato Nathan, lei era scappata in bagno, e l'avevamo sentita vomitare il pasto che aveva appena mangiato. Avevo promesso a mio fratello che mi sarei preso cura di lei, e ci stavo provando.

Ma cos'altro avrei potuto fare? Lei non voleva essere aiutata, l'unica cosa che voleva fare era affogare nel suo dolore. Vivere nella memoria di mio fratello, nei ricordi che aveva con lui.

Le avevo parlato del funerale che si sarebbe tenuto tra pochi minuti, attraverso la porta del bagno. Ma lei non aveva detto niente, era rimasta in silenzio, finché dopo quasi due ore avevamo deciso di lasciarla in pace solo per quella sera.

Era stato un consiglio di sua madre, quello di lasciarla riflettere. E io sarei dovuto andare alla sfilata di Clare, perciò non sarei potuto rimanere lì neanche volendo.

Non so se oggi verrà, ma mancano dieci minuti all'inizio del funerale e da quello che mi ha detto Asher poco fa, lei non c'era. Spero che verrà, perché Nathan la avrebbe voluta li.

Spostai lo sguardo dalla strada, per portalo su Clare che ha anche lei un'aria malinconica. Aveva la tempia appoggiata al finestrino, e lo sguardo sulla strada che le scorreva accanto. Questa mattina era stata molto silenziosa, forse perché pensava che io non avessi voglia di parlare. Ma ora lo era ancora di più, non proferiva parola da poco prima di salire in auto.
Aveva guardato per tutto il viaggio fuori dal finestrino, persa nei suoi pensieri.

<< Clare? >> la richiamai, destandola dai suoi pensieri.
Lei si voltò verso di me dopo neanche un secondo.

<< tutto bene? >> chiesi studiando la sua espressione amareggiata.

<< dovrei essere io a chiederlo a te >> fù la sua risposta, prima di sbuffare e sistemarsi meglio sul sedile.

Seguii ogni suo movimento, mentre parcheggiavo vicino al luogo in cui si sarebbe svolto il funerale.

<< ma te lo sto chiedendo, e tu non hai risposto >> ribattei voltandomi verso di lei, nonostante fossimo arrivati nessuno dei due aveva intenzione di scendere.

<< io sto bene >> rispose accennando un mezzo sorriso.

<< tu stai bene, ma io ti ho chiesto se va tutto bene >> lei mi lanciò uno sguardo di sbieco, per poi riportarlo all'esterno.

<< va tutto bene, non preoccuparti >> si voltò finalmente verso di me.
<< tu come stai? >> probabilmente pensò che fosse una domanda stupida, data la situazione, ma non lo era.
Io non stavo così male come avrei immaginato, e sapevo anche quale era il motivo.

<< meglio di quanto potessi immaginare, grazie a te >> risposi sospirando.

<< credo sia ora di andare >> dissi impedendole di ribattere, e scesi dall'auto.

Lei mi seguì, e senza dirmi nient'altro mi prese la mano. Camminammo lungo il marciapiede, con il vento freddo di Dicembre che ci faceva rabbrividire. Le foglie secche che cadevano dagli alberi, le auto che ci passavano accanto. La folla scura a pochi metri da noi.
Camminavamo mano per mano, e quel contatto che molti potrebbero definire "superfluo" per me valeva tanto. Non solo mi stava dando la forza di presentarmi li, per dire una volta per tutte Addio a mio fratello. Ma era come se mi stesse tenendo in piedi, come se stessi in piedi solo grazie a questo.

Asher e Audrey voltarono la testa all'unisono, a seguire lo fecero anche Luke e Jade, poi fù il turno di Noah, in seguito James ed Evangeline; la ragazza che gli piaceva, poi Max, Liam, Peter, Will e infine Heather.

Millie era, come al solito, con i nostri genitori, che erano un po' più distanti di noi.

La prima cosa che Audrey fece, una volta raggiunti, fù abbracciare sua sorella. E io feci lo stesso con i miei fratelli.
Li abbracciai uno ad uno, nonostante non fossi uno a cui gli abbracci piacevano.

A mia cugina scompigliai i capelli e lei mi sorrise irritata, perché odiava che qualcuno glieli toccasse.

Poi tornai a stringere la mano di Clare. Era rigida.
Vidi lo sguardo confuso che lanciò sia a me che a Heather, e lo vide anche lei perciò si fece avanti.

<< tu devi essere Clare, Audrey mi ha parlato di te. Io sono Heather, cugina di questi coglioni >> le porse la mano, e Clare si rilassò.

C'era sicuramente stato un piccolo fraintendimento, situazione simile a quella che c'era stata con Audrey tempo fa.

<< Caitlyn verrà? >> domanda nostra cugina, dopo aver fatto la conoscenza della mia ragazza.

Spostai lo sguardo su Asher, che continuava a guardarsi intorno nella speranza di vederla arrivare.

<< il funerale inizierà a momenti, e non la vedo arrivare. Non credo che verrà >> rispose Will con aria triste.

Proprio in quel momento si avvicinò nostra madre, mentre nostro padre parlava con dei vecchi amici di Nath.

<< stiamo per iniziare, dovreste avvicinarvi >> lei era quella che sembrava meno toccata dalla morte di nostro fratello, ma noi che la conoscevamo sapevamo bene che non era davvero così. Lo stava nascondendo per Millie, ma la perdita di suo figlio l'aveva sicuramente segnata.

Ci incamminammo, e quel contatto con Clare, vedendo la bara con sopra la foto di Nathan, sembrava non bastare. Le cinsi il fianco con il braccio, attaccando il suo corpo al mio.

La cerimonia ebbe inizio.

Lei poggiò la guancia sulla mia spalla, io la mia testa sulla sua. Inspirai il profumo dei suoi capelli, cercando di scacciare via il pensiero di mio fratello in fase di morte.
Ci riuscii.

Sentii come uno spostamento d'aria accanto a me, e quando mi voltai la vidi.
Caitlyn era tra me e mia madre, mimò un "grazie" e poi rimase in silenzio.
Versò delle lacrime. Pianse, come tutti del resto.

Perché Nathan era una di quelle persone che avrebbe meritato solamente il meglio dalla vita, perché era buono e meritava di vivere molto più di altre persone.

Spostai lo sguardo su Clare, che ascoltava le parole di uno dei vecchi amici di Nath con attenzione, e poi di nuovo sulla foto di mio fratello.

Mi aveva detto che non avrei dovuto rovinare le cose con Clare, come ero solito fare. Mi aveva chiesto di essere felice con lei, e di non farla scappare.

E c'era solo un modo per far sì che questo accadesse, per far sì che lei non mi lasciasse.
Anche se a me non piaceva.





Hey narcisi!

Si, ho cambiato il modo di narrare i fatti dal presente al passato.
Ma mi trovavo meglio così, perciò spero non vi rechi disturbo.

Cosa ne pensate del capitolo?

Avete già capito cosa farà Aron per non far scappare Clare?

Vi avviso che manca davvero poco alla fine della storia, perciò tra poco potremo mettere un punto alla storia di Clare e Aron, per dare inizio a quella di Caitlyn e Nathan.

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