Capitolo 13

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Un anno dopo

Un anno dopo

Oggi è esattamente un anno che Chris è andato via.

Nella mia vita sono cambiate molte cose. Io sono cambiata, dopo che lui è scomparso sono inciampata rovinosamente, facendomi più male delle altre volte. Poi un giorno mi sono svegliata, ho medicato tutte le ferite, bruciano ancora tanto, ma ho trovato la forza di alzarmi. Ho lavorato duramente su me stessa, due volte a settimana vado in terapia, non ho più attacchi di panico, e non voglio più farmi del male. Ho tinteggiato la parete dietro la testata del letto e ci ho disegnato su un grande cuore, non quelli che disegnavo da bambina, ma un vero cuore umano con qualche piccola crepa riparata da sorrisi, carezze e parole. Al centro due sagome, un uomo che bacia sulla fronte una donna, il resto della parete è pieno di post-it con le parole che non sono più riuscita a soffocare.

Manchi.

Ho bisogno di te.

Torniamo all'inizio.

Ti porto dentro.

Occhi belli.

Vorrei fossi qui.

Sul comodino il bicchiere incollato con pazienza e dedizione

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Sul comodino il bicchiere incollato con pazienza e dedizione. Ho un nuovo lavoro, organizzo feste, non bevo e fumo solo qualche sigaretta ogni tanto. Le serate di perdizione con Vanessa sono solo un ricordo lontano, adesso siamo due estranee che, talvolta condividono il disimpegno per pochi secondi. Oliver è scomparso subito dopo che Chris è andato via, gira voce che sia stato pestato a sangue con una prognosi di due settimane.

Ogni tanto di notte la mancanza è più forte, così esco.

Dietro il campus c'è un gruppo di ragazzi che fanno corse clandestine sulle moto, io arrivo lì e mi siedo a guardarli, il rumore del rombo dei motori fa sembrare Chris più vicino a me.

Il mio compito, seppur consegnato in super ritardo in via del tutto eccezionale, a causa di quello che mi era successo, è esposto nell'aula di fotografia. Ne vado molto fiera, le mie emozioni sembrano non farmi più tanta paura, né sentire nuda, in fin dei conti quella stessa immagine la vedo ogni giorno sulla parete della mia camera. La cosa più trasgressiva che ho fatto quest'anno da quando mi sono ripresa è stato un tatuaggio. Appena sotto il seno sinistro all'altezza del cuore adesso ho gli occhi più belli che abbia mai visto disegnati sul corpo.

Ovviamente ogni riferimento è puramente casuale. L'ho voluto proprio lì, perché è proprio lì che mi ha guardata.

Bussano alla porta. «Stef sei pronta?»
«Entra a darmi una mano scansafatiche!» Le porgo palloncini e festoni, oggi è il compleanno di Denny, mi sono impegnata molto per la riuscita di questa festa a sorpresa, le sorrido. «Andiamo? »
«Non siamo in anticipo? Mancano quattro ore alla festa.»
«Cammina Olly!»
Carichiamo tutto in macchina e arriviamo al locale con cui collaboro, è un po' malridotto, ma ha il suo fascino, in realtà lo adoro.

Tra le crepe del mio cuoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora