How's Soobin?

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You said it looks like
I've been going through hell
How did you know?
How could you tell?

Taehyung's POV

Quando uscii di casa ed inciampai sullo stipite della porta, quella mattina, già capii che quella sarebbe stata una giornata di merda.

La mia teoria venne confermata quando, avendo deciso di fare una bella passeggiata per andare a scuola, improvvisamente iniziò a piovere e io mi trovai lì, da solo e senza ombrello.

Trattenni un urlo frustrato e cominciai a ridere istericamente. Quella scena doveva essere esilarante vista da fuori.
Ciò mi fece ridere ancora di più.

«Mi dai il numero del tuo spacciatore?» una voce familiare interruppe il mio momento di crisi.
Mi voltai verso la strada e dal finestrino abbassato di un'auto nera comparve la faccia di Jungkook.

La faccia da schiaffi, di Jungkook. Ghignava e io non ebbi neanche il coraggio di imbarazzarmi, dal nervosismo che provavo. Scoppiai di nuovo a ridere istericamente.

Vidi Jungkook trattenere le risate, poi si fece serio.
«Preferisci salire oppure rimanere sotto la pioggia e continuare ad evitarmi come stai facendo da giorni?»

Alle sue parole mi bloccai e gli rivolsi un sorriso nervoso. In pochi secondi la pioggia si fece più fitta.

«Ma ormai sono fradicio. La tua auto diventerebbe un lago se ci sal-»

«Sbrigati. O me ne vado.»

«Okay, okay. Sta' calmo. Salgo subito. Non c'è bisogno di-» non riuscii a terminare la frase che sentii qualcuno spingermi da dietro.

In un secondo caddi in avanti, con le ginocchia sull'asfalto e provai un dolore lancinante. Come se non bastasse, ero caduto in una pozzanghera.

Mi voltai, pronto ad urlare contro a chiunque mi avesse spinto, ma le parole mi morirono in gola quando incontrai il sorriso beffardo di Minjue.

In un attimo Jungkook scese dall'auto e si parò tra me e lui.

«Che cazzo di problemi hai?» il corvino prese Minjue per il colletto, facendogli cadere l'ombrello dalle mani.

«Taehyungie era bloccato nel mezzo del marciapiede... ero sovrappensiero e non l'ho proprio visto...» iniziò, voltandosi poi a guardarmi con espressione divertita. «Spero proprio che possa perdonarmi: sono mortificato...» terminò con una risatina.

Intanto, io mi ero rialzato in piedi.

«Ti conviene evitare di fare tanto lo spirito-»

«Jungkook-» richiamai il corvino, posandogli una mano sull'avambraccio.
Lui sussultò. Solo un secondo dopo mi resi conto che quello era il primo accenno di contatto fisico tra di noi.

Scossi la testa per togliere quei pensieri. «Lascia stare, va bene?» dissi, stringendo la presa.

Lui mi guardò indeciso e solo dopo qualche secondo fece come gli avevo detto, fulminando Minjue con lo sguardo.
«Ti conviene stare attento a ciò che fai con Taehyung, mi hai capito?» lo avvertì, puntandogli un dito al petto.

L'altro rise sottilmente e annuì alzando le sopracciglia, poi si voltò e se ne andò.

In un attimo mi trovai con la testa alzata verso Jungkook, le sue dita sotto il mio mento.
«Stai bene?» mi chiese.

Finsi un sorriso, annuendo. E lui se ne accorse, che stessi fingendo, ma non disse nulla. Il suo sguardo cadde sulle mie ginocchia sbucciate e tutti i vestiti bagnati.
«Sei fradicio...» osservò.

close as strangers || kookvDove le storie prendono vita. Scoprilo ora