NESSUNO VUOLE ESSERE ROBIN

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"Ti sei accorta anche tu che
in questo mondo di eroi
nessuno vuole essere Robin."
Nessuno vuole essere Robin - Cesare Cremonini

31 ottobre 2022, Messico

Due gare.

Solamente due gare rimaste prima di abbandonare la Formula 1.

Nicholas si guardava allo specchio e non pensava ad altro.

Era quasi un pilota disoccupato, sicuramente un ex pilota di Formula 1, anche se per la maggior parte dell'opinione pubblica sapeva di non esserlo mai stato.

La persona sbagliata nel posto sbagliato.

O probabilmente nel posto giusto, ma sbagliato per uno come lui.

Che cosa sarebbe rimasto di Nicholas Latifi?
Forse i muri, i testacoda, i pochissimi punti racimolati in quegli anni, il fatto che fosse un figlio di papà, Abu Dhabi.

Abu Dhabi.

Della gara in terra saudita dell'anno precedente, Nicholas aveva un ricordo ben diverso da ciò che era rimasto impresso a chiunque.
Non era per lui la gara che aveva deciso il mondiale tra Max Verstappen e Lewis Hamilton, non era l'ennesima prestazione grigia della stagione, era stata molto di più.
Abu Dhabi aveva segnato per sempre la vita del canadese.

Si era ritrovato nel mezzo di un campo minato, in cui ogni passo sarebbe stato falso, uno spazio vitale in cui non c'era abbastanza aria per gli altri diciotto piloti, un perimetro strettissimo dove solo Max e Lewis avrebbero potuto danzare e incantare.
Il resto era mera cornice.
Dettagli superflui.

Gli occhi del mondo erano unicamente puntati sul trentatré e il quarantaquattro.

Almeno fino al cinquantaduesimo giro.

Nicholas Latifi era involontariamente diventato l'ago della bilancia, l'alibi scatenante delle decisioni prese dalla direzione gara, il punchball di qualche tifoso frustrato, il bersaglio perfetto per chi di mettere la faccia non ne ha la minima intenzione ma la lingua tagliente e biforcuta sì.

Infiniti erano stati gli insulti ricevuti dopo quel testacoda, irripetibili le minacce di morte, le lettere minatorie.

Nicholas aveva atteso una decina di giorni, chiudendosi in un serrato silenzio social. Aveva meditato sul da farsi, impaurito dall'uscire, dall'essere aggredito, preoccupato anche per le persone a lui care.
Aveva assunto delle guardie del corpo che lo accompagnavano in ogni dove, affiancando anche Sandra, la sua fidanzata, e poi aveva reagito.

Era tornato a mostrarsi sorridente, aveva ripreso in mano la sua vita ed era tornato carico in pista.

Nicholas sapeva di non essere il pilota più forte in griglia, ed era anche consapevole che la sua Williams FW44 non fosse l'auto più competitiva, ma correre era veramente la sua più grossa passione, il sogno che aveva fin da bambino.

Non avrebbe mai vinto una gara di Formula 1, non sarebbe mai nemmeno arrivato a podio, ma lui avrebbe sempre messo tutto il suo cuore, avrebbe sempre cercato di dare il meglio di sé.

-Per fortuna mancano solamente due gare e poi non rivedremo più la tua faccia da cazzo su una Formula 1, incapace-.

Quel messaggio nei direct di Instagram lo aveva distratto per un attimo, ferito ancora una volta, estraniato dalla realtà tanto che aveva anche faticato a rendersi conto che la sua fidanzata lo stesse chiamando.

NESSUNO VUOLE ESSERE ROBIN - ONE SHOT HALLOWEEN || Nicholas LatifiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora