La guerra a Troia era ormai finita da anni, coloro che avevano fatto ritorno in patria come Odisseo avevano raggiunto l'Ade ormai da tempo e la storia del guerriero acheo più grande e del migliore dei mirmidoni stava ormai sfumando in ricordi confusi e non veritieri.
Si dice che le loro anime abbiano talmente tanto incantato la dea degli inferi Persefone, che ella abbia concesso loro un dono, la reincarnazione in altre epoche fino a trovare una nuova vita insieme e riuscire a ricordare della prima vita in Grecia solo quando si fossero rivisti.
Due. Le anime graziate che giravano per la terra e si pensa che siano scese fra di noi più volte, nascosti perché il genere umano non è mai stato pronto ad un amore così senza confini e tuttora non lo è.
La prima volta che l'anima di Achille scese in terra noi lo chiamammo Anacreonte, si proprio lui, quel poeta greco che era sempre in compagnia della sua lira e raccontava dei piaceri dell'amore, ma non trovò mai l'amore forse perché Patroclo arrivo molto tempo dopo di lui, portava il nome di Johann Joachim Winckelmann un giovane storico dell'arte tedesco che si era appassionato di medicina e della vita della Grecia classica.
Si pensa anche che le loro anime abbiano scelto di rincarnarsi in donne, come Virginia Woolf e Frida Kahlo, per potersi rincontrare, ma non riuscirono mai a stare insieme in una società che respinge il loro essere omosessuali e se forse alla fine loro si fossero arresi, tornando nell'Ade?
Da qui intervenne il destino e un aiuto dall'olimpo, forse sbagliarono ad omologarli all'amore tradizionale, ma così la loro storia si intrecciò ad un amore dirompente e diffamato come quello di Aphrodite per Ares.
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Figli dell'Olimpo
Historical FictionTutti conosciamo la storia di Patroclo e Achille, la loro tragica fine è nota, come anche il loro amore indissolubile. Un amore così non può svanire come se nulla fosse, nelle pieghe del tempo... se oggi le loro anime avessero finalmente trovato un...