Una volta lasciato l'antro di pietra grigia dove giaceva ora il portale spalancato di Omega, e rifugiatosi nella caverna di ghiaccio che da allora in poi sarebbe stato il suo covo, Valtor decise che era venuto il momento di conoscere le sue alleate.
Per quanto ricordava, non si era mai alleato con una donna, e loro erano tre, tutte quante mosse da grande avdità di potere, proprio come lui.Dopo diciassette anni di confinamento credeva di avere perso la sua innata capacità di riconoscere a impatto il tipo di persona che si trovava davanti, ma con sorpresa si scoprì a leggere dentro di loro con grande abilità. Si concentrò su una ciascuna, osservandone il linguaggio del corpo, lo sguardo, cercando di dedurne la personalità. Loro ci erano riuscite con lui, e lui aveva intenzione di fare lo stesso. Un'alleanza ha da essere un rapporto alla pari.
-Con chi ho il piacere di parlare?- aveva chiesto, attirando l'attenzione delle tre donne, impazienti di ricevere l'esclusiva, anche solo per un breve tempo.
C'era Icy, la sorella maggiore delle tre; indubbiamente la più potente; determinata; spietata; piena di odio; glaciale; con un orgoglio di ferro che aspettava solo di essere punto nel vivo. Un'alleata perfetta. E come avversaria, come sarebbe stata?
Valtor fece una riverenza, senza azzardarsi a toccarla.
Icy era come la pietra; fredda pietra impossibile da piegare al proprio volere. Una strega da non sottovalutare; Valtor sapeva che per tenerla in pugno avrebbe dovuto andarci cauto e trattarla con rispetto; conoscere perfettamente i suoi punti deboli e fare leva sui suoi punti di forza per guadagnare fiducia.Poi c'era Stormy; indubbiamente la sorella minore, a cui Valtor si concesse di stringere la mano. Un turbine di emozioni negative; ingenuità; tanta rabbia e nessun controllo. Leggermente diversa di fisionomia, la sua espressione era l'ombra di quella di Icy. Valtor percepì dell'invidia e ne fu quasi divertito. Stormy ammirava la sorella, avrebbe voluto essere come lei. Era giovane e potente, e gli sarebbe senz'altro stata utile; avrebbe avuto ancora tanto tempo per imparare.
E Darcy; Darcy era la sorella di mezzo. Era incedibilmente bella, e Valtor notò che aveva gli occhi di tonalità diversa. E non solo quelli. Ma di fisionomia somigliava ad Icy, perciò era sicuro che fossero sorelle. Ebbe grande difficoltà nel leggerle dentro. Un muro di oscurità impenetrabile, come le spine di una rosa, lasciava quella personalità intatta e illeggibile a chiunque tentasse di violarla. Valtor capì che Darcy era diversa dalle sorelle. Ugualmente potente, forse di più. Forse a volte soffriva per questo. Non è piacevole vivere nell'ombra di qualcun altro.
Impiegò del tempo per capire il suo potere. Niente elementi naturali o banali artifici; lei sapeva controllare la mente; infiltrarsi nei pensieri, annientare e confondere le percezioni sensoriali; un potere tra i più subdoli e incredibili.
Ammirato, Valtor si inchinò e le sfiorò il dorso della mano con le labbra.
Un gesto che non aveva riservato alle altre, e che fece ritorcere loro le viscere dall'invidia.
Valtor dubitò per un momento che i suoi grandi poteri sarebbero riusciti a sottometterla; avrebbe dovuto possedere grande forza e grande dignità per non cadere vittima della sua arma di seduzione.
Lasciò andare la sua mano.Tornò ai suoi piani, confuso. Leggendo un po' più a fondo aveva percepito un debole soffio di energia positiva.
Qualcosa di blandamente simile all'amore.
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Enchanted
Fanfiction-Con chi ho il piacere di parlare?- aveva chiesto, attirando l'attenzione delle tre donne, impazienti di ricevere l'esclusiva, anche solo per breve tempo.