PROLOGO

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Ordino un caffè lungo a portar via al bar dietro l'angolo e ricambio frettolosamente il saluto di Raffa, impegnato a ripulire velocemente i tavoli appena sgomberati per far accomodare i clienti in attesa. Il Moka oggi è decisamente affollato e, come ogni lunedì mattina, si percepisce il nervosismo e la frenesia tipici dell'inizio della settimana. Raffa si avvicina, facendosi strada nel caos, rischiando di far cadere il vassoio carico di tazze sporche, piattini e bottigliette di vetro ormai vuote.

"Non credo di poter arrivare a fine turno" dice, avvicinandosi al bancone "questi pazzi mi uccideranno prima" 

"Lo dici ogni mattina eppure eccoti qui" ribatte Nina, porgendomi un bicchiere fumante "ecco a te Clara, non dimenticarti dell'evento di stasera, la musica sarà una bomba e ci saranno dei ballerini mozzafiato" aggiunge facendomi l'occhiolino. 

Sorrido e scuoto la testa.

Conoscevo Raffa e Nina dai tempi dell'università, quando dividevamo lo stesso appartamento e il nostro unico pensiero era decidere a quale evento avremmo partecipato il weekend successivo. 

"Non lo so, probabilmente stasera dovrò lavorare... Abbiamo una campagna marketing da realizzare e dobbiamo ancora decidere quale direzione prendere" 

"Oh e andiamo! Da quando lavori per quell'agenzia, sei diventata così noiosa e vecchia! Guarda ti è addirittura spuntata una nuova ruga" dice Nina indicando la mia fronte e io innalzo gli occhi al cielo. 

"Dai Nina, non insistere, sai che preferisce i suoi amici snob a noi" la riprende Raffa, riferendosi all'unica volta in cui ho dovuto perdermi il ricorrente evento del lunedì sera al locale.

"Eddai Raffa, quante volte dovrò scusarmi ancora! Sono rimasta bloccata in un meeting e non avevo modo di avvisarvi" recupero la valigetta e il caffè "In ogni caso, se mi libero prima del previsto prometto che vi raggiungo".

"Ci conto, ma non deludermi" afferma infine Raffa, tornando nella calca.

"Si può sapere che ha? è da un po' che si comporta in modo strano" chiedo a Nina, seguendo Raffa con lo sguardo mentre si reca a prendere le ordinazioni. 

"Credo che si senta un po' messo da parte... Sai una volta eravamo sempre insieme e così inseparabili. Credo che ora gli faccia rabbia non poter rivivere più quei momenti. Tu ti sei cimentata nel lavoro e io sono spesso con Leo. Si sente solo" risponde facendo spallucce.

"Forse hai ragione, cercherò di esserci questa sera. Così sarà un po' come ai vecchi tempi" rispondo mimandole un bacio e dirigendomi verso l'uscita.

Guardo velocemente l'orologio appeso alla parete e mi rendo conto di essere già in ritardo. Dovrei essere in ufficio ora. Mando un messaggio stile telegramma a Massimiliano, il mio super capo, per avvisarlo del contrattempo e mi fiondo a prendere la metro. 

Salgo sulla linea che mi conduce alla sede dell'agenzia di marketing e comunicazione per cui lavoro e leggo il messaggio altrettanto sbrigativo di Massimiliano.

— Okay, ma fai presto. Sono già qui.

Visualizzo, controllo ancora una volta la durata prevista per il tragitto e faccio partire la playlist "Chill&Lounge vibes" su Spotify, ormai tradizione prima di ogni meeting con potenziali clienti. Mi aiuta a calmare i nervi. La nostra agenzia si occupa di dare un'immagine e un'identità alle nuove aziende emergenti e a quelle che necessitavano di un po' di restyling. Questa mattina abbiamo un importante appuntamento con dei nuovi potenziali clienti, proprietari di un ristorante con lounge sui colli Euganei. Massimiliano ha voluto che me ne occupassi io fin da subito per via delle mie origini e delle mie conoscenze in ambito culinario. Diceva che sarei entrata in empatia più facilmente degli altri colleghi.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 27, 2023 ⏰

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