ᴛʜᴇ sᴇᴀ

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Era sera a Seoul.
le stelle luccicavano sparse nel cielo come dei girasoli in un prato.
Eravamo seduti davanti al mare, sopra la sabbia fredda come quella notte, circondati dal nulla.

Il vento modico rinfrescava i nostri corpi messi l'uno affianco all'altro e smuoveva delicatamente le foglie degli alberi a pochi metri da noi.
Il suono delle onde che si infrangevano sulle coste e sui promontori si ripeteva nelle nostre orecchie come un disco rotto, creando una sensazione di quiete e pacatezza.

Le nostre dita si toccavano leggermente, accarezzandosi affettuosamente e intrecciandosi come due rami di un grande ciliegio, simile a quello che si trovava dietro le nostre spalle.
I nostri piedi nudi venivano leggermente solleticati dall'acqua del mare che ci raggiungeva velocemente.

Lui si girò verso di me, con gli occhi lucidi spalancati che luccicavano più delle stelle in cielo.
Contemplai la sua bellezza, aveva i capelli leggermente spettinati per il venticello e la punta del naso rosso per il fresco di quella sera estiva.
Accennai un sorriso per la visione del suo bellissimo volto.

Ci guardammo negli occhi mandandoci segnali d'amore.
Mi persi nel suo sguardo profondo che raccontava mille cose a chi lo osservava attentamente.
Il suo lieve sorriso era contornato da delle labbra che associavo a dei piccoli boccioli rosati.
La sua fronte corrugata provocó in me una leggera risata accompagnata dalla sua che assomigliava ad un canto di usignoli.

Distolse lo sguardo e entrambi ci rivolgemmo al mare davanti a noi.
Guardai gli scogli in lontananza che riuscivo a scorgere con difficoltà a causa del buio della notte.
Lui appoggiò lentamente la sua piccola testa sopra la mia spalla.
Sentì un brivido passarmi lungo la colonna vertebrale.
Gliela accarezzai con soavità, senza rovinare quel magico momento  provocandogli del fastidio inutile.
La mia mano sprofondó in quei capelli morbidi come la seta di colore arancione.

Chiusi gli occhi,  mi godetti quel vento pacato che smuoveva i miei capelli color verde menta e che mi solleticava, il suono della sabbia mossa da esso e il calore che il mio amato emanava.

Pensai alla prima volta in cui noi due ci incontrammo.
Quel giorno, era nel mese di dicembre, pioveva, ero appena uscito dal lavoro, non avevo l'ombrello perciò mi riparai sotto una tettoia.
Rimasi lì per molto tempo in attesa che la pioggia cessasse.
Ero infreddolito, tremavo.
Ripensai alla giornata noiosa e stressante che era appena terminata, passata dentro un ufficio, seduto su una sedia davanti ad una scrivania impegnato a guardare con attenzione quei molteplici documenti.
Odiavo alla follia il mio lavoro.
Ad un certo punto vidi qualcuno avvicinarsi a me.
Con passi veloci mi raggiunse.
Mi guardava come se avesse appena visto un piccolo gattino randagio ferito in mezzo alla strada.
Rimasi incantato dalla sua bellezza e dal suo sguardo penetrante.
Ci guardammo per un paio di secondi, e dopo questo interminabile tempo mi porse il braccio con l'ombrello.
Rifiutai con lo sguardo, ma la sua espressione supplicante mi fece cambiare idea in un battibaleno.
Mi misi al suo fianco riparato sotto l'ombrello.
Percepivo il calore che la persona accanto a me emanava.
Camminammo a lungo.

La pioggia cessò, questo stava a significare che ormai l'ombrello non serviva più, ma lui non mi aveva abbandonato per neanche un millesimo di secondo.
Restò vicino a me fino alla meta, casa mia.
Prima di entrare mormorai un flebile grazie e lui fece un cenno con il viso.
Dopodiché mi sorrise e se ne andò.
Quel sorriso mi aveva rubato il cuore.
Gli occhi mezzi chiusi che formavano delle mezze lune e la purezza che emanava.
Da quel giorno l'immagine della sua figura non uscì dalla mia mente.

Ci incontravamo spesso e scoprì che si era da poco trasferito a Seoul dopo un viaggio dalla città di Busan.
Ci fermavamo a parlare in un parchetto in cui non c'era mai nessuno.
Con il tempo prendemmo confidenza finché un giorno  capimmo che entrambi provavamo qualcosa per l'altro.

A ricordare quegli attimi di vita indimenticabili quasi mi venne da piangere.
Mi trattenni, e continua a godermi quella pace così desiderata che solo lui poteva donarmi.
Ripensai al mio vecchio lavoro che ormai avevo lasciato.
Mi ero licenziato, mi portava troppi problemi che andavano ad influire sulla mia salute mentale.

All'improvviso lui si smosse dalla sua posizione e mi guardò di nuovo, stavolta con un espressione indecifrabile.
Cercai cosa volesse dirmi con il suo sguardo ma non capì niente.
Lo guardai confuso.
Ad un certo punto lui azzerò le nostre distanze e mi baciò.
Chiusi gli occhi una seconda volta.
Le nostre bocche si muovevano lentamente, fu un bacio dolce.
Assaporai i suoi petali rosa che sapevano di fragola.
Provai emozioni forti.
Delle scosse colpivano frequentemente il mio cuore.
La felicità mischiata all'angoscia travolse la mia anima.
Avevo un immensa paura di perderlo, di non poter più ammirare il suo viso, la sua figura snella, il suo sorriso.
Avevo paura di non poter più appoggiare le mie labbra sulle sue e unirle, accompagnato dal brivido immancabile lungo la schiena.

Misi le distanze tra i nostri visi per contemplare la sua faccia, caratterizzata dalle guance rosse come le ciliegie dell'albero che guardava la scena da dietro di noi.
Lo feci appoggiare su di me, così da poterlo circondare con le mie braccia, in modo che non possa scappare da me anche se so che pensiero del genere non gli avesse neanche sfiorato la mente.

Accompagnati dalla brezza marina e dalla luna che ci osservava dall'alto illuminandoci lievemente, chiudemmo gli occhi e i nostri corpi si intrecciarono come i lacci delle scarpe così come i nostri cuori.
Sentivo che quel sentimento d'amore tra noi, la complicità, e la comprensione dello stato d'animo dell'altro attraverso un solo sguardo non sarebbero mai svaniti.
Di ostacoli ne incontravamo parecchi, ma la nostra volontà non ha mai lasciato che uno di essi ci avrebbe vincolati.

SPAZIO AUTRICE
Ciao ragazzi/e.
Sono nuova su wattpad, mi piace molto scrivere, scrivo spesso e qualche volta mi è capitato di avere l'idea di aprire un account qui.
Finalmente l'ho fatto iniziando con questa one shot sulla yoonmin :)
Ripeto anche qui che questo è tutto frutto della mia immaginazione e soprattutto non sto assolutamente shippando nessuno, è solo una storia!!
Btw, spero che questa mini storia vi piaccia, se avete dei consigli scriveteli pure, o se avete delle critiche da fare le accetto, l'importante è che non insultiate la storia e i personaggi e che la critica sia costruttiva.
Mi scuso anche per eventuali errori grammaticali.
Alla prossima storia!! <3

ᴛʜᴇ sᴇᴀ | 𝑌𝑜𝑜𝑛𝑚𝑖𝑛 | ᴏɴᴇ sʜᴏᴛDove le storie prendono vita. Scoprilo ora